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La lunga storia dell’accordo EU-Mercosur

Caffè Lungo – Le lunghe trattative tra l’Unione Europea e il blocco dei Paesi Mercosur durano da oltre vent’anni e saranno definite entro la fine del 2023. In gioco ci sono importanti interessi commerciali e, sempre di piĂą, l’attrattivitĂ  dell’UE come attore globale.

I NEGOZIATI

Ancora non è stata smaltita la delusione per il mancato accordo UE-Australia ed ecco che nubi scure si addensano sul nuovo, non meno significativo, accordo in agenda.
I negoziati tra l’UE e il blocco commerciale del Mercosur (che comprende Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay) sono iniziati nel 2000 e si sono conclusi positivamente nel 2019 con l’intesa politica che prelude la stipula accordo di libero scambio globale.
Tale accordo, tuttavia, non è mai stato ratificato. In particolare, si è bloccato dopo che l’UE ha chiesto ulteriori garanzie in primo luogo sulla deforestazione amazzonica e dell’impegno del Brasile nell’azione contro il cambiamento climatico.
Non è facile dirimere le questioni aperte, anche perché gli Stati Membri dell’UE sono fortemente divisi, preoccupati per le implicazioni che l’accordo è in grado di produrre sulle economie nazionali. Sul fronte contrario sono Francia, Irlanda, Austria e Paesi Bassi, che hanno forti lobby agricole e temono soprattutto la concorrenza della carne bovina sudamericana a basso costo. §
Il Governo tedesco, invece, si è dimostrato fortemente favorevole alla sua conclusione, specie sulla spinta dei forti interessi dell’industria automobilistica.
Il Presidente brasiliano Lula insiste per un “accordo equilibrato” ed è stato molto netto nel rispedire al mittente le preoccupazioni ambientaliste avanzate soprattutto nei riguardi del proprio Paese, sottolineando come i timori rappresentino solo un modo per mascherare il protezionismo europeo.
La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che l’accordo è “a portata di mano” e che “la nostra ambizione è quella di appianare le divergenze rimanenti il prima possibile”.

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Fig. 1 – I leader dei Paesi del Mercosur

LE NUBI SULL’ACCORDO

Le opposizioni alla conclusione dell’accordo sono assai vibranti.
Greenpeace lo definisce come “uno strumento neocoloniale ed estrattivista”.
L’obiettivo primario sarebbe quello di garantire le importazioni dell’UE di materie prime e terre rare dal Sud America, specie il litio, aumentando al contempo le esportazioni di prodotti industriali e chimici. 
All’indice c’è anche l’incremento del commercio di prodotti agricoli come la carne e la soia, di prodotti chimici come i pesticidi e di automobili e parti di automobili.
Per questi motivi le associazioni ambientaliste sottolineano il diretto contrasto con gli obiettivi del Green Deal europeo, rappresentando un passo indietro sull’azione per il clima e la protezione della natura, a vantaggio dell’industria automobilistica e chimica europea e dell’agroalimentare sudamericano su larga scala. 
L’ipotesi di accordo, malignamente e etichettato “auto contro mucche”, sarebbe per questi motivi devastante per il clima e per le persone. Argomenti questi che non lasciano indifferenti sinistra e Verdi nel Parlamento Europeo, che egualmente si oppongono agli attuali contenuti dell’accordo. Così come è noto che gli agricoltori hanno tradizionalmente buoni legami con i partiti di centrodestra che vedono nelle comunità rurali uno dei propri elettorati chiave.
Tuttavia nuove nubi si addensano sulla conclusione dell’accordo. La recente elezione a Presidente dell’Argentina di Javier Milei potrebbe definitivamente affossare le trattative. Il nuovo capo dello Stato, infatti, ha ripetuto durante la campagna elettorale che, qualora fosse stato eletto, avrebbe ritirato l’Argentina dal Mercosur, definendo l’accordo come “un’unione doganale di bassa qualità che porta alla deviazione degli scambi e danneggia ciascuno dei suoi membri”. 
Il paradosso consiste nel fatto che, nonostante la lontananza ideologica, il “negazionista del cambiamento climatico” Milei sembrerebbe essersi trasformato nel migliore alleato degli ambientalisti e dei partiti verdi e di sinistra europei, così come della lobby degli allevatori europei, nel far saltare l’accordo UE-Mercosur. 
Il prossimo vertice del Mercosur è previsto il 7 dicembre a Rio de Janeiro. Alcuni Paesi stanno già cercando di spingere per una decisione prima che Milei entri in carica ufficialmente come Presidente il 10 dicembre e prima che possa dare vita al nuovo Governo. 

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Fig. 2 – La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen

LA PORTATA DELL’ACCORDO IN CHIAVE GEOPOLITICA

L’iter lunghissimo e controverso dell’Accordo mostra come l’UE arrivi in ritardo in America Latina, anche se è stata, paradossalmente, un partner di lunga data della regione.
Il rilancio delle relazioni bilaterali sarà fondamentale se l’UE vuole contrastare la Cina, che negli ultimi dieci anni è cresciuta fino a diventare il principale partner commerciale del Sud America, e garantire un migliore accesso alle abbondanti materie prime della regione per la tecnologia verde.
Josep Borrell, capo degli Affari Esteri dell’UE, ha dichiarato: “Gli europei non hanno prestato sufficiente attenzione all’America Latina. Dobbiamo tenere conto di un nuovo scenario geopolitico con l’ascesa della Cina”.
In questo senso l’accordo UE-Mercosur assume un significato che va ben oltre lo scambio “auto contro mucche”. Rappresenta il segno che l’UE desidera mantenere una presenza in America Latina e dimostra il suo interesse strategico nella regione, che, non c’è dubbio, sia aumentato dopo l’invasione russa dell’Ucraina. 
In America Latina, l’UE ha una forte concorrenza. Gli Stati Uniti cercano di riconquistare il terreno perduto, mentre la Cina, forte della propria posizione di primo partner commerciale per molti Paesi dell’area, sta cercando un accordo di libero scambio con l’Uruguay come trampolino di lancio verso il Mercosur. 
La mancata conclusione dell’accordo UE-Mercosur avrebbe implicazioni significative per entrambe le parti. Per l’UE, in particolare, rappresenterebbe un’occasione persa per rafforzare la propria influenza in America Latina, così come è successo qualche settimana fa con il mancato accordo UE-Australia. 
Non si tratta infatti di semplici accordi di libero scambio, ma di strumenti rivolti a garantire la ”Autonomia Strategica” dell’Unione europea, target chiave dell’azione esterna europea. In tale contesto, gli interessi parziali di posizioni lobbistiche e quelli particolari di singole economie dovrebbero cedere il passo a una maggiore sovranità dell’UE.

Filomena Ratto

European Union flag” by YanniKouts is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • Le trattative tra UE e Mercosur per la definizione di un accordo di libero scambio si sono arenate.
  • I critici lo definiscono un accordo “mucche contro auto”.
  • Il Presidente eletto argentino Milei ha minacciato di fare uscire l’Argentina dal Mercosur.

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Filomena Ratto
Filomena Ratto

Napoletana di origine, laureata in Giurisprudenza e ora di base a Bruxelles. Appassionata di diritto europeo e delle dinamiche della politica commerciale dell’UE. Amo leggere e sperimentare in cucina… magari con una buona tazza di caffè (geopolitico, ovviamente).

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