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Lo Yatra per l’unità di Rahul Gandhi, figlio d’arte

Caffè lungoUna marcia di cinque mesi: questo è stato il Bharat Jodo Yatra guidato dal deputato indiano e capo del partito d’opposizione Rahul Gandhi, figlio di Rajiv Gandhi e di sua moglie Sonia, di origine italiana. Rahul ha iniziato a camminare dal Sud al Nord dell’India per l’unità degli indiani, sempre più divisi.

CHE COS’È UNO YATRA?

Nelle religioni nate in India lo Yatra è un pellegrinaggio, un cammino verso fiumi, montagne, luoghi sacre legate alle leggende e ai miti indù, ma anche fiere cittadine o festival. Col termine si indicano anche processioni, marce o manifestazioni di stampo politico e sociale.
Ancora più della meta nello Yatra è fondamentale il viaggio, la sua modalità e la formazione del gruppo che lo compie, perché durante il viaggio si può cambiare, imparare cose nuove o scoprire qualcosa che già sappiamo o addirittura siamo, poiché solo quando usciamo dalla nostre abitudini quotidiane, smettiamo di fingere e possiamo scoprire quello che teniamo nascosto.

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Fig. 1 – Indira Gandhi, prima donna a capo del Governo indiano, durante un raduno elettorale negli anni Settanta

LA FAMIGLIA NEHRU-GANDHI

Una storia legata a doppio nodo alle vicende della politica indiana è quella della famiglia Nehru-Gandhi, dinastia di politici tradizionalmente legati al partito del Congresso Nazionale Indiano.
Tutto è iniziato nel XIX secolo da Motilal Nehru. Nato ad Agra nel 1861, iniziò la sua carriera come avvocato nel 1883 a Kanpur arrivando, nel 1909, a ottenere l’approvazione per comparire nel Consiglio privato della Gran Bretagna.
Iniziata la sua carriera politica nel Congresso, di cui fu Presidente nel 1919 e nel 1928, fu il primo, spinto dagli insegnamenti del Mahatma Gandhi, ad abbandonare lo stile di vita occidentale e ad adottarne uno completamente indiano. Fu inoltre uno dei maggiori promotori della non cooperazione al dominio inglese.
Jawaharlal Nehru, figlio di Motilal, fu Primo Ministro dal 1947 al 1964. Diede consistenza al movimento della non-violenza creato dal Mahatma Gandhi, che disse di lui: “Alcuni dicono che Pandit Nehru e io ci eravamo allontanati. Ci vorrà più che una differenza di opinione per allontanarci. Noi abbiamo avuto differenze fin dal tempo in cui iniziammo a lavorare insieme e ho già detto per diversi anni e dico così adesso che non Rajaji, ma Jawaharlal sarà il mio successore”.
Dopo l’indipendenza Jawaharlal introdusse una versione indiana modificata della pianificazione statale e del controllo sull’economia, creando la Commissione di pianificazione dell’India.
La sua politica estera era volta al pacifismo e sostenitrice delle Nazioni Unite. Nehru fu anche cofondatore del Movimento dei Paesi Non Allineati, che puntava ad agire al di fuori della logica della Guerra Fredda.
Sua figlia, Indira Gandhi, fu invece Primo Ministro diverse volte dal 1966 al 1980, la prima donna nella storia del Paese a ricoprire questa carica.
Indira rilanciò le riforme di stampo socialista che il padre aveva tentato di portare avanti nei primi anni di Governo, provocando una scissione del partito.
Negli anni Settanta il Governo guidato da Indira firmò due accordi decisivi: un trattato di cooperazione con l’Unione Sovietica che poneva fine all’adesione dell’India al movimento dei Paesi Non Allineati e l’Accordo di Simla con il Pakistan, con il quale Delhi e Islamabad si impegnavano a rispettare la Linea di controllo nella regione del Jammu e Kashmir e a cercare una soluzione del conflitto.
Tornata a ricoprire la carica di Primo Ministro nel 1980, fu assassinata nell’ottobre del 1984 dalle sue guardie del corpo sikh dopo la violenta repressione del movimento sikh che mirava in quegli anni a raggiungere l’indipendenza del Punjab.
Stesso tragico destino ha avuto il figlio Rajiv. Primo Ministro dal 1984 al 1989, fu assassinato nel 1991 dalle Tigri Tamil, organizzazione che perseguiva l’indipendenza dei tamil dello Sri Lanka.
Importante figura nell’India attuale è Sonia Gandhi, moglie di Rajiv. Nata in Italia come Sonia Maino conobbe il marito a Cambridge e si stabilì in India dopo il matrimonio nel 1968 rinunciando alla cittadinanza italiana per non intralciare l’entrata in politica del marito.
Dopo la morte di quest’ultimo non entrò subito in politica, ma attese fino al 1998 quando, spinta da alcuni membri del Congresso, ne divenne Presidente.
Entrambi i figli di Rajiv e Sonia, Rahul e Priyanka, sono in politica. Priyanka è attualmente Segretaria Generale del Congresso responsabile della parte orientale dell’Uttar Pradesh, mentre Rahul, dopo anni passati all’estero, si è candidato nei primi anni Duemila come deputato per il Congresso nell’ex collegio elettorale di suo padre ad Amethi, sempre nell’Uttar Pradesh. Successivamente è stato Segretario Generale (2007-2013), vicepresidente (2013-2017) e Presidente (2017-2019) del partito.
Nella sua prima intervista con i media stranieri Gandhi si è ritratto come un unificatore del Paese e ha condannato l’attuale “politica di divisione” in India, dicendo che avrebbe cercato di ridurre le tensioni di casta e religiose. Unificazione per cui ha indetto il Bharat Jodo Yatra.

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Fig. 2 – Rahul Gandhi insieme a sua sorella Priyanka durante un meeting del Congresso Nazionale Indiano nel febbraio 2020

UNO YATRA PER L’INDIA ATTUALE

4mila chilometri di marcia partita il 7 settembre dalla punta sud dell’India, Kanyakumari, nello Stato meridionale del Tamil Nadu e terminata alla fine di gennaio a Srinagar, la capitale del Jammu e del Kashmir, con una grande manifestazione nello stadio della città dove erano presenti sia leader del Congresso che di altri partiti di opposizione per dimostrare unità. Questo è stato lo Yatra di Rahul Gandhi.
Una marcia di unità per gli indiani contro l’odio e la paura del diverso dovuta a una politica di emarginazione e soffocamento delle minoranze non indù avvenuta nel Paese dalla salita al potere dell’attuale PM Narendra Modi, nel 2014, alla guida del Partito Popolare Indiano (Bharatiya Janata Party).
Il Bharatiya Janata Party (BJP) è da tempo antagonista del Congresso guidato dalla famiglia Gandhi, partito che ha aiutato l’indipendenza dell’India ed è stato protagonista del panorama politico nazionale dal 1947. Ma il BJP ha vinto in modo schiacciante le ultime due elezioni, anche grazie alla crescita della popolarità di Modi.
Secondo Gandhi e chi gli sta vicino questa marcia non ha nulla a che fare con la politica elettorale: “Lo scopo dello Yatra è anche che le persone di questo Paese possano ascoltare la vera voce del Paese”.

Michela Grieco

Ambassador Alice Wells Meeting with Rahul Gandhi, Vice President Indian National Congress – August 2, 2017” by U.S. Embassy New Delhi is licensed under CC BY-ND

Dove si trova

Perchè è importante

  • lo Yatra è un pellegrinaggio, un cammino verso fiumi, montagne, luoghi sacri legati alle leggende e ai miti indù
  • Una storia legata a doppio nodo alle vicende della politica indiana è quella della famiglia Nehru-Gandhi, dinastia di politici tradizionalmente legati al partito del Congresso Nazionale Indiano.
  • Nei mesi scorsi Rahul Gandhi, ultimo esponente della dinastia, ha compiuto uno Yatra per l’unità degli indiani, contestando le attuali politiche del Governo Modi verso le minoranze non indù.

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Michela Grieco
Michela Grieco

Nata a Roma nel 1998, laureanda in scienze politiche e relazioni internazionali all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Da sempre appassionata di scrittura di tutti i tipi, di lettura di ogni genere ed affascinata di tutto ciò che riguarda le relazioni tra i diversi paesi del mondo e la loro politica, con particolare attenzione all’estremo Oriente, la Cina ed il suo percorso di ascesa a potenza globale, le due Coree e la loro guerra a volte troppo silenziosa, ed il Giappone che fino a pochi decenni fa era l’unica potenza asiatica ed oggi non più.

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