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DSEI, giorno 3

Miscela Strategica Durante la terza giornata di salone DSEI ci siamo principalmente dedicati agli incontri con le aziende. Intervistarne un buon numero ci permette di raccogliere tanti piccoli frammenti peculiari che, aggregati, ci permetteranno di identificare i trend principali di questo settore 

LA VISITA ALLE NAVI  Il salone accoglie otto unità navali di diverso tipo e provenienti da Belgio, Canada, Germania, Gran Bretagna e India. Abbiamo avuto modo di visitarne due: la fregata canadese Winnipeg, classe Halifax e la corvetta tedesca Ludwigshafen, classe K130.
L’unitĂ  canadese, costruita a metĂ  degli anni Novanta, è appena uscita da un ciclo di ammodernamento che ha visto la sostituzione di alcuni sistemi d’arma e l’upgrade del sistema di combattimento. Le unitĂ  di questa classe sono assidui visitatori dei mari europei. Il Canada, come membro NATO, partecipa agli SNMG 1 e 2 (Standing NATO Maritime Group) e una unitĂ  di questo tipo rappresenta il contributo tipico del Paese alla sicurezza sul mare in Europa. L’unitĂ  è equipaggiata con svariati sistemi d’arma: cannone Bofors da 57mm, missili superficie-superficie RGM-84 Harpoon, missili superficie-aria ESSM, siluri Mk46, e vari tipi di contromisure ed armamenti minori. Questa vasta panoplia permette all’unitĂ  di essere multiruolo e svolgere quindi missioni di natura diversa. Le piĂą comuni sono le esercitazioni NATO e le operazioni di sicurezza marittima. A tal proposito, speciale enfasi è stata data alle attivitĂ  dei boarding team incaricati di ispezionare le navi sospette.
L’unitĂ  tedesca è invece di recente costruzione (2013). Anch’essa ha una spiccata vocazione multiruolo e un armamento vario quanto completo: cannoni da 76 mm, missili superficie-superficie RBS-15, cannoncini da 27 mm MGL-27, missili aria-aria RIM-116 RAM e altre contromisure. Questa unitĂ  è invece ottimizzata per le operazioni costiere e in acque interne, anche se la crescente enfasi sul multiruolo la porta a svolgere praticamente ogni tipo di missione, ma con alcune limitazioni dovute alla relativamente breve autonomia. La visita è stata particolarmente accurata, e abbiamo potuto apprezzare l’elevato livello di sofisticazione della plancia, della sala operativa e del locale macchine.

Il "nostro" Marco Giulio Barone con il sig. Kuldar Väärsi, CEO di Milrem
Fig. 1 – Il “nostro” Marco Giulio Barone con il sig. Kuldar Väärsi, CEO di Milrem

 

LE AZIENDE – Tra le numerose aziende di cui abbiamo visitato lo stand, particolarmente attive e innovative ci sono sembrate quelle del Nord Europa. Patria, Millog, Combitech, Milrem, Terramil, e la federazione delle industrie estoni operanti nel settore difesa fanno dell’innovazione e della flessibilità i loro punti di forza. I Paesi che rappresentano (Finlandia, Svezia, Estonia) sono in prima linea sul confine orientale e settentrionale dell’Unione europea. Il clima politico particolarmente teso a causa della crisi Ucraina ha portato a un incremento delle spese per la difesa, con ricadute importanti per il settore. Tuttavia, la relativa abbondanza di fondi in questo periodo non è il solo fattore che ne guida la crescita. Un tratto comune che abbiamo riscontrato è la volontĂ  di proporsi come partner delle piĂą consolidate aziende dell’Europa occidentale, cui si prefiggono di portare come valore aggiunto grande innovazione tecnologica e modelli di business originali e promettenti. Ciò non toglie che i gruppi piĂą grossi come Patria non escludono di poter invece andar da soli se non si creassero le condizioni politiche e di mercato per una proficua e paritetica collaborazione.

Marco Giulio Barone
Giulia Tilenni

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