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Boko Haram si espande in Nigeria

I terroristi di Boko Haram hanno effettuato un nuovo assalto ieri nel Nordest della Nigeria. Al di là del singolo episodio, il gruppo terroristico vive una fase di significativa evoluzione.

ULTIME NOTIZIE – La giornata di ieri è stata caratterizzata da violenze e nuovi attacchi di Boko Haram nella città di Maiduguri, contesa tra il gruppo terroristico e le forze governative. L’attacco si colloca nel più ampio contesto delle operazioni nigeriane contro il gruppo terroristico, da pochi giorni entrate nel vivo, che coinvolgono centinaia di uomini sul terreno, con raid aerei contro le postazioni e le forze di Boko Haram. Il gruppo terroristico ha riconquistato terreno nelle ultime settimane, minacciando una parte crescente del Nordest nigeriano. Le operazioni procedono lentamente e gli scontri non hanno ancora portato a vittorie decisive.

UN ALTRO ‘CALIFFATO’? – Il 24 agosto, Aboubakar Shekau, leader di Boko Haram, ha annunciato che il gruppo terroristico aveva istituito un’entità territoriale sotto la legge della shari’a denominandolo “Califfato” (in realtà più simile per caratteristiche al concetto di emirato islamico). Questo elemento è nuovo nella conduzione delle operazioni da parte di Boko Haram. Fino a poco tempo fa, il gruppo terroristico non sembrava interessato a una dimensione territoriale e la sua fluidità di movimento ne faceva una peculiarità operativa difficile da contrastare. A oggi sembra che alcune città siano davvero sotto il controllo territoriale di Shekau, che avrebbe imposto la legge islamica e avrebbe iniziato ad amministrare la giustizia nei territori occupati.
Boko Haram è ben conosciuto nel panorama del jihadismo internazionale e ha contatti anche con lo Stato islamico proclamato da al-Baghdadi in Iraq e Siria. Non è chiaro se e quanto questi contatti abbiano influenzato il cambio di strategia di Boko Haram. Dalle dichiarazioni ufficiali Shekau sembra non far menzione ai contrasti tra Al-Qaeda Central e lo Stato islamico e non si colloca in maniera chiara in tal senso, forse volutamente.
Il Governo nigeriano ha negato di aver perso il controllo su parte del territorio e ha ribadito l’integrità del Paese. Tuttavia ha lanciato un’offensiva a più ondate nel Nordest della Nigeria, con risultati ancora scadenti e con l’impressione che Boko Haram continui a primeggiare.

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IMPLICAZIONI INTERNAZIONALI – La Nigeria divide in parte il problema di Boko Haram con il Camerun, oggetto anch’esso di attentati, rapimenti e altre attività terroristiche. Si teme inoltre un’ulteriore espansione su base regionale del fenomeno. Preoccupazioni in tal senso sono state espresse nei giorni scorsi dai Governi di Benin, Camerun, Ciad e Niger. La Nigeria, da parte sua, ha auspicato interventi e soluzioni su base regionale, considerata anche la scarsa incidenza delle sanzioni delle Nazioni Unite all’indirizzo del gruppo, che sono risultate perlopiù simboliche e di poca utilità pratica.
Secondo il Nigeria Security Network le forze di Boko Haram sarebbero ormai in grado di affrontare l’esercito nigeriano in maniera simmetrica e anzi, a detta degli stessi militari nigeriani, i militanti del gruppo terroristico hanno dimostrato in alcuni episodi di disporre di equipaggiamento migliore delle unità dell’esercito.

Marco Giulio Barone

[box type=”shadow” align=”aligncenter” ]Un chicco in più

Per chi non conoscesse bene il contesto geopolitico nigeriano, i nomi delle città e i progressi di Boko Haram nel Nordest del Paese possono non dire molto. A tal proposito consigliamo la lettura di questo breve report, a cura del Nigeria Security Network, che con una buona mappa tematica, uno schema e un’analisi accurata descrive l’evoluzione recente del conflitto tra Nigeria e Boko Haram nelle zone interessate dal fenomeno terroristico.[/box]

Foto: theglobalpanorama

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Marco Giulio Barone
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Marco Giulio Barone è analista politico-militare. Dopo la laurea in Scienze Internazionali conseguita all’Università di Torino, completa la formazione negli Stati Uniti presso l’Hudson Institute’s Centre for Political-Military analysis. A vario titolo, ha esperienze di studio e lavoro anche in Gran Bretagna, Belgio, Norvegia e Israele. Lavora attualmente come analista per conto di aziende estere e contribuisce alle riviste specializzate del gruppo editoriale tedesco Monch Publishing. Collabora con Il Caffè Geopolitico dal 2013, principalmente in qualità di analista e coordinatore editoriale.

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