In 3 sorsi – Durante una visita in Brasile il Presidente francese Emmanuel Macron ha bocciato l’accordo UE-Mercosur, sospendendone la ratifica e proponendo la creazione di un nuovo patto più sostenibile.
Leggi tutto: Emmanuel Macron boccia l’accordo UE-Mercosur1. PER EMMANUEL MACRON L’ACCORDO UE-MERCOSUR È TOTALMENTE DA RIFARE
Lo scorso 27 marzo Emmanuel Macron si è recato in visita dal Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. I due capi di Stato hanno confermato gli ottimi rapporti tra i rispettivi Paesi, firmando più di 20 accordi bilaterali, ma l’attenzione della comunità internazionale si è concentrata sulle forti critiche di Macron verso l’accordo UE-Mercosur, definito tutto da rifare. Il Presidente francese ritiene il patto obsoleto, non adatto al mondo contemporaneo e non rispettoso della biodiversità e della sostenibilità, in particolare nelle aree della foresta amazzonica. Quest’ultimo punto è cruciale nell’analisi di Macron, anche in relazione alla linea politica europea, in gran parte concentrata nell’attuazione del Patto Verde. La bocciatura del Presidente francese non è una sorpresa, dato che la Francia, insieme ad altri Stati membri, ha da sempre mostrato diffidenza verso l’accordo, in particolare per quanto riguarda la possibile concorrenza della carne sudamericana a basso prezzo.
Fig. 1 – I Ministri degli Esteri dei Paesi del Mercosur
2. LA QUESTIONE AMBIENTALE DIVIDE L’EUROPA
La Francia non è l’unico Stato membro che critica l’accordo. A lei si affiancano Austria, Irlanda e Belgio, fortemente preoccupati delle conseguenze che il patto potrebbe avere sulla biodiversità naturale della foresta amazzonica in Brasile. Il Paese è infatti il principale responsabile della deforestazione nell’area e della costruzione di strade, imprese e infrastrutture atte all’allevamento intensivo. Durante il Governo Bolsonaro la deforestazione è aumentata di circa il 75%, facendo scomparire milioni di ettari di terreno verde e creando un danno irreversibile agli ecosistemi della foresta. Per evitare che l’accordo UE-Mercosur spingesse il Brasile ad attuare ulteriori politiche lesive della biodiversità amazzonica , l’UE ha posto un limite che impedisce ai prodotti legati alla deforestazione di entrare nel mercato unico. Questo, insieme all’elezione del Governo più moderato guidato da Lula, ha aiutato a mitigare l’azione di disboscamento, riducendola di circa il 60%. Nonostante ciò, gli Stati Membri sono ancora lontani dalla ratifica dell’accordo, anche perché molto spesso le attività di disboscamento vengono effettuate da attori illegali e non statali, il cui controllo sfugge alle Autorità. Nei negoziati risulta quindi cruciale allineare l’accordo UE-Mercosur con gli obbiettivi contenuti nel Green Deal europeo, al fine di creare un sistema sempre più sostenibile.
Fig. 2 – La deforestazione nella Foresta Amazzonica
3. LA NUOVA PROPOSTA DI MACRON
Macron, nella sua critica, non ha totalmente negato la possibilità di firmare un accordo, bensì ha promosso l’idea di crearne uno nuovo, che vada a sostituire quello originale. L’elemento chiave del nuovo patto è la presenza di clausole “a specchio”, ovvero applicabili in egual modo sia alle imprese del Mercosur che a quelle europee. Queste clausole favorirebbero, secondo il Presidente francese, l’accesso delle aziende sudamericane nel mercato europeo, nel rispetto degli standard commerciali dell’UE, tutelando gli agricoltori europei e bilanciando la competizione. La proposta di Macron ha mosso diverse critiche in Francia. Il leader dell’opposizione, l’economista Maximes Combes, si è dichiarato deluso nel leggere che l’accordo potrebbe limitarsi solamente a poche clausole a specchio che già sono state provate come inefficaci. L’accordo dovrebbe invece occuparsi di questioni come il clima, la deforestazione, l’istruzione e le tecnologie verdi, tutti elementi non presenti nella formulazione del patto, a causa anche di negoziati iniziati oltre 25 anni fa, in un contesto totalmente differente da quello presente. Al momento i negoziati tra UE e Mercosur proseguono, con l’obbiettivo di trovare un compromesso che soddisfi sia la coalizione degli Stati Membri, guidata dalla Francia, sia i Paesi sudamericani. Date le imminenti elezioni europee, è probabile che la questione venga rimandata a dopo il prossimo mese di giugno.
Ildebrando Ceolin
“28.03.2024 – Reunião bilateral com o Presidente da República Francesa, Emmanuel Macron” by Palácio do Planalto is licensed under CC BY-ND