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DeepSeek: l’IA cinese sfida i giganti di Silicon Valley

In 3 sorsi – Si parla di un vero e proprio “momento Sputnik”, poiché la nuova intelligenza artificiale cinese potrebbe aver superato persino il modello di OpenAI, il famoso ChatGPT. Nel contesto attuale, assistiamo a una frenetica corsa allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di migliorarne le prestazioni e, possibilmente, ridurne i costi. La competizione coinvolge sia le grandi potenze che le aziende nazionali, rendendo l’IA un campo di battaglia strategico su più livelli.

1. COME FUNZIONA L’AI OPEN-SOURCE CINESE

DeepSeek, fondata da Liang Wenfeng, è una delle realtà emergenti più interessanti dell’ultimo periodo nel panorama dell’intelligenza artificiale. Una delle sue caratteristiche distintive è l’approccio open-source, con modelli da 670 miliardi di parametri, che lo rende più efficiente e accessibile rispetto ai concorrenti. Uno dei suoi punti di forza è l’efficienza dei costi: il suo sviluppo ha richiesto appena 6 milioni di dollari, un investimento nettamente inferiore rispetto a progetti occidentali come OpenAI. Questo è stato possibile grazie all’uso strategico delle GPU Nvidia A100 e dei chip H800, soluzioni hardware che consentono di abbattere i costi di addestramento senza compromettere le prestazioni.
Il suo sistema si basa su un’architettura modulare, in cui esperti specializzati gestiscono diversi aspetti dell’elaborazione, migliorando la precisione delle risposte e rendendo l’intelligenza più adattabile e facilmente aggiornabile; inoltre, essendo un meccanismo organizzato a blocchi è più facile aggiornarli. L’ultima versione, DeepSeek R1, ha acceso il dibattito nel settore: la sua trasparenza, unita a una capacità di ragionamento avanzata, la pone come una delle alternative più competitive agli attuali leader del mercato dell’IA.

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Fig. 1 – Logo dell’app di DeepSeek su un IPhone, 30 gennaio 2025

2. PANICO A WALL STREET

Il 27 gennaio 2025 le principali azioni tecnologiche hanno subito forti ribassi, con le quote di Nvidia che sono crollate del 17%, causando una perdita di circa 589 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato, la più grande perdita in un solo giorno nella storia. Nel frattempo, anche Google, Microsoft e Meta hanno subito significative perdite in Borsa. Ma come è possibile che una startup cinese abbia provocato la più grande perdita di valore in un solo giorno nella storia dei mercati? Questo è successo perché DeepSeek è stata costruita con molte meno risorse rispetto ai colossi occidentali e ha messo in crisi i modelli di business di aziende come Nvidia, OpenAI e Google, finora dominanti grazie a ingenti investimenti e chip ultra-performanti. Il suo successo ha riscritto le regole del gioco, dimostrando che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale non richiede necessariamente un’infrastruttura miliardaria. DeepSeek afferma che il suo modello AI è in grado di competere con Google e ChatGPT offrendo costi ridotti; ma esperti come Musk e Luckey dubitano della veridicità delle sue dichiarazioni, sollevando interrogativi sulla reale innovazione e competitività dell’azienda.

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Fig. 2 – La sede di DeepSeek a Pechino, 28 gennaio 2025

3. LE CRESCENTI PREOCCUPAZIONI SU PRIVACY E SICUREZZA

Negli ultimi giorni, DeepSeek è finita al centro di un acceso dibattito sulla sicurezza e la protezione dei dati, sollevando preoccupazioni a livello internazionale. Le autorità olandesi hanno avviato un’indagine per valutare il rispetto delle normative sulla privacy; mentre in Italia, l’Autorità per la protezione dei dati personali ha vietato l’accesso a DeepSeek, denunciando una mancata trasparenza nell’uso delle informazioni degli utenti. La società cinese, già sotto accusa per falle nei suoi modelli di intelligenza artificiale, ha dichiarato di non essere soggetta alla normativa UE. Il provvedimento ricorda il caso ChatGPT, bloccato temporaneamente nel 2023, e conferma l’attenzione crescente su privacy e sicurezza nell’IA.
Negli Stati Uniti, sia la Marina che gli uffici del Congresso hanno vietato l’uso dell’applicazione da parte dei propri membri, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale. David Sacks, nominato da Donald Trump lo “zar” per l’intelligenza artificiale e le criptovalute, ha affermato che esistono prove sostanziali che DeepSeek abbia utilizzato conoscenze derivate dai modelli di OpenAI per sviluppare il proprio chatbot. Sebbene non siano state fornite evidenze specifiche di violazione della proprietà intellettuale, queste dichiarazioni hanno alimentato il dibattito sull’origine della tecnologia di DeepSeek. Queste misure riflettono le crescenti tensioni tra Governi e aziende tecnologiche riguardo al controllo e alla gestione delle intelligenze artificiali, evidenziando la necessità di regolamentazioni più stringenti per garantire la protezione delle informazioni sensibili.

Maria Grazia Russo

9-Nasdaq-Frank_Thelen” by Frank Thelen is licensed under CC BY-ND

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Perchè è importante

  • La Cina ha sviluppato un modello AI open-source altamente efficiente e a basso costo. La sua crescita minaccia il dominio di OpenAI e Google, offrendo un’alternativa innovativa e accessibile.
  • L’emergere di DeepSeek ha causato un crollo dei titoli tech, con Nvidia che ha perso il 17% e 589 miliardi di dollari in un solo giorno. Il successo della startup cinese mette in discussione il modello di business delle big tech occidentali.
  • L’Italia ha bloccato DeepSeek per mancata trasparenza, mentre negli USA il divieto è stato imposto dalla Marina e dal Congresso per timori di sicurezza nazionale. Crescono i sospetti su un possibile utilizzo di tecnologie OpenAI nel suo sviluppo.

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Maria Grazia Russo
Maria Grazia Russo

Classe 2001, appassionata di Cina e culture asiatiche, ho trasformato la mia curiosità in esperienze tra Europa e Asia, studiando brevemente presso la Hebei Normal University – 国际文化交流学院. Dopo la laurea in Scienze Linguistiche conseguita presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ho proseguito gli studi in Economia presso l’Università di Pavia. Durante gli anni universitari ho  sviluppato un forte interesse per il giornalismo e la politica internazionale, collaborando anche con alcune testate giornalistiche studentesche. Nel tempo libero coltivo la mia passione per la fotografia, con un particolare interesse per le mostre della Magnum Photos.

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