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Kenya: un anno dopo, la rabbia torna nelle strade

In 3 sorsi Nuova ondata di proteste in Kenya dopo la morte in custodia del blogger Albert Ojwang. Tensioni sociali, economia in affanno e un Governo accusato di repressione alimentano la rabbia dei manifestanti.

1. LA SCINTILLA E L’ESPLOSIONE DELLE PROTESTE

A poco più di un anno dalle manifestazioni di massa contro la controversa legge finanziaria, il Kenya è nuovamente scosso da una mobilitazione popolare di ampie proporzioni. La scintilla è stata la morte del blogger Albert Ojwang, avvenuta l’8 giugno 2025 mentre era sotto custodia della polizia, episodio che ha infiammato l’opinione pubblica e dato slancio a un movimento giovanile già attivo sui social network. La cosiddetta Gen Z, priva di una leadership tradizionale e organizzata soprattutto attraverso piattaforme digitali, ha promosso cortei, sit-in e flash mob in diverse città, da Nairobi a Mombasa, fino a Kisumu. Le proteste, inizialmente pacifiche, sono degenerate in scontri con le Forze dell’Ordine, che hanno fatto largo uso di gas lacrimogeni e proiettili veri. Secondo fonti giornalistiche e ONG locali, il bilancio provvisorio è drammatico: almeno 65 morti, oltre 500 feriti e più di 1.500 arresti. Organizzazioni per i diritti umani accusano le Autorità di ricorrere a un uso sproporzionato della forza e al cybercrimine per intimorire manifestanti e attivisti, in un contesto di crescente restrizione delle libertà civili.

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Fig. 1 – Manifestante fugge dai gas lacrimogeni lanciati dalla polizia

2. UN ANNO DI MANOVRE ECONOMICHE E TENSIONI SOCIALI

Negli ultimi dodici mesi, il Governo di William Ruto ha cercato di recuperare consenso dopo le proteste del 2024, rivedendo la legge di bilancio e rinunciando ad alcune delle misure fiscali più controverse. La manovra per il 2025/26, pari a 4.290 miliardi di scellini (circa 33 miliardi di dollari), punta a ridurre il deficit concentrandosi sull’aumento della compliance fiscale e sul taglio di spese non prioritarie, più che su nuove imposte. Tuttavia, il rallentamento economico resta evidente: il settore privato ha registrato una contrazione significativa, complice l’aumento dei costi di produzione, l’inflazione e la generale incertezza politica. Per attrarre capitali e alleggerire il peso del debito pubblico, l’esecutivo ha annunciato un programma di privatizzazioni, a partire dalla quotazione in Borsa della Kenya Pipeline Company. Queste mosse, però, alimentano timori di svendita del patrimonio nazionale e non affrontano nodi strutturali come la disoccupazione giovanile, che rimane tra le principali fonti di frustrazione, e le disuguaglianze regionali, particolarmente marcate tra aree urbane e rurali.

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Fig. 2 – Manifestante viene arrestato dalla polizia durante le manifestazioni di gennaio 2025 contro la repressione governativa

3. SCENARI POLITICI E RISCHIO POLARIZZAZIONE

Parallelamente alla gestione economica, l’esecutivo ha rafforzato le proprie alleanze politiche, cooptando figure vicine sia all’ex Presidente Uhuru Kenyatta, sia allo storico leader dell’opposizione Raila Odinga, in una strategia interpretata come tentativo di blindare il consenso in vista delle elezioni del 2027. Tuttavia, l’inasprimento del clima politico, segnato dall’uso crescente di strumenti giudiziari per limitare il dissenso, una pratica definita lawfare da osservatori e attivisti, rischia di erodere ulteriormente lo spazio democratico. La mobilitazione giovanile, caratterizzata da una narrativa post-etnica e da richieste di riforme strutturali in materia di governance, giustizia sociale e trasparenza, potrebbe mantenere alta la pressione sulla classe dirigente. Se il Governo non riuscirà a bilanciare le esigenze di stabilità economica con il rispetto dei diritti civili e il dialogo con la società civile, il Kenya rischia di entrare in una fase di polarizzazione prolungata, con possibili ricadute sulla coesione interna e sulla capacità di attrarre investimenti esteri in un contesto regionale già fragile.

Daniele Atzori

Kenya” by www.steveconover.info is licensed under CC BY-SA

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Perchè è importante

  • La morte del blogger Albert Ojwang ha scatenato nuove proteste in Kenya, con decine di vittime e migliaia di arresti.
  • L’economia è in rallentamento, mentre il Governo punta su privatizzazioni e maggiore compliance fiscale.
  • Le tensioni politiche e sociali rischiano di intensificarsi in vista delle elezioni del 2027.

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Daniele Atzori
Daniele Atzori

Classe 1998, sardo. Studente di Scienze Storiche all’Università di Bologna, attualmente mi trovo in Svezia per conseguire un master in African Studies. Fin da piccolo appassionato di storia e geografia ho con il tempo sviluppato un forte interesse per l’area del continente africano e per i fenomeni migratori. Sto facendo i primi passi nel mondo della fotografia e pratico muay thai.

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