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La caduta degli dei: il Temer-gate si abbatte su Brasilia

Momento estremamente difficile per il gigante verde – oro; tra scandali, corruzione e recessione economica siamo a un passo dal secondo impeachment in un anno. Il Presidente Temer trema

TEMER E L’INCHIESTA – Patmos è un’isola dell’Egeo ed è proprio lì che si dice che Giovanni Evangelista abbia scritto il libro dell’Apocalisse. Qualche millennio dopo la magistratura brasiliana e la sua polizia federale, in seguito ad una rivelazione non divina ma giornalistica, avrebbero dato il via all’Operazione Patmos: arresti, perquisizioni e messa sotto accuse del gotha della politica brasiliana. La sera di mercoledì il quotidiano O Globo ha pubblicato un’inchiesta del giornalista Lauro Jardim, nella quale è stata riportata la trascrizione di una conversazione tra il presidente brasiliano Michel Temer e Joesley Batista, proprietario della JBS, azienda leader mondiale dei processi di  produzione e lavorazione della carne. Il contenuto del dialogo è talmente scottante per il Presidente- che solo pochi giorni fa ha compiuto il suo primo anno di mandato- da aver provocato un terremoto istituzionale.

Michel Temer ha praticamente fatto intendere di dare il proprio assenso al fatto che Joesley Batista continuasse a comprare il silenzio di Eduardo Cunha, ex presidente della Camera, attualmente in carcere con una condanna a 15 anni per corruzione, lavaggio di denaro ed evasione fiscale nell’ambito dell’inchiesta Lava Jato, la mega-tangentopoli brasiliana con al centro dell’inchiesta l’azienda statale Petrobras. Batista ha rivelato agli inquirenti di aver pagato 5 milioni di reais a Cunha subito dopo l’arresto di quest’ultimo e di avergliene promessi altri 20 per saldare il debito in seguito ad un favore consistente nell’approvazione di una legge che favorisse il settore del pollame. Batista ha registrato Temer in data 7 marzo, il quale testualmente ha detto ‘’Tem que manter isso, viu?’’ ovvero ‘’Questa cosa deve continuare, capito?’’.

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Fig.1 – Il Presidente Temer in un recente passaggio televisivo

TEMER ED I FRATELLI BATISTA – Ma perché Batista avrebbe dovuto registrare il Presidente della Repubblica? Joesley e suo fratello Wesley, a capo di un impero al 519° posto della classifica Forbes sulle aziende, hanno praticamente comprato l’intero potere politico brasiliano attraverso finanziamenti spesso illegali, dunque tangenti, a partiti e singoli uomini politici. I due imprenditori in stato di accusa in diverse inchieste tra le quali quella sullo scandalo della carne avariata di pochi mesi fa e il troncone della Lava Jato che riguarda anche Cunha, hanno deciso di avvalersi del patteggiamento cosiddetto della ‘’delação premiada ’’ che prevede sconti di pena in cambio di una totale collaborazione con gli inquirenti.

Ad inizio marzo  sono iniziati i colloqui dei due fratelli con i magistrati e la Polizia Federale. Successivamente ad aprile sono state redatte e sigillate le deposizioni. Una delazione in tempi record. Per fare luce sull’insieme del sistema tangentizio che vede coinvolta la JBS, la Policia Federal ha deciso di filmare i movimenti e gli incontri dei fratelli Batista con i politici da corrompere e di registrare le conversazioni avute con questi. Sono state dunque usate valigette con microchip gps con all’interno le banconote con i numeri di serie tracciati. Il risultato è un fascicolo contenente conversazioni compromettenti di Joesley Batista con Temer e Aècio Neves, senatore nonché capo del PSDB, il partito più grande in coalizione di governo. I Batista e  i manager JBS avrebbero dunque confermato ciò che già avevano dichiarato alla Procura Generale della Repubblica: Temer indica a Joesley il deputato Rodrigo Rocha Loures del PMDB (il partito di Temer) per risolvere una questione relativa all’holding J&F (che controlla JBS), in materia di esenzioni fiscali. Loures, rimosso dalla Corte Suprema dal ruolo di senatore, è stato filmato mentre riceveva 500mila reais in una valigia. Oltre Eduardo Cunha, Temer avrebbe dato l’assenso anche a pagare il silenzio dell’operatore di borsa anch’egli detenuto Lucio Funaro.

IL SENATORE NEVES – Aecio Neves, il quale si è dimesso il giorno dopo l’uscita dello scandalo dalla segreteria del suo partito, sarebbe stato registrato chiedendo 2 milioni di reais a Joesley. Denaro consegnato a un cugino del segretario del PSDB ad una cena filmata dalla Polizia Federale. Tracciando il cammino dei reais è stato scoperto che il denaro è stato depositato presso l’azienda del senatore Zeze Perrella il quale nega tutto. Il giudice della Corte Suprema (STF, Supremo Tribunal Federal) Edson Fachin ha deciso su richiesta della Procura Generale della Repubblica la cassazione del mandato di Neves da senatore. Il giudice ha però rifiutato la richiesta di prigione preventiva proveniente sempre dalla procura. Nel frattempo sono stati arrestati la sorella del senatore e il magistrato Angelo Goulart Vilella del TSE (Supremo Tribunale Elettorale) per aver fornito informazioni sigillate sull’inchiesta ai Batista.

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Fig.2 – Il senatore Aécio Neves, ex sfidante della Rousseff alle ultime presidenziali

IL PT COINVOLTO- La registrazione dei Batista non esclude l’ex partito di governo, il Partito dei Lavoratori (PT). Joesley ha riferito che Guido Mantega, ex ministro dell’economia di Lula e Dilma Rousseff, era il contatto nel partito col quale negoziare la distribuzione delle tangenti al PT e ai suoi alleati. Mantega era inoltre l’uomo di riferimento per l’elargizione per i prestiti vantaggiosi della banca statale BNDES, ad aziende come la JBS per l’appunto. L’incentivazione alla creazione di un forte capitalismo nazionale competitivo sulla scena internazionale è stata una delle caratteristiche del lulismo, oggi sappiamo anche illegalmente. Secondo la rivista Epoca, la JBS in seguito ai favori della BNDES quando era sotto la guida di Luciano Coutinho, avrebbe depositato su un conto in Svizzera 300 milioni di reais destinati alla campagna elettorale del PT.

LA REAZIONE DI TEMER – Temer nella giornata di giovedì ha dapprima negato in una nota ufficiale di aver avallato l’episodio di corruzione. Si sono susseguite incalzanti, voci di dimissioni della massima autorità dello Stato, smentite dal discorso tenuto da Temer nel tardo pomeriggio. Il Presidente oltre a ribadire di ‘’non aver mai comprato il silenzio di nessuno’’ e soprattutto di non dimettersi,  ha sottolineato quanto questa delazione sia nociva alla situazione del paese con gli ultimi miglioramenti degli indicatori economici dopo la peggior recessione dell’ultimo secolo: ‘’non possiamo gettare il lavoro svolto nell’immondizia della storia’’. In serata la Corte Suprema ha deciso di rilasciare i file audio delle registrazioni, togliendo loro il sigillo di segretezza.

La Borsa ha subito un crollo repentino con l’indice BOVESPA che ha perso il 10% subito in seguito all’uscita dell’inchiesta, e il real ha subito una valutazione rispetto al dollaro del  4,3% con un cambio di 3,27.

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Fig. 3 – La borsa brasiliana all’uscita della notizia delle registrazioni riguardanti il presidente Temer.

SCENARI FUTURI – Il giudice Edson Fachin della Corte Suprema ha autorizzato l’apertura di un’inchiesta contro il presidente Temer per ostruzione alla giustizia. La richiesta è stata fatta dal procuratore Rodrigo Janot. L’apertura di questa inchiesta non impedisce a Temer di rimanere in carica. Se dopo che l’indagine della Procura Generale della Repubbica, Janot decidesse di denunciare Temer il caso andrebbe alla Camera dei Deputati. La Costituzione del 1988 afferma che nel caso vi fossero due terzi dei voti, il presidente sarà giudicato innanzi alla Corte Suprema per ‘’crime de responsabilidade’’ che ha a che fare con la sua funzione ma anche per un crimine comune quale intralcio alla giustizia e forse corruzione. In quel caso come successe per Dilma – che ebbe solo l’accusa di crimine di responsabilità in quel caso fiscale –  ma in una procedura d’impeachment, il presidente sarebbe privato dell’incarico per 180 giorni, tempo per il primo grado di giudizio.

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Fig.4 – la ex presidente Dilma Rousseff, destituita proprio in seguito ad impeachment

Ma cosa succederebbe se Temer si dimettesse? La Magna Carta verdeoro parla chiaro, vi sarebbero le elezioni indirette ossia la scelta da parte del Congresso del Presidente della Repubblica, così come avviene in Italia citando un esempio. Deputati e Senatori avrebbero 30 giorni di tempo per scegliere i nuovi presidente e vice-presidente che termineranno il mandato presidenziale che scadrà nel 2018. In quel lasso di tempo il presidente ad interim sarà il presidente della Camera dei Deputati, Rodrigo Maia. Questo procedimento sarebbe la prassi anche in caso di impeachment, per il quale già sono state inoltrate cinque richieste da parte dei parlamentari di opposizione.

Vi sarebbero però due alternative, che l’opinione pubblica preferirebbe date le dimensioni dello scandalo: che il Congresso  in caso di rinuncia o meno probabilmente di impeachment, possa approvare una proposta di emendamento costituzionale (PEC) per permettere le elezioni dirette, ma questo caso prevede un iter lento di difficile approvazione data la necessità di una maggioranza di 2/3. La seconda possibilità prevede la cassazione di Temer da parte del Supremo Tribunale Elettorale per irregolarità nelle elezioni del 2014 che diventerebbero così invalide e dunque sarebbero da ripetersi immediatamente. L’Apocalisse è appena iniziata e il peccato della corruzione non risparmia nessun membro dell’intera classe politica

Emiliano Caliendo

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in più – La pagina ufficiale su twitter della famosa serie tv di Netflix ‘House of Cards‘, che mostra gli intrighi della politica statunitense, ha pubblicato un tweet scrivendo in portoghese ”Tà dificil competir”, ”E’ difficile competere” riferendosi allo scandalo scoppiato in Brasile. [/box]

Foto di copertina di PMDBNacional Licenza: Attribution License

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Emiliano Caliendo
Emiliano Caliendo

Vivo a Napoli dove studio Scienze Politiche e Relazioni Internazionali alla Federico II, sono appassionato di geopolitica dell’America Latina e del Vicino Oriente, di cui seguo costantemente le complicate vicende. Un viaggio in Brasile ha fatto esplodere la passione per quella parte di mondo, della quale per ora mi limito a scrivere dalla lontana Europa sperando di poter analizzare il tutto un po’ più da ”vicino” un giorno.

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