Ristretto – Bolsonaro mette in discussione il sistema elettorale del Paese e ha fatto intendere che, in caso di sconfitta, potrebbe contestare i risultati delle prossime elezioni del 2 ottobre. Assisteremo a un colpo di Stato?
Lo scorso 18 luglio, in una riunione con una cinquantina di ambasciatori stranieri convocata al Palácio da Alvorada, la residenza ufficiale del Presidente del Brasile, Bolsonaro ha insinuato dei dubbi circa l’affidabilità del sistema elettorale del Paese, in particolare del voto elettronico, definendolo “completamente vulnerabile”. La denuncia di presunti brogli elettorali è stata presentata tramite Power Point, strumento che ricorda il processo anti-corruzione di Deltan Dellagnol contro l’ex Presidente Lula, prosciolto dalle accuse e ora in testa nei sondaggi d’opinione riguardanti le prossime elezioni presidenziali del 2 ottobre. Bolsonaro ha attaccato i giudici del Tribunale superiore elettorale (TSE) e della Corte suprema, quest’ultimi giudicati dal Presidente in carica colpevoli di aver “rimesso in libertà” Lula. Tuttavia, in questa lotta contro il sistema elettorale, Bolsonaro non trova sostegno nelle Forze Armate, nonostante proponga un loro conteggio parallelo dei voti. Il clima pre-elezioni si presenta dunque molto teso: da un lato il Presidente che denuncia possibili frodi elettorali, senza prove effettive, e dall’altro giudici, diplomatici stranieri e giornalisti che temono che Bolsonaro stia spianando la strada per un possibile colpo di Stato. Tutto ciò aggrava la polarizzazione nel Paese a poco meno di un mese dalle elezioni. La riunione, trasmessa in diretta tv, ha allarmato forze politiche, giuristi, organizzazioni della società civile, movimenti,che hanno dato vita alla Campagna Fora Bolsonaro nel 2021 e persino la stampa conservatrice, che oggi sollecitano “una forte reazione contro il possibile golpe”. Notizia più recente è che la polizia federale, su ordinanza del giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes, ha sequestrato i cellulari di otto imprenditori che avevano espresso il sostegno al colpo di Stato in un gruppo WhatsApp intitolato Imprenditori e politica, “un attacco contro la libertà” secondo Bolsonaro. Non resta che attendere il prossimo 2 ottobre, data che potrebbe dare origine a due scenari differenti: la salvaguardia della democrazia o una minaccia alle Istituzioni del Paese. Per ora il rischio di golpe sembra minimo, non trovando l’appoggio di una buona fetta della classe politica, della società civile e dello Stato.
Camilla Marrangone
“28/06/2022 Cerimônia de Entrega das Obras de Restauração da Igreja do Bom Jesus dos Martírios” by Palácio do Planalto is licensed under CC BY