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Libia: l’instabilità politica e l’attentato nelle vicinanze della Unsmil

In 3 SorsiL’attentato ad agosto contro la sede della Missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha contribuito ad alimentare le perplessità sull’efficacia della proposta di azione politica presentata dalla stessa rappresentante della Missione, rafforzando il grande interrogativo sul futuro del Paese e sulla possibilità, sempre fragile, di giungere a un contesto di pace, stabilità e unificazione.

1. IN CHE CONTESTO ACCADE L’ATTENTATO ALLA UNSMIL?

Lo scorso 30 agosto il Ministero dell’Interno libico ha dichiarato di aver sventato un attentato contro la sede della Missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil). L’episodio è avvenuto mentre Hanna Tetteh, Rappresentante Speciale dell’ONU in Libia, stava presentando la sua roadmap al Consiglio di Sicurezza riguardo al futuro del Paese. Attraverso i social media, l’Unsmil ha confermato che non si sono registrati danni. L’episodio si colloca in un periodo di recenti sconvolgimenti nazionali, in cui la Libia sembra ancora cercare di capire come raggiungere la stabilità e la pace. In questo contesto, la Unsmil e le sue proposte di linee guida dovranno essere messe alla prova per verificare se siano davvero fattibili nella realtà libica. La proposta dell’Unsmil appare a molti critici poco realistica, data la frammentazione del contesto politico locale e la grande distanza tra le parti, che possono mostrarsi molto restie a collaborare per gli obiettivi stabiliti nel piano, come ad esempio rispettare le scadenze previste per la ristrutturazione e la rettifica legale dell’Alta Commissione Elettorale Nazionale (HNEC) e per l’emendamento delle leggi elettorali per garantire l’applicabilità e la formazione di una nuova autorità esecutiva con un mandato e un calendario chiaramente definiti.

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Fig. 1 – Manifestanti sollevano cartelli mentre protestano contro il Governo di Unità Nazionale (GNA), Tripoli, 20 giugno 2025

2. LA FRAMMENTAZIONE POLITICA DELLA LIBIA

La Libia, dal 2011, dopo l’assassinio del leader autoritario Gheddafi, ha dovuto affrontare diverse sfide politiche che hanno causato l’attuale instabilità istituzionale e insicurezza nazionale. Con la crisi del 2011, la Libia è entrata in una guerra civile durata sei anni (dal 2014 al 2020). Solo dopo diversi tentativi di negoziazione tra le parti e la dichiarazione del cessate il fuoco si sono verificati alcuni sviluppi: le elezioni previste per il 2021 sono state rinviate a tempo indefinito e successivamente le Nazioni Unite hanno supportati il processo di creazione del GNU (Government of National Unity), concepito inizialmente come Governo condiviso tra le parti, ma che alla fine non ha avuto successo. Oggi permane una chiara divisione tra il GNU – riconosciuto dall’ONU, – che amministra da Tripoli la parte occidentale della Libia e la House of Representatives (HoR), sostenuta da Haftar, figura politica di rilievo e leader del Libyan National Army (LNA), che controlla la parte orientale del Paese con base a Bengasi. La Libia non è soltanto divisa in due Amministrazioni governative, ma ospita anche molteplici milizie – ciascuna con propri capi militari – che si scontrano continuamente, generando violenza e instabilità.

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Fig. 2 – Una veduta dei veicoli distrutti dopo gli scontri tra le forze di sicurezza libiche e il gruppo armato “Apparato di Supporto alla Stabilità” nell’area di Abu Salim a Tripoli, nel mese di maggio

3. LA CRESCENTE SFIDUCIA DELLA POPOLAZIONE LIBICA

In questo contesto, l’Unsmil ha recentemente pubblicato una Political Roadmap, presentata anche al Consiglio di Sicurezza, per guidare la Libia verso una stabilità politica e istituzionale. Tra le raccomandazioni principali ci sono: partecipazione genuina e trasparente delle parti libiche, unificazione delle Istituzioni militari ed economiche, rispetto del cessate il fuoco, tutela della sicurezza e stabilità del Paese e rispetto delle elezioni municipali in corso. Inoltre, viene sottolineata la responsabilità degli attori esterni di collaborare e sostenere gli sforzi per garantire sicurezza e stabilità politica ed economica. Come ha sottolineato la stessa Tetteh, la popolazione libica ha perso fiducia nelle proprie Istituzioni e nei Governi, essendo delusa dalla lunga durata del periodo di transizione. L’economia libica è deteriorata: le recenti inondazioni e catastrofi naturali, le continue guerre tra milizie e la divisione del Governo non favoriscono la creazione di un contesto politico stabile. Per questo, l’attentato durante la sessione della Unsmil al Consiglio di Sicurezza non appare come una coincidenza, ma rappresenta una minaccia costante alla ricerca di una soluzione duratura, della pace e della stabilità nazionale.

Ana Candelaria Rettaroli

APTOPIX Mideast Libya” by شبكة برق | B.R.Q is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • L’attentato contro la sede della Unsmil a Tripoli mette in discussione la credibilità e l’efficacia della roadmap proposta dall’ONU per la stabilizzazione del Paese.
  • La persistente frammentazione politica e militare e la diffusione della violenza continuano a colpire duramente il popolo libico e a ostacolare ogni prospettiva di pace e sicurezza.

 

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Candelaria Rettaroli
Candelaria Rettaroli

Sono nata a Córdoba, in Argentina, dove ho studiato Relazioni Internazionali presso l’Università Cattolica di Córdoba. Dopo nel 2023 mi sono trasferita a Roma con il sogno di conoscere l’Europa e ho deciso di proseguire i miei studi iscrivendomi al Master in Migrazione e Sviluppo presso La Sapienza. Ho una grande passione per il Medio Oriente, i diritti umani, la scrittura e le attività di advocacy. Attraverso tutte le mie esperienze cerco di sostenere la mia convinzione che l’informazione sia potere: se il mondo sceglie di ignorare un tema, io mi sento chiamata a scriverne.

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