Nell’anno fiscale 2023 l’economia indiana si è mantenuta solida ed è sulla buona strada per crescere del 7%, nonostante gli attuali venti contrari a livello globale causati da fattori esterni, come le ricadute post-pandemiche, le interruzioni della catena di approvvigionamento dovute al conflitto in corso tra Russia e Ucraina, e le potenziali pressioni recessive delle economie sviluppate. Questa resistenza può essere attribuita agli ampi mercati nazionali e ai costanti sforzi del governo di rafforzare l’offerta attraverso riforme con programmi come i PLI, riforme logistiche nazionali, promozione della facilità di fare affari attraverso la digitalizzazione e altro.
Nel 2022 l’India ha sfidato le tendenze globali registrando un’attività di fusione e acquisizione record e rimanendo tra le economie in più rapida crescita al mondo. Nonostante i venti contrari all’economia dovuti ai fattori geopolitici e al rallentamento dei consumi globali, la Banca Mondiale ha rivisto le previsioni del PIL indiano al rialzo per il 2022-23, portandole dal 6,5% (ottobre 2022) al 6,9%.
Nel 2022, l’India vantava oltre 100 start-up unicorni e il terzo ecosistema di start-up al mondo. Il Governo ha avviato negoziati commerciali con i principali mercati concludendo accordi di libero scambio con gli Emirati Arabi Uniti e l’Australia. Anche la spesa per le infrastrutture è stata consistente, con progetti di connettività approvati ed attuati velocemente. Nel contempo sono stati definiti i beneficiari dei diversi programmi di incentivi legati alla produzione (PLI) annunciati negli ultimi due anni per aumentare la capacità produttiva nazionale. Attraverso la riduzione delle complessità procedurali e la governance digitale sono state promosse riforme aziendali e politiche di attrazione di maggiori investimenti esteri nei principali Stati.
In vista del 2023, l’India vuole che la sua presidenza del G20 coincida con il raggiungimento di uno sviluppo inclusivo, di una maggiore crescita economica, di un’accelerazione delle esportazioni per le industrie di base, di un avanzamento nella catena del valore globale e di un’espansione dei settori verdi per raggiungere gli obiettivi di azione per il clima.
L’ economia indiana in sintesi
Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale (FMI), nel 2022 l’economia indiana ha superato quella del Regno Unito in termini di dimensioni ed è salita al quinto posto nel mondo, con una crescita del 7,2% prevista per l’anno fiscale 2023.
L’India è ben posizionata per registrare una crescita impressionante, sostenuta dalla robusta domanda dei suoi grandi mercati interni. Un recente rapporto della Banca Mondiale intitolato “Navigare nella tempesta” sottolinea che l’economia indiana si è dimostrata straordinariamente resistente agli impatti del deterioramento del contesto esterno, crescendo più rapidamente della maggior parte delle principali economie di mercato emergenti (EME).
Con un sistema bancario in buona salute che sostenga la ripresa economica del Paese, si prevede che nel prossimo anno gli investimenti del settore privato aumenteranno, rendendo l’India un punto di riferimento nel panorama asiatico degli affari e degli investimenti.
Il settore manifatturiero indiano è entrato nel 2023 con una nota positiva raggiungendo i 57,8 punti nell’indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero (PMI) compilato da S&P Global. L’India ha assistito a questa espansione della produzione grazie al più rapido miglioramento delle condizioni aziendali in oltre due anni e all’accelerazione della crescita di nuovi ordini e produzione.
Fattori che facilitano la facilitĂ di fare affari in India
Al centro delle riforme sulla facilità di fare impresa in India c’è stata un’ampia attenzione alla razionalizzazione e alla digitalizzazione degli adempimenti normativi, che abbracciano l’intero ciclo di attività , dall’inizio alla fine. Nel Paese la razionalizzazione degli adempimenti normativi ha ricevuto la massima priorità . Nel 2022, il governo ha lavorato per semplificare, razionalizzare e digitalizzare 33.000 procedure tra ministeri, dipartimenti e Stati federali.
Negli ultimi tempi anche la facilitazione del commercio è stata oggetto di una serie di riforme tanto che la classifica globale dell’India è passata dalla 146a posizione del 2018 alla 68a nel 2020. Iniziative come il passaggio a un sistema di conformità senza carta, maggiori autorizzazioni attraverso il sistema di gestione del rischio, ecc. hanno contribuito a ridurre i tempi di attesa e i costi di transazione per esportatori e importatori.
Anche le rigorose misure di riforma introdotte dal 2014 nell’ambito del Business Reform Action Plan (BRAP), che prevede una valutazione e una classifica annuale, hanno contribuito a migliorare in modo significativo il contesto imprenditoriale a livello nazionale.
a cura di Jacopo Genovese
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta da India Briefing, edito da Dezan Shira & Associates, Partner del Caffè Geopolitico per l’Asia. Lo studio assiste gli investitori stranieri in tutta l’Asia e ha uffici in Cina, Hong Kong, Vietnam, Singapore, Indonesia, Thailandia, Malesia, Filippine, Russia e India. Si prega di contattare [email protected] o di visitare il sito web all’indirizzo www.dezshira.com.
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