In 3 sorsi (MS) – L’Agenzia Europea per la Difesa ha recentemente varato un nuovo programma per l’integrazione dei Sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto (SAPR) in spazi aerei non segregati. Analizziamo i dettagli di ERA – Enhanced RPAS Automation
1. IL PROGRAMMA – Lo scorso 11 febbraio, l’Agenzia Europea per la Difesa (European Defence Agency, EDA), ha lanciato, nell’ambito della sua attività nell’area dei SAPR (Sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto), un progetto riguardante l’automazione avanzata di tali mezzi. ERA (Enhanced RPAS Automation) nasce dalla collaborazione tra la stessa EDA e un consorzio di sedici gruppi industriali provenienti da cinque Paesi membri dell’Agenzia – Francia, Italia, Polonia (che partecipa con nove aziende), Svezia e Germania; il consorzio è guidato dalla tedesca Airbus Defence and Space.
Lo scopo di ERA è il supporto all’integrazione dei SAPR – sia civili che militari – negli spazi aerei non segregati (cioè non soggetti a restrizioni del traffico aereo), in particolare relativamente alle operazioni aeroportuali. L’idea di base da cui si parte è che un maggior livello di autonomia degli RPAS, se correttamente monitorato, può rendere alcune delle loro attività più sicure, soprattutto se queste hanno luogo in spazi non segregati che presentano situazioni compromesse – come nel caso di interventi d’emergenza. Il programma sarà dunque finalizzato a:
- stabilire gli standard tecnici europei su cui basare la certificazione di decollo e atterraggio automatici, autotaxi e operazioni di recupero automatizzate.
- sviluppare soluzioni tecniche e procedurali, che verranno adeguatamente testate mediante dimostrazioni e prove di volo e che contribuiranno alla creazione di bozze di standard; queste saranno discusse di concerto con l’EUROCAE (l’Organizzazione europea per l’equipaggiamento dell’aviazione civile).
Durante lo sviluppo del progetto, le aziende del consorzio si avvarranno della collaborazione attiva di altri stakeholders del settore, come l’EASA (Agenzia Europea per la Sicurezza del Volo) ed Eurocontrol (l’Organizzazione europea per la sicurezza del traffico aereo).
Fig. 1 – Un aeromobile a pilotaggio remoto MQ-9 Predator
2. L’IMPEGNO DELL’EDA SUI SAPR – L’EDA è impegnata su cinque aree legate allo sviluppo dei SAPR: integrazione dei SAPR militari nello spazio aereo civile non segregato, certificazione dei futuri SAPR militari, sviluppo di tecnologie all’avanguardia per il futuro SAPR europeo, creazione di una comunità europea di utilizzatori di SAPR militari e supporto allo sviluppo di un SAPR europeo di classe MALE – Medium Altitude, Long Endurance – entro il 2025.
La diffusione dei SAPR è sempre più ampia, ma attualmente non è supportata da un framework legislativo europeo specifico, né per gli usi civili né per quelli militari. Anche per questo il Consiglio europeo del dicembre 2013 ha stabilito che il settore SAPR dovesse rientrare tra le quattro aree prioritarie di azione dell’EDA.
In effetti, la mancanza di un quadro legislativo armonizzato non è questione di poco conto. Negli ultimi anni i SAPR hanno dimostrato le loro capacità in una vasta gamma di settori, che vanno, solo per citare alcuni esempi, dall’intelligence e alla sorveglianza – principalmente per gli usi militari – al controllo delle infrastrutture, passando per la lotta contro gli incendi e al monitoraggio delle frontiere o dei danni a seguito di disastri o calamità naturali. Con l’aumentare dei possibili usi, e la crescente “miniaturizzazione” dei mezzi – che possono avere anche dimensioni esigue e pesare pochi chili – aumenta anche la loro diffusione; e con questa l’urgenza di creare un framework legislativo comune che ne possa disciplinare il volo per renderlo quanto più sicuro possibile diventa sempre più pressante.
Sempre nel 2013, uno steering committee nominato ad hoc – co-gestito dalle Direzioni generali Impresa e Mobilità e trasporti con la partecipazione di una serie di enti del settore – ha provveduto a redigere una roadmap per l’integrazione in sicurezza dei SAPR civili nel traffico aereo. È per tentare di colmare i gap individuati da questo comitato che nascono i programmi di settore condotti dall’EDA, compreso quello appena avviato. Negli anni scorsi, erano già iniziati:
- MIDCAS (MID-air collision avoidance system) che riguarda sensori detect and avoid per evitare le collisioni a mezz’aria tra SAPR;
- DESIRE (Demonstration of satellites enabling the insertion of RPAS in Europe); sviluppato congiuntamente da EDA e Agenzia spaziale europea, il programma riguarda la possibilità di integrare i SAPR in spazi aerei segregati avvalendosi del supporto di satelliti.
3. QUALI SVILUPPI? – Tutti i programmi dell’EDA nel settore sono fortemente guidati da requisiti operativi militari, ma non si esclude – anzi, si auspica – che in futuro potrebbero essere utilizzati per scopi dual-use. Il programma ERA rappresenta il terzo dei programmi EDA attualmente attivati in base al Joint Investment Programme lanciato nel 2013 per la sicura inclusione dei SAPR nello spazio aereo.
Anche se sono passati solo pochi giorni dal reale avvio del programma, e in assenza di dettagli sulle fasi previste, si possono comunque fare alcune considerazioni sui potenziali sviluppi.
La prima riguarda le possibilità di successo. MIDCAS e DESIRE sono già in fase avanzata, e stanno fornendo buoni risultati anche sui test pratici. In considerazione di ciò, è probabile che in presenza di una reale volontà di cooperazione da parte delle industrie del consorzio anche ERA – la cui durata programmata è di 42 mesi, per un costo totale di circa 31 milioni di euro – potrà divenire un programma di successo.
La seconda concerne proprio la volontà politica e delle aziende del consorzio. Se si guarda alle prime fasi di avvio, si nota come queste siano state particolarmente lente. L’accordo di progetto è stato siglato dai rappresentanti dei cinque Paesi del consorzio alla fine del 2014, con firma del contratto prevista per l’inizio del 2015. La firma però è slittata alla fine del 2015 – precisamente a metà dicembre – e questo ha di fatto ritardato di un anno l’avvio del programma. In assenza di una forte volontà di realizzazione – sia a livello aziendale, che a livello politico (non bisogna dimenticare che l’EDA è un organo intergovernativo) –, dunque, il rischio è che, come avvenuto per altri programmi EDA, ERA possa non giungere ad alcun risultato concreto.
Giulia Tilenni
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””] Un chicco in più
Lista completa delle aziende partecipanti al programma:
- Airbus Defence and Space, ESG Elektroniksystem- und Logistik-GmbH (Germania);
- Sagem, Thales, ONERA (Francia);
- Finmeccanica (Italia);
- Saab (Svezia);
- Instytut Techniczny Wojsk Lotniczych (Air Force Institute of Technology, leader polacco del consorzio); Instytut Lotnictwa (Institute of Aviation); Hertz Systems Ltd.; EUROTECH; PIAP (Przemysłowy Instytut Automatyki i Pomiarów); Eskadra Grzegorz Trzeciak; Politechnika Rzeszowska; WB Electronics S.A.; Asseco Poland S.A. [/box]
Foto: Defence Images