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Nuove sanzioni per la Russia

Gli Stati Uniti e l’Unione Europea si apprestano a prendere nuove misure sanzionatorie contro la Russia per quanto concerne la crisi in Ucraina. In 3 Sorsi analizziamo le sanzioni, la decisiva posizione tedesca, le criticitĂ  e le possibili conseguenze.

LE SANZIONIUnione Europea e Stati Uniti sono in procinto di varare nuove sanzioni contro la Russia. Dopo Bruxelles che ha provveduto ieri (29 Luglio),  secondo diverse fonti Washington dovrebbe farlo entro oggi (30 Luglio). Il pacchetto colpirĂ  i settori finanziario, energetico e militare russo. La motivazione principale per USA e UE è l’aumento del coinvolgimento russo nel conflitto civile ucraino, tramite la continua fornitura di armamenti e appoggio logistico ai separatisti e il forte posizionamento di truppe al confine, piĂą volte denunciato dagli Stati Uniti e ritenuto segno di una possibile, seppur improbabile, invasione. L’accordo USA-UE è giunto dopo una video-conferenza a cinque tra il Presidente Obama e i leader di Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia. Il pacchetto di misure approvato ieri dal COREPER (Comitato dei Rappresentanti Permanenti) prevede un embargo sulle future forniture di armi alla Russia, di equipaggiamenti utilizzabili nel settore militare (o civile/militare) e la restrizione dell’accesso al mercato dei capitali per le banche nelle quali il Cremlino ha la quota di maggioranza. Si sta discutendo, inoltre, se estendere l’embargo anche a componenti ad alto contenuto tecnologico per l’industria energetica.

LA POSIZIONE TEDESCA – Il fattore chiave che ha permesso questo allineamento di posizioni tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea è stato il cambiamento di rotta da parte della Germania. Berlino, fino a tempi recenti, si è sempre opposta all’irrigidimento delle sanzioni e della posizione europea nei confronti di Mosca, a causa dei suoi stretti legami economici con il Paese, i quali interessano soprattutto il settore energetico. Nonostante l’intera Unione Europea sia dipendente, per diversi gradi, dalle forniture energetiche russe, la Germania lo è anche a livello infrastrutturale, in quanto diverse raffinerie e centri di distribuzione di proprietĂ  russa si trovano sul suo territorio. Un esempio su tutti è la raffineria di Schwendt, che impiega circa 1000 persone, e costituisce uno dei principali snodi di raffinazione del petrolio russo in Germania. Il petrolio e parte della proprietĂ  della raffineria appartengono gigante energetico russo Rosneft, controllato dal gruppo Sechin, il quale omonimo proprietario è uno degli oligarchi piĂą colpiti dalle sanzioni di Washington. La raffineria permette a quasi il 90% delle automobili della cittĂ  di Berlino di fare rifornimento ai distributori e tutti i voli che partono dall’aeroporto di Tegel lo fanno carichi di carburante proveniente dal petrolio raffinato a Schwendt. L’evento che ha permesso al Cancelliere Angela Merkel di ammorbidire il veto dell’industria tedesca è stato l’abbattimento del volo di linea malese MH-17 da parte dei separatisti ucraini filo-russi (la cui responsabilitĂ  pare quasi accertata). Il mutamento della posizione tedesca ha fatto sì che anche Italia e Francia si allineassero.

Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin
Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin

CRITICITA’ E POSSIBILI CONSEGUENZELa prima criticitĂ  evidente di questo nuovo pacchetto di sanzioni è la sua sostenibilitĂ  da parte dell’economia europea. Questa, come ricordato in precedenza, è infatti molto piĂą legata a Mosca (sia per le importazioni energetiche sia per l’esportazione di beni) rispetto a quella statunitense. Nel medio e lungo periodo, le nuove misure restrittive potrebbero avere effetti negativi anche in Europa.  La seconda criticitĂ  riguarda l’efficacia dell’embargo sugli armamenti, considerato il fatto che si applica alle future esportazioni, non alle correnti. Infine, le conseguenze sono difficilmente prevedibili.  Sicuramente le nuove sanzioni colpiranno e danneggeranno l’economia russa, che giĂ  si trova in difficoltĂ  a causa del coinvolgimento nella crisi Ucraina. I fautori delle misure auspicano che queste riportino Putin al tavolo negoziale, ma il rischio è che se il Cremlino si sentisse ancor piĂą chiuso nell’angolo potrebbe essere sempre meno disposto a cedere.

Emiliano Battisti

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Emiliano Battisti
Emiliano Battisti

Consulente per la comunicazione per un’azienda spaziale e Project Officer and Communications per OSDIFE, sono Segretario Generale e Direttore della comunicazione dell’APS Il Caffè Geopolitico e Coordinatore dei desk Nord America e Spazio. Ho pubblicato il libro “Storie Spaziali”.

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