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Un anno sulla ISS

Per alcuni giorni l’equipaggio della ISS sarĂ  di nove persone invece delle normali sei. Analizziamo il perchĂ© di questa anomalia con uno spunto di riflessione sulla cooperazione spaziale tra Stati Uniti e Russia

IN NOVE SULLA STAZIONE – Situazione anomala sulla ISS (International Space Station – Stazione spaziale internazionale): dal 4 settembre scorso i membri dell’equipaggio sono nove, tre in piĂą dello standard. I nuovi arrivati sono il russo Sergey Volkov, il danese Andreas Mogensen (astronauta ESA) e il kazako Aidyn Aimbetov. Volkov sostituirĂ  l’attuale comandante della Expedition-44 Gennady Padalka, che rientrerĂ  a terra l’11 settembre assieme a Mogensen e Aimbetov. Questo cambio di equipaggio “anomalo” vedrĂ  anche uno scambio di veicoli spaziali Soyuz, poichĂ© Volkov, Mogensen e Aimbetotov sono arrivati con la Soyuz TMA-18M, mentre questi ultimi, insieme a Padalka, rientreranno a terra con la Soyuz TMA-16M agganciata alla stazione dal 28 marzo scorso.

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Fig. 1 – Il lancio della Soyuz TMA-18M

LA MISSIONE DI UN ANNO – La strana coreografia descritta in precedenza serve a mantenere a sei il numero dei membri della ISS per i prossimi sei mesi. Dal marzo scorso, infatti, due astronauti – il russo Mikhail Kornienko e lo statunitense Scott Kelly – sono sulla stazione con un obiettivo principale: rimanervi per un anno. Una permanenza così lunga in condizioni di microgravitĂ  e in un ambiente confinato come la ISS, permetterĂ  di raccogliere numerosi dati biologici sul comportamento e l’adattamento del corpo umano, come ad esempio la quantitĂ  di perdita di tono muscolare e osseo, cambiamenti nel metabolismo e negli organi sensoriali. Inoltre saranno possibili analisi psicologiche su eventuali effetti di una tale permanenza lontano dal proprio pianeta, dalla propria vita ordinaria e dai propri affetti. Il tutto sarĂ  funzionale alle future missioni verso Marte, che richiederanno diciotto mesi solo per i viaggi di andata e ritorno. Per Kelly la missione avrĂ  anche un’altra opportunitĂ : al suo rientro verranno studiate le differenze in termini fisici (compreso l’invecchiamento) rispetto a un corpo umano identico al suo, ossia quello del suo gemello Mark, ex astronauta.

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Fig. 2 – I gemelli Scott e Mark Kelly

COLLABORAZIONE USA-RUSSIA – La missione speciale degli astronauti Kornienko e Kelly offre l’opportunitĂ  per alcune riflessioni sulla collaborazione tra la Russia e gli Stati Uniti. I rapporti tra i due Paesi sono piuttosto tesi a causa della crisi nell’Ucraina orientale e dell’annessione della Crimea da parte di Mosca. Quest’ultima è sotto un regime di sanzioni da parte degli USA e di molti Paesi europei, e i frequenti “duelli” aerei tra velivoli russi e NATO nei pressi dello spazio aereo di quest’ultima ricordano i tempi della Guerra Fredda. Eppure, proprio in quel clima, nacque la collaborazione spaziale tra Mosca e Washington con la poco conosciuta missione Apollo-Soyuz Test Project. Nonostante l’attuale situazione, lo spazio è ancora un settore di incontro tra i due Paesi, che culmina sulla ISS. Astronauti europei, giapponesi e statunitensi continuano a giungere sulla stazione grazie ai veicoli Soyuz russi e continueranno a farlo almeno fino al 2017 o 2018, quando entreranno finalmente in servizio i veicoli spaziali con equipaggio della Space-X e della Boeing. Oltre ai lanci, la cooperazione continua nella gestione dell’avamposto spaziale, nei finanziamenti, negli esperimenti scientifici e nell’addestramento degli equipaggi (ogni futuro membro si addestra per due anni prima del lancio vero e proprio negli USA, in Russia, in Germania e in Giappone). FinchĂ© astronauti russi e statunitensi continueranno a vivere e lavorare insieme sulla ISS i livelli di tensione tra i rispettivi Paesi non supereranno mai un certo limite. Se un giorno la stazione dovesse essere evacuata per ragioni politiche allora dovremmo iniziare a preoccuparci seriamente.

Emiliano Battisti

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Un chicco in piĂą

Andreas Mogensen – Astronauta danese dell’ESA, è stato selezionato nel 2009 nella stessa classe di Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti. Questa missione – denominata IrISS in ambito ESA – è la sua prima nello spazio, e consentirĂ  di accumulare circa dieci giorni di permanenza sulla ISS.

Aidyn Aimbetov – Selezionato nel 2002 nell’unica, per ora, classe di cosmonauti del Kazakhstan. Si è addestrato presso il centro spaziale russo Star City (alla periferia di Mosca) ed è stato selezionato per volare sulla Soyuz TMA-18M alla volta della ISS nel giugno 2015 in sostituzione della cantante Sarah Brightman, che aveva acquistato letteralmente un posto per il volo, ma che si è tirata indietro lo scorso maggio.

Scott Kelly – Astronauta veterano della NASA, è giĂ  stato membro dell’equipaggio della ISS nel 2010/2011 con la Expedition-25/26. Ha inoltre alle spalle due voli con lo Space Shuttle, uno come pilota (STS-103) e uno come comandante (STS-118). Una curiositĂ : durante i suoi voli spaziali è stato compagno di equipaggio degli astronauti italiani Paolo Nespoli e Samantha Cristoforetti.

Mikhail Kornienko – Cosmonauta dal 1998, è stato membro della Expedition-23/24 sulla ISS nel 2010. Durante quella missione ha compiuto un’attivitĂ  extraveicolare (nome tecnico della “passeggiata spaziale”). Prima di diventare cosmonauta è stato paracadutista nell’Esercito sovietico per poi studiare ingegneria specializzandosi in propulsione spaziale. [/box]

Foto: sjrankin

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Emiliano Battisti
Emiliano Battisti

Consulente per la comunicazione per un’azienda spaziale e Project Officer and Communications per OSDIFE, sono Segretario Generale e Direttore della comunicazione dell’APS Il Caffè Geopolitico e Coordinatore dei desk Nord America e Spazio. Ho pubblicato il libro “Storie Spaziali”.

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