Poco più di un anno fa in Argentina veniva eletto Presidente Mauricio Macri, la cui scelta ha di fatto rappresentato un’importante cesura con la politica del passato. Proviamo a fare il punto della situazione e vediamo quali sono stati gli aspetti peculiari e quali saranno le nuove sfide a cui Macri dovrà far fronte nel 2017
MACRI E LA PESANTE EREDITĂ€ KIRCHNERIANA – Macri ha dovuto fare i conti con l’ereditĂ lasciata dal Kirchnerismo. Macri può vantare, oggi, complessivamente un bilancio positivo del suo operato. Infatti, secondo la maggior parte dei sondaggi, il livello di gradimento popolare si è mantenuto abbastanza alto (oscillando tra il 40–50% dei suoi elettori) anche se il Paese si presenta ancora fortemente provato dall’inflazione e dalla perdita di potere d’acquisto del 40%. Difatti, gli argentini serbano ancora la speranza che si possa verificare un miglioramento per l’economia del Paese e, perciò, continuano a supportare Macri che parla di “cambiamento”, ma allo stesso tempo invita alla cautela e non nasconde che ci vorrĂ del tempo prima di poter ravvisare risultati consistenti.
L’unica leggerezza che Macri ammette di aver commesso è stata quella di aver sottovalutato la dimensione della complessa situazione politica lasciata dalla gestione di Cristina Kirchner. Infatti, per l’analista politico Jorge Arias, il compimento delle aspettative del cambio prospettate da Macri all’inizio del 2016 sono strettamente legate ad un parziale adeguamento della crescita economica che, tuttavia, non è stato raggiunto neanche nel secondo semestre del 2016. Il Governo ha riconosciuto le varie difficoltà in cui si muove l’economia nazionale, ma ha altresì sottolineato che il punto di partenza è stata una fase di stallo durata cinque anni in cui non si è verificato nessun tipo di crescita economica e né tanto meno erano stati creati nuovi posto di lavoro.
Fig.1 – Manifestazione di protesta dei lavoratori argentini
A sua discolpa, il Presidente spiega che portare avanti tutte le riforme promesse in campagna elettorale è stato reso piĂą complicato anche da un scarsa collaborazione delle forze politiche d’opposizione le quali hanno in questo primo anno hanno rappresentato un vero e proprio ostacolo nell’attuazione del programma. Tuttavia, Macri ha saputo approfittare (e per certi versi ha fomentato a suo vantaggio) della divisione interna al peronismo per ottenere l’approvazione di una serie di leggi, tra le quali quella che gli ha permesso di rinegoziare il debito in default, facendo sì che l’Argentina potesse essere riammessa nei mercati finanziari internazionali.
RISULTATI POSITIVI vs. ASPETTI NEGATIVI – Tra gli aspetti positivi rilevati dopo un anno di mandato, primeggia “la speranza riposta nel Governo”: i cittadini argentini percepiscono di avere un Governo credibile, onesto e che lavora cercando il dialogo. Infatti, il modo in cui Macri fa politica ha comportato un mutamento nella percezione dell’Argentina all’estero: egli ha di fatto portato avanti alleanze politiche con paesi chiave dell’Occidente e si è avvicinato alle organizzazioni internazionali. Dopo anni di rapporti antagonisti con gli USA, Canada, Brasile, Giappone, Francia ed Italia, si è avuta una prima apertura per stringere rapporti di amicizia tra questi paesi ed altri. Grazie a ciò, si prospettavano vari investimenti stranieri in terra argentina e che si aggirerebbero intorno ai 50 miliardi di dollari. Inoltre, come prova di questa nuova politica di amicizia verso l’Occidente, l’Argentina è ora maggiormente coinvolta nella lotta internazionale contro il narcotraffico e il terrorismo.
Se, però, da un lato la popolarità di Macri ha resistito, il diffuso ottimismo si è eroso inevitabilmente quando il Governo ha fatto ricorso al finanziamento esterno per poter coprire il deficit fiscale del 2016 ed evitare di dover ricorrere a nuove tasse in un contesto economico ormai logorato. Infatti, la svalutazione del peso argentino ha fatto aumentare ulteriormente il già alto livello di inflazione pari al 40% (il secondo più alto in Sudamerica dopo quello venezuelano). Inoltre, a causa di una disoccupazione pari al 9.3% (1 su 12 argentini è senza lavoro) e con l’economia in recessione, decine di migliaia di manifestanti si sono riversati nelle strade di Buenos Aires a settembre dell’anno scorso per esprimere la loro generale insofferenza.
Infine, ad Ottobre la produzione industriale è scesa dell’8%, il settore edile è collassato per il 19% e le famiglie spendono il 5.5% in meno nell’acquisto di prodotti di prima necessità rapportato al 2015.
NESSUNA CRESCITA, NESSUN VOTO – A conclusione del 2016 e visti i risultati contrastanti ottenuti finora, Macri ha bisogno piĂą che mai di condividere buone notizie con l’opinione pubblica per non perdere l’ampio consenso popolare che ancora oggi lo supporta. Il 2017, però, si presenta con alcune sfide che possono rappresentare un grande ostacolo per la governabilitĂ del Paese.
Fig.2 – Sit in di giovani in attesa del Papa a Buenos Aires
Un ruolo determinante lo giocheranno le prossime elezioni legislative previste per ottobre 2017: esse, infatti, sono importantissime in quanto, da un canto, gli investitori internazionali le considerano una conferma che l’indirizzo politico seguito da Macri rispecchia chiaramente la volontà popolare; mentre, dal loro canto, i cittadini non sono disposti a riporre di nuovo la loro fiducia in un governo che in campagna elettorale aveva promesso tanto progresso e un netto distacco dal modo di fare politica tipico kirschneriano senza aver prima visto risultati tangibili quanto a crescita economica e minore inflazione nel 2017.
Per Macri è di estrema importanza che vengano eletti legislatori che supportino la sua linea politica, cosicchĂ© possano rappresentare una coalizione nel Congresso in grado di sostenerlo nell’approvazione di quelle legge di cui abbisogna per attuare la lunga serie di riforme politiche. Questo favorirebbe, altresì, il poter limitare il numero di concessioni che di volta in volta deve elargire all’opposizione peronista. Non solo: avere un sostegno politico viene visto come un investimento a lungo termine poichĂ©, in qualche modo, assicurerebbe a Macri una certa continuitĂ per il suo progetto politico.
Claudia Pillosu
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un chicco in piĂą
Ulteriori aspetti che il governo di Macri non è stato in grado di modificare nel 2016:
- L’insicurezza cittadina e la violenza contro le donne: i numeri rimangono inalterati se paragonati agli anni precedenti, anche se c’è stato un aumento in termini di sensibilità , denuncia ed indignazione che hanno portato a varie manifestazioni nel 2016.
- Solo il 30% dei disegni di legge presentati da Macri sono diventati legge, mentre quelle piĂą rilevanti, come la tassa sul reddito, la riforma elettorale, la legge sul bilancio non sono stati approvati oppure attendono ancora di formare oggetto di discussione parlamentare.[/box]
Foto di copertina di DonkeyHotey rilasciata con licenza Attribution License