Il Vietnam ha consolidato la sua posizione come destinazione sicura e stabile per gli investimenti grazie alle condizioni favorevoli per fare affari riguardanti, in particolare, la posizione strategica, il sistema politico stabile, l’ampia forza lavoro ed un ambiente relativamente aperto per gli IDE. Nonostante il COVID-19 la crescita del suo PIL nel 2020 è aumentata del 2,91%.
La chiave di questa incredibile performance è stata l’efficiente strategia del Governo nella lotta alla pandemia. Il Vietnam, inoltre, con una chiara visione del futuro, ha creato una base concreta per diventare ancora più forte nel 2021, con l’emendamento di una serie di importanti leggi a favore del miglioramento del proprio clima commerciale, oltre alla rete di libero scambio con l’UE, il Regno Unito ed i Paesi RCEP. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede che quest’anno il Vietnam rimbalzerà al 6,7% rimanendo l’unico Paese a crescita positiva fra le cinque principali economie dell’ASEAN. Per aiutare le aziende straniere a capire meglio gli sviluppi più importanti dell’ambiente vietnamita per gli IDE, e coglierne le opportunità che ne derivano nel Paese, Marco Förster, Direttore della Consulenza Aziendale Internazionale di Dezan Shira & Associates, e Phuc Duong, Senior Associate del Servizio di Consulenza Aziendale, hanno condotto un webinar discutendo i principali sviluppi del mercato vietnamita nel 2021, le alternative di ingresso nel mercato ed i più recenti aggiornamenti legislativi nel Paese. Il webinar può essere rivisto qui.
Può darci una panoramica del mercato vietnamita e dei suoi principali sviluppi?
Il Vietnam è un mercato veloce ed emergente con un’amministrazione ed una crescita economica stabili. Nel 2019, il Vietnam ha registrato una crescita del 7%. Lo scorso anno, nonostante la pandemia, il Vietnam ha registrato una crescita del 2,91% in più rispetto alla Cina ed è uno dei pochi Paesi al mondo ad aver registrato una crescita positiva netta. E non solo. Le esportazioni sono cresciute insieme agli esborsi di IDE. I cinque settori principali per gli investimenti sono stati la produzione e la trasformazione con 12,73 miliardi di dollari, seguiti dal settore immobiliare, produzione di elettricità, ingrosso e dettaglio, scienza e tecnologia ed altro. In Vietnam, Singapore, Corea del Sud, Cina e Giappone rimangono i maggiori investitori. Nonostante vi siano numerosi investimenti in aree come il commercio al dettaglio, le costruzioni e le infrastrutture da parte sudcoreana e giapponese, è interessante rilevare che diversi investitori americani ed europei utilizzino le loro holding a Singapore per investire in Vietnam. Il Vietnam continua a dipendere in modo rilevante dall’input di prodotti grezzi dalla Cina, dalla Corea del Sud e dll’ASEAN, con la maggior parte delle esportazioni verso gli Stati Uniti, la Cina e l’UE. Inoltre, le importazioni principali includono computer e componenti elettronici, seguiti da macchinari e attrezzature, telefoni e componentistica, tessuti tessili e plastica. Molti di questi includono materie prime. Le principali esportazioni del Vietnam comprendono telefoni, computers ed elettronica – questo è dimostrato dalle fabbriche della Samsung a Ho Chi Minh City e Back Ninh che contribuiscono alla crescita delle esportazioni di smartphone. Secondo le statistiche, le esportazioni di cellulari Samsung rappresentano oltre il 50% delle forniture globali di cellulari dell’azienda.
Quali sono le ragioni per trasferirsi dalla Cina al Vietnam?
Ci sono diversi motivi per spostare la produzione dalla Cina al Vietnam, ma mi concentrerò sui quattro principali. Il primo è la produzione a basso costo. Questa è una delle ragioni più note per spostarsi in Vietnam, anche se si tratta di un motivo ormai superato. Anche se è vero che il Vietnam rimane un centro produttivo a basso costo con costi della manodopera più bassi, il Paese sta cercando investimenti in hi-tech, con priorità per alcuni settori hi-tech per la crescita. E nonostante gli stipendi siano bassi rispetto alla Cina, stanno lentamente crescendo di pari passo con la crescita economica del Paese. Il secondo motivo è la fuga dai dazi doganali. Il Vietnam permette di evitare i dazi grazie alla sua partecipazione a diversi accordi di libero scambio. Questa tendenza ha iniziato a prendere piede soprattutto a causa della guerra commerciale USA-Cina e all’ulteriore spinta data dalla partecipazione del Vietnam agli accordi globali di libero scambio. La terza ragione è che il Vietnam è un centro di lavorazione import/export per l’Asia, grazie alla sua posizione geografica ai confini con la Cina e nelle immediate vicinanze di altri Paesi dell’ASEAN. È una scelta strategica per la distribuzione regionale nell’ASEAN e nell’APAC, oltre che per le importazioni e le lavorazioni globali. Anche gli accordi di libero scambio e gli accordi di doppia imposizione del Vietnam contribuiscono in modo significativo a questa tendenza. Il quarto motivo è l’esodo dei professionisti stranieri che si trasferiscono in Vietnam, in particolar modo prima della pandemia. Il costo della vita in Vietnam è molto più basso che in Cina e quindi ragionevole. Il Vietnam ha un ambiente friendly e più aperto ai viaggiatori in generale. Nonostante nel Paese ci siano restrizioni all’uso di internet, i social media, i motori di ricerca e le piattaforme di messaggistica sono accessibili e rendono la vita degli stranieri più semplice. E’ importante rilevare che il Vietnam può essere un centro manifatturiero, ma, per dimensioni, non comparabile con quello della Cina come centro manifatturiero dell’Asia. Rispetto al Vietnam, la Cina ha una forza lavoro di 16 volte superiore. Gli investitori esteri devono fare attenzione nella gestione delle loro aspettative quando cercano di trasferire o integrare le loro operazioni in Cina.
Quindi come può un investitore entrare nel mercato vietnamita?
Ci sono molti modi per entrare nel mercato vietnamita. Uno dei fattori da tenere in considerazione è la posizione. Le regioni del Vietnam sono varie e il Nord, il Centro e il Sud hanno particolari vantaggi per diversi settori e tipi di imprese, e in base al business degli investitori. Ad esempio, il Nord è favorevole alle aziende che si spostano dalla Cina, ma può avere costi produttivi più alti. Il Sud è il centro economico del Paese e può presentare maggiori opportunità in quanto dispone di una larga base di consumatori. Il Centro, in confronto, è meno competitivo ed è una destinazione a basso costo, ma può essere maturo per gli investimenti grazie ai diversi incentivi governativi destinati a città come Da Nang. Nonostante sussista la possibilità di creare diversi tipi di strutture per entrare nel mercato vietnamita, la nostra esperienza ci suggerisce che l’ufficio di rappresentanza (UR) e la società a capitale straniero siano i principali veicoli di investimento in Vietnam.
Ci sono cambiamenti recenti nei regolamenti aziendali che un investitore deve conoscere?
Il governo ha recentemente approvato la Legge sugli Investimenti e Legge sulle Imprese che sono entrate in vigore nel gennaio 2021. Queste leggi semplificano le procedure di registrazione societaria fornendo aggiornamenti su settori vincolati, incentivi agli investimenti, meccanismi di supporto, ed eliminando le approvazioni amministrative per alcuni tipi di progetti di investimento. Alcune modifiche comprendono l’eliminazione del timbro ed una maggiore tutela per gli azionisti di minoranza. Un fattore importante da tenere in considerazione è che, per la prima volta, la Legge sugli Investimenti include una ‘negative list’. Si tratta dei settori nei quali gli investimenti stranieri sono vietati come per esempio il “servizio recupero crediti”. L’altra categoria riguarda i settori vincolati nei quali l’investimento estero è consentito, ma vincolato all’approvazione governativa. La soglia della proprietà straniera è stata inoltre abbassata dal 51% al 50%. Questo significa che se la soglia è al 50%, la società verrà considerata come società locale. Significa anche che non è richiesta l’approvazione di M&A nel caso in cui la transazione non comporti un aumento della quota azionaria dell’investitore estero nella società.
Infine, il Vietnam è davvero il “top”?
Dipende dal significato che vogliamo dare alla parola “top”. Se ‘top’ significa fabbrica del mondo, la risposta è no. Il Vietnam non può competere con la Cina in questo senso, ma se questo significa integrare le operazioni in Cina tenendo in considerazione la posizione favorevole del Vietnam rispetto a Oriente e Occidente, allora la risposta è sì. Ultimamente c’è stato grande clamore intorno al Vietnam, ma gli investitori devono conoscerne anche i limiti. Sono già emersi colli di bottiglia – nessun Paese singolo può assorbire la produzione cinese. Le multinazionali continueranno a diversificare le operazioni in altre parti dell’Asia per risparmiare sui costi e limitare le interruzioni della produzione; l’ASEAN in generale, ed il Vietnam, sono pronti al cambiamento e per la crescita futura.
a cura di Jacopo Genovese
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta da Vietnam Briefing, edito da Dezan Shira & Associates, Partner del Caffè Geopolitico per l’Asia. Lo studio assiste gli investitori stranieri in tutta l’Asia e ha uffici in Cina, Hong Kong, Vietnam, Singapore, Indonesia, Thailandia, Malesia, Filippine, Russia e India. Si prega di contattare [email protected] o di visitare il sito web all’indirizzo www.dezshira.com.
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