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Covid-19, Brasile: Bolsonaro accusato dal Senato di crimini contro l’umanità

In 3 Sorsi – La Commissione Parlamentare d’Inchiesta per la Covid-19 ha presentato il dossier che indaga le ragioni della disastrosa gestione della pandemia in Brasile, indicando i principali responsabili, tra cui il Presidente Bolsonaro accusato, tra gli altri, di crimini contro l’umanità.

1. IL RAPPORTO DELLA CPI COVID-19

La Commissione Parlamentare d’Inchiesta (CPI) per la Covid-19 ha presentato martedì 26 novembre l’atteso rapporto finale di quasi 1.200 pagine sulla gestione della crisi sanitaria in Brasile. La Commissione è guidata dal senatore Renan Calheiros (MDB-AL) ed è formata da 11 senatori, 7 all’opposizione e 4 di maggioranza. L’investigazione è durata sei mesi ed è culminata in un dettagliato dossier di 16 capitoli che riporta i nomi di 66 individui e 2 imprese responsabili per la disastrosa gestione della pandemia nel Paese. 
Nel documento vengono elencati più di venti capi d’accusa imputabili ai responsabili: tra i più gravi figurano le accuse di crimini contro l’umanità e di messa in pericolo della salute e della vita dei cittadini. L’attuale Presidente Jair Bolsonaro è accusato di nove delle imputazioni in elenco: prevaricazione, “ciarlatanismo”, epidemia risultata in morti, violazione delle misure sanitarie preventive, impiego irregolare di fondi pubblici, incitazione al crimine, falsificazione di documenti privati, crimini “di responsabilità” e crimini contro l’umanità
Due crimini sono stati rimossi dalla versione finale (accusa di omicidio e genocidio) in quanto ritenuti da alcuni senatori senza reale fondamento.
Bolsonaro non ha speso molte parole sul caso e si proclama estraneo alle accuse a lui rivolte, specialmente quelle più gravi di crimini “di responsabilità” e contro l’umanità. “È un report politicamente motivato e legalmente debole”, dichiara Flavio Bolsonaro, che aggiunge: “L’intento di alcuni senatori all’interno della Commissione è solo di arrecare ulteriore danno all’immagine del Presidente”.

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Fig. 1 – Il senatore Renan Calheiros, a capo della CPI che ha investigato le azioni del Governo per combattere la Covid-19, parla con la stampa, Brasilia, Brasile, 20 ottobre 2021

2. BOLSONARO È EFFETTIVAMENTE PERSEGUIBILE?

A seguito della votazione finale sul rapporto la parola passa alle Autorità competenti, che hanno la facoltà di incriminare i responsabili segnalati dalla Commissione. La CPI non ha potere di incriminare le persone ritenute responsabili nel dossier, in quanto è un organo parlamentare e quindi non dotato di poteri giudiziari.
I crimini “di responsabilità” di cui è accusato Bolsonaro, se validati, possono costituire le basi per un’ulteriore richiesta di impeachment. L’istanza sarà giudicata dal Presidente della Camera dei Deputati, Arthur Lira (PP-AL), che però è uno stretto alleato del Presidente. Ad oggi più di cento richieste di impeachment sono state presentate alla Camera e nessuna è stata messa in agenda per la votazione.
Stessa cosa per le accuse di crimini contro l’umanità per cui la CPI si è rivolta direttamente al Tribunale Penale Internazionale dell’Aia (TPI), in quanto il deputato a ricevere l’istanza è il Procuratore Generale della Repubblica, Augusto Aras, ma anch’esso risulta essere uno stretto collaboratore di Bolsonaro e poco incline a richiamare tale crimine.
A questo punto però è improbabile che il TPI accetti il caso senza che prima siano stati esauriti tutti ricorsi interni. Se il Tribunale accettasse la richiesta sarebbe un primo test per capire se un leader politico può essere penalmente perseguito per la cattiva gestione di una crisi sanitaria.

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Fig. 2 – Il Presidente Jair Bolsonaro durante una conferenza presso il Ministero dell’Economia, Brasilia, Brasile, 22 ottobre 2021

3. ULTERIORI CONSIDERAZIONI

Sin dall’inizio della pandemia il Brasile è sempre figurato al vertice della classifica per contagi (21 milioni a oggi) ed è il secondo Paese per numero di morti con 600mila vittime. Nonostante le tragiche circostanze il Governo persevera in una dannosa campagna di disinformazione che non fa altro che aggravare la situazione. Da ultimo in questi giorni è stato rimosso dalla rete un video di Bolsonaro che insinua strette relazioni tra i vaccini contro la Covid-19 e l’AIDS.  
La CPI ha presentato alla fine del rapporto una serie di raccomandazioni per aiutare il Paese a uscire dalla crisi. Tra le misure indicate ci sono la creazione di una commissione permanente responsabile di monitorare la gestione della pandemia, il rafforzamento del sistema sanitario nazionale e una legge che criminalizza la diffusione di campagne diffamatorie e l’inclusione del crimine di sterminio in riferimento alle popolazioni indigene.
Queste proposte sono un passo avanti rilevante, ma affinché possano davvero risultare efficaci ed evitare che si ripeta la catastrofica crisi sanitaria in Brasile sarà necessario eliminare il clima di impunità alla radice, mediante l’incriminazione di tutti i responsabili.

Sara Ferrari

Brasil” by Rodnei Reis Fotografia Sacramento/MG/BR is licensed under CC BY-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • La CPI per la Covid-19 ha presentato il rapporto finale sulla crisi sanitaria. Il Presidente Bolsonaro è accusato di crimini contro l’umanità per la disastrosa gestione della pandemia.
  • La CPI si è rivolta al Tribunale Penale Internazionale ma non è chiaro se questo possa pronunciarsi in merito.
  • Occorre che il Brasile elimini il clima di impunità che copre le élite governative.

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Sara Ferrari
Sara Ferrari

Classe 1997, nata nella colorata Salvador de Bahia, ma cresciuta nella tranquilla Mantova.

Ho conseguito una laurea triennale in Scienze Internazionali e delle Istituzioni Europee presso La Statale di Milano. Attualmente sto frequentando master in International Security presso l’Università di Westminster nel Regno Unito dove mi sono trasferita. I miei interessi riguardano sicurezza internazionale, geopolitica, ambiente e America Latina.

Ho i piedi per terra ma spesso la testa per aria, amo le lunghe passeggiate, i film francesi e il click della mia film camera.

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