Miscela Strategica – La grave crisi economica e politica sta minando la tenuta del Paese e si riflette sugli ambiziosi programmi di procurement avviati da alcuni anni. Il Brasile è in grado di assumere il ruolo di potenza indiscussa in America latina? Scopriamolo insieme
IL PAESE DEL CARNEVALE DI RIO. Il Brasile, confina con tutti i Paesi sudamericani – fatta eccezione per Ecuador e Cile – ed è bagnato a est dall’Oceano Atlantico.
Quinto Paese più grande al mondo (8.459.420 km quadrati di superficie totale), presenta distinte aree climatiche (dalla tropicale alla semi-arida) ed è suddiviso in cinque grandi regioni: il nord amazzonico, il nord-est e il sud est costiero, la zona centrale del Mato Grosso e il sud montagnoso.
Colonia portoghese, dopo l’indipendenza (1822) il Paese si è dato come forma di governo quella di monarchia costituzionale, interrotta dopo quasi 60 anni da un golpe cui ha fatto seguito l’istituzione della Repubblica presidenziale federale.
Suddivisa in 26 Stati più il distretto federale della capitale Brasilia, la fragile democrazia brasiliana ha subìto una battuta d’arresto con la dittatura militare (1964-1984), successivamente si è ripresa e sotto la presidenza di Fernando Henrique Cardoso sono state avviate dolorose riforme nel quadro del “consenso di Washington” per favorire lo sviluppo economico.
Quella che era la prima economia dell’America Latina e la settima al mondo, sta vivendo una grave crisi economica e politica legata allo scandalo di corruzione e illeciti che coinvolge l’attuale presidente Dilma Roussef e l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva.
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””] IL BRASILE IN NUMERI
- Indice di corruzione percepita (Transparency International, 2015): 76° posto su 168.
- Libertà di stampa (Reporters Without Borders, 2015): 99° posto su 180.
- Composizione etnica: bianchi di origine europea 47,33%, meticci 43,13%, 7,61% di origine africana, asiatici 1%, amerindi 0,3%.
- Popolazione: urbana 85,4%, rurale 14,6%.
- Prodotto interno lordo (PIL) 2014: 1,799 miliardi di dollari.
- Composizione del PIL: primario 5,6%, secondario 23,4% e terziario 71%.
- Rapporto debito/PIL: 69,9%. [/box]
Fig.1 – Mezzi brasiliani in parata
LE MINACCE ALLA SICUREZZA NAZIONALE – I pericoli principali per il Brasile, unica vera potenza regionale del Sud America, riguardano principalmente il versante interno: narcotraffico, mancanza di controllo del territorio (regione amazzonica e favelas), corruzione, fortissime diseguaglianze sociali e povertà. Le recenti vicende politiche stanno compromettendo la credibilità della classe politica alla vigilia delle Olimpiadi che si terranno a Rio de Janeiro il prossimo agosto, evento internazionale di assoluto rilievo.
Proprio quest’evento potrebbe essere minacciato dal terrorismo islamico, visto che è stata provata l’esistenza di cellule integraliste nella zona della “Triple frontera” (Paraguay-Brasile-Argentina), dove risiede una numerosa popolazione di origine mediorientale.
Per mantenere il suo primato militare e mitigare eventuali minacce internazionali, il Brasile ha mantenuto e sviluppato un’industria bellica di rilievo come evidenziato dalla Embraer (Empresa Brasileira de Aeronáutica S.A.) e da ENGESA (Engenheiros Especializados S/A), fallita negli anni Novanta, con il suo sfortunato progetto di carro armato EE-T1 Osório.
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[tab_title] Esercito [/tab_title]
[tab_title] Aviazione [/tab_title]
[tab_title] Marina [/tab_title]
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[tab] Suddiviso in otto Comandi militari, l’esercito brasiliano, come la maggior parte delle Forze armate latinoamericane, utilizza un mix di sistemi d’arma, in questo caso di derivazione locale e occidentale (per lo più statunitensi ed europei).
Il pilastro principale delle forze corazzate è costituito dal carro tedesco Leopard I A5 (circa 240 esemplari di seconda mano), ultima incarnazione di un progetto concretizzatosi nella metà degli anni Sessanta. Le armi leggere sono per lo più costruite su licenza – si vedano i casi del fucile FAL e della pistola Beretta serie 92 – o comprate da Stati occidentali. La componente aerea dispone di un robusto reparto ad ala rotante, circa 100 elicotteri polivalenti.
Fig.2 – Operazioni brasiliane al confine con la Guyana francese
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[tab]La Força Aérea Brasileira (FAB), suddivisa in quattro Comandi generali – Operazioni aeree, Appoggio, Personale, Tecnologia aerospaziale – dispone di 68 caccia leggeri F-5, 55 aerei di attacco AMX e circa 200 tra Tucano Super Tucano, aerei di produzione autoctona per l’addestramento e la funzione COIN (COunter-INsurgency). L’aviazione dispone anche di tanker, (come il KC-130), pattugliatori marittimi (P-3 Orion e P-95) e 8 aerei AEW&C (airborne early warning and control) Embraer R-99. Tra gli assetti vari spiccano quelli a pala rotante – 12 elicotteri d’attacco Mi-35 e 16 UH-60 Black Hawk per il trasporto – oltre agli aeromobili a pilotaggio remoto Hermes 450 e 900 di fabbricazione israeliana.
Fig.3 – AMX brasiliani in decollo
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[tab]La Marinha do Brasil, unica forza tra i Paesi latinoamericani a essere dotata di una portaerei (la NAe São Paulo, ex Foch comprata dalla Francia nel 2000), è imponente e dotata di navi di produzione nazionale oltre che acquisite di seconda mano.
In particolare, oltre alla portaerei la Marina conta, tra l’altro, su una nave da assalto anfibio, 9 fregate, 5 corvette, 5 sottomarini, 35 pattugliatori, 6 dragamine, 2 rompighiaccio e una propria fanteria. La componente aerea della São Paulo, infine, è costituita principalmente da 23 cacciabombardieri AF-1 Skyhawk (comprati dal Kuwait) oltre a elicotteri da trasporto e antinave/antisom.
Fig.4 – Unità brasiliane alla fonda a Rio de Janeiro
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[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””] LA DIFESA DEL BRASILE
- Personale in servizio attivo: 318.500 di cui 190.000 Esercito, 59.000 Marina e 69.500 Aviazione.
- Paramilitari: 395.000
- Spesa militare: 2,24% del PIL
- Provenienza import armi (2003-2010): 35% USA, 20% Austria, 14% Italia
- Esportazioni armi: 23% UAE, 12% Singapore, 8% Cina
- Missioni militari all’estero: MINUSTAH (Haiti) [/box]
L’AMBIZIONE SI SCONTRA CON LA REALTÀ – Per le imponenti Forze armate brasiliane sono in corso diversi programmi di ammodernamento che incontreranno serie difficoltà economiche per la loro realizzazione, vista la grave crisi economica e istituzionale in corso.
In particolare, la FAB ha puntato alla progressiva radiazione degli F-5 in favore del Gripen NG (Next Generation) con un ordine di 36 velivoli entrato in vigore lo scorso anno, per un costo di 4,28 miliardi di euro.
Preoccupa maggiormente la realizzazione del PAEMB (Plano de Articulação e de Equipamento da Marinha do Brasil) di portata ventennale (2011-2031), che prevede l’entrata in servizio di un’altra portaerei, 4 unità d’assalto anfibio polivalenti dotate di ponte di volo, 30 navi scorta di varie classi, 15 sottomarini, 6 sottomarini nucleari hunter killer e 62 pattugliatori.
Il Brasile sta ammodernando e ampliando le capacità operative delle proprie Forze Armate con il chiaro obiettivo di trasformarsi in potenza militare dominante nello scacchiere latinoamericano, ma le previsioni economiche poco lusinghiere, unita alla grave crisi di credibilità della classe dirigente, potrebbero minare gravemente questo disegno di grandeur.
Fig.5 – Marines brasiliani impegnati in operazioni urbane nel corso dei mondiali di calcio
[one_half][box type=”warning” align=”” class=”” width=””] RISCHI
- La grave crisi istituzionale sta delegittimando la dirigenza politica al Governo, aprendo delle pericolose falle nella sua legittimità.
- La crisi economica sta mostrando la debolezza del BRICS, su cui si avevano aspettative come potenza emergente divenuta una solida realtà.
- Le Olimpiadi di Rio potrebbero costituire un’opportunità, ma anche un grave rischio in caso di mancanze organizzative e di sicurezza, per migliorare la credibilità del Paese. [/box][/one_half]
[one_half_last][box type=”note” align=”” class=”” width=””] VARIABILI
- La perdita di legittimità delle istituzioni, a causa dei numerosi scandali, ha generato una perdita di fiducia da parte della società civile che difficilmente potrà essere recuperata in tempi brevi.
- L’ambizioso piano di procurement militare potrebbe arenarsi a causa delle ristrettezze di bilancio.
- Tempistica incerta nella ripresa economica. [/box][/one_half_last]
Francesco Tucci
Foto: André Gustavo Stumpf