In 3 sorsi – Nato nel sistema carcerario brasiliano, il Primeiro Comando da Capital si è trasformato in una delle organizzazioni criminali più influenti del Sud America, controllando il narcotraffico e operando anche in Europa. Nel 2024 ha affrontato la sua crisi interna più grave a causa di un conflitto tra leader.
1. LE ORIGINI DEL PRIMEIRO COMANDO DA CAPITAL
Nato nei primi anni Novanta all’interno di un carcere di massima sicurezza nello Stato di San Paolo, il Primeiro Comando da Capital (PCC) è oggi considerato il gruppo criminale più potente del Brasile. La sua fondazione è legata al massacro avvenuto il 2 ottobre 1992, quando oltre 100 detenuti furono uccisi dalla Polizia Militare durante una rivolta nella prigione di Carandiru, nello stato di San Paolo. In seguito alla strage, otto prigionieri furono trasferiti nel carcere di Taubaté, dove fondarono il PCC con l’obiettivo di ottenere giustizia e migliorare le condizioni di vita nelle carceri brasiliane. Negli anni successivi il gruppo ha consolidato il proprio potere con azioni eclatanti: nel 1999 realizzò il più grande furto bancario mai avvenuto a San Paolo, sottraendo oltre 32 milioni di dollari; nel 2001 organizzò rivolte coordinate in 29 carceri dello stesso Stato, e nel 2006 prese il controllo di oltre 70 carceri in tutto il Paese e scatenò una serie di attacchi simultanei a San Paolo, provocando oltre 150 morti in risposta all’isolamento di alcuni suoi leader. Oggi il PCC conta circa 40mila affiliati, attivi sia in Brasile sia all’estero. Le sue attività spaziano dal traffico di droga, principale fonte di reddito, a contrabbando, traffico di armi, riciclaggio, rapine, estorsioni e omicidi. Secondo le stime, il gruppo genera ogni anno profitti per circa 1 miliardo di reais, pari a circa 180 milioni di euro.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Favela do Moinho a San Paolo, quartiere generale del Primeiro Comando da Capital
2. L’ESPANSIONE INTERNAZIONALE E L’ORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO
L’estensione del PCC non si limita al territorio brasiliano. A livello internazionale, infatti, il gruppo domina la cosiddetta “rotta caipira”, uno dei principali corridoi del traffico di droga nel Sud America, che inizia nei Paesi produttori di cocaina, come Perù e Bolivia, attraversa il Paraguay, noto per la produzione di marijuana, e termina in Brasile. Per assicurarsi il controllo su questa rotta strategica, il gruppo ha stabilito basi operative in ciascuno di questi Paesi. Tuttavia, nella parte nord-occidentale del continente, in particolare nelle regioni amazzoniche di confine con Colombia, Perù e Bolivia, il dominio del PCC è più incerto e conteso. Qui, altre organizzazioni come il Comando Vermelho, la Família do Norte e gruppi minori cercano di limitare la sua espansione. La presenza del PCC è stata rilevata anche in Venezuela, Argentina, Uruguay. Oltre al continente americano, l’organizzazione opera in Portogallo, Francia, Germania e Italia, dove sono stati segnalati contatti con la ’Ndrangheta, fino ad arrivare a Turchia e Giappone. A livello organizzativo, il PCC si basa su una struttura decentralizzata, con cellule autonome che operano come “franchising”, pur riconoscendo una leadership centrale. Il leader storico è Marcos Willians Herbas Camacho, detto Marcola, detenuto e condannato a 342 anni di carcere.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Un poliziotto con il simbolo del gruppo criminale Comando Vermelho nella favela Complexo da Mare, a Rio de Janeiro
3. CRISI E TENSIONI RECENTI
La struttura decentralizzata ha reso il PCC difficile da smantellare e resistente agli attacchi esterni. Inoltre, l’estensione geografica del Brasile, con frontiere porose e vaste aree forestali, ostacola il controllo statale. Tuttavia, segnali di crisi sono emersi dal 2020, quando le Autorità brasiliane hanno intensificato le operazioni contro il crimine organizzato, intercettando comunicazioni interne e trasferendo i leader più pericolosi in carceri federali isolate. La frattura più profonda è arrivata nel 2024, quando un audio compromettente ha rivelato Marcola che insultava Roberto Soriano, numero due del gruppo. La diffusione dell’audio ha portato Soriano a chiedere la rimozione di Marcola dalla leadership, aprendo una spaccatura notevole nel gruppo. Il conflitto tra i sostenitori di Marcola e quelli di Soriano è ancora irrisolto e potrebbe avere gravi conseguenze per l’unità del gruppo. Sarà fondamentale osservare come si evolverà la situazione interna per capire se il PCC riuscirà a mantenere la sua leadership nel panorama criminale del Sud America o se cadrà vittima delle proprie lotte intestine.
Maria Elena Rota Nodari
“Brasil” by Rodnei Reis Fotografia Sacramento/MG/BR is licensed under CC BY-SA


