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Albania, tensioni prima dei risultati

L’Albania ha votato ieri e comincia oggi il conteggio dei voti, sotto lo sguardo attento del gran numero di osservatori internazionali a Tirana, che si attendono elezioni democratiche e in linea con i principi europei, in uno Stato che da tempo ha depositato la sua candidatura all’UE. D’altra parte, il rischio sconfitta per le due coalizioni ha creato un clima difficile giĂ  dalle prime ore.

 

CLIMA TESO – Dopo qualche ora dall’apertura degli seggi, si è verificato un grave incidente nella piccola cittĂ  di Lac a 70 km da Tirana. In uno scontro a fuoco vicino ad un seggio elettorale è rimasto gravemente  ferito un candidato del Partito Democratico, ed è morto un simpatizzante del partito  il Movimento per l’Integrazione  (LSI in albanese). Il leader del Partito Socialista Edi Rama e il suo alleato, il leader del LSI Ilir Meta, si sono precipitati sul luogo dell’accaduto. Non sono mancate le accuse verso l’attuale Primo Ministro Sali Berisha. “Sta lasciando il suo incarico in una scia di sangue”, questo il messaggio dei principali oppositori. Altri incidenti si sono verificati anche a Valona, dove è stata fatta saltare per aria l’automobile del segretario regionale del Partito Socialista. Infine, ulteriori tensioni sono giunte addirittura dal Ministro degli interni Flamur Noka. Quest’ultimo, che dovrebbe essere il “garante” delle elezioni, ha postato una foto su Facebook con il suo voto, violando in pieno la legge sulla segretezza del voto.  Non proprio il clima che si aspettava la massiccia rappresentanza di osservatori internazionali.

 

SGUARDO INTERNAZIONALE – Il numero di questi ultimi è davvero ingente: gli osservatori sono infatti in totale 564. Tra questi, significativo è l’esempio dell’Ambasciata americana a Tirana: l’Ambasciatore Usa Alexander Arvizu ha richiamato nel Paese delle aquile tutti i funzionari delle ambasciate degli Stati confinanti come Montenegro, Macedonia e Kosovo, distribuendo nei vari seggi 68 osservatori. Il numero maggiore di osservatori è quello dell’ODHIR (Office for Democratic Institutions and Human Rights), con piĂą di 400 funzionari. Dopo gli incidenti avvenuti, sia Edoard Kukan, presidente del gruppo dei parlamentari Europei per l’Albania, sia l’Ambasciatore dell’UE a Tirana Ettore Sequi. Si aspetta ancora una loro dichiarazione ufficiale per esprimere un giudizio completo sullo svolgimento di queste elezioni. L’esito positivo avvicinerebbe Tirana a Bruxelles (ci vorrebbero almeno 2 anni), nel caso contrario l’Albania deve ancora una volta fare un giro di boa. Dopo i fatti sopramenzionati il rischio di un esito negativo non sarebbe un’azzardo.

 

PRIMI RISULTATI –   I primi risultati dopo il conteggio di un numero ancora troppo piccolo di voti, danno in vantaggio la coalizione della sinistra “ l’Alleanza per l’Albania Europea” guidata da l’ex sindaco di Tirana, Edi Rama. Dall’altro fronte l’attuale Ministro per l’Integrazione Europea, Majlinda Bregu, ha dichiarato subito dopo la chiusura dei seggi che Edi Rama ha perso ancora una volta. Dopo queste dichiarazioni di circostanza, l’attenzione si è concentrata nel conteggio dei voti. I risultati si aspettano per il martedì in tarda notte o il mercoledì mattina.

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Juljan Papaproko
Juljan Papaproko

Juljan Papaproko è nato a Tirana. Laureato in Scienze Politiche a Torino con una tesi sulla Guerra del Kosovo. Collabora con diverse testate giornalistiche in Italia e in Albania. Il suo centro di interesse è l’Europa e i Balcani, binomio difficile ma affascinante. Diverse esperienze di vita a Torino, Firenze, Parigi, Bruxelles e Berlino. Condivide con il Caffè la stessa passione per la geopolitica.

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