venerdì, 5 Dicembre 2025

APS | Rivista di politica internazionale

venerdì, 5 Dicembre 2025

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

Bolivia: la fine dell’era Morales e l’alba di un nuovo ciclo politico

In 3 sorsi Dopo vent’anni di dominio, Evo Morales è escluso dalla scena politica boliviana. Le elezioni presidenziali aprono un inedito scenario politico dominato da candidati di centro e di destra e il Paese si prepara a una svolta capitalista.

1. L’ADDIO DI MORALES E LA CRISI DEL MAS

In questi ultimi vent’anni la Bolivia ha visto la presenza di forti contraddizioni politiche: da un lato, l’ascesa del leader Evo Morales, capace di trasformare il Paese attraverso la nazionalizzazione delle risorse naturali e le politiche redistributive, dall’altro lato l’incapacità di gestire il ricambio politico e il rispetto delle regole costituzionali. Dopo oltre un decennio di dominio, la sua ostinazione a rimanere al potere ha incrinato la stabilità interna nel Paese, alimentando tensioni e polarizzazione sociale. La sentenza del Tribunale Costituzionale del maggio 2025, che gli impedisce definitivamente di candidarsi, ha segnato un punto di rottura, scatenando proteste e scontri repressi duramente dallo Stato. Parallelamente, il Movimento al Socialismo (MAS), da sempre il pilastro della sua forza politica, sta vivendo una crisi profonda con la frammentazione in più correnti incapaci di trovare una linea comune. A un passo dalle elezioni presidenziali il fronte evista aveva minacciato il boicottaggio delle urne e nel Paese permaneva un clima di forte incertezza politica e sociale, con cittadini divisi tra la protesta e l’attesa dei risultati elettorali.

Embed from Getty Images

Fig. 1 – Evo Morales mentre sta votando il 17 agosto 2025

2. LE ELEZIONI PRESIDENZIALI DEL 2025: UN NUOVO SCENARIO POLITICO

Al primo turno delle elezioni presidenziali di domenica 17 agosto 2025, i due candidati più votati sono il Senatore centrista Rodrigo Paz Pereira e l’ex Presidente di destra Jorge Quiroga. Non avendo raggiunto la maggioranza necessaria per ottenere il titolo di Presidente della Repubblica boliviana, andranno al ballottaggio il 19 ottobre 2025. Tutti i candidati della sinistra, invece, sono esclusi dal ballottaggio. Tuttavia, la presenza evista è certamente evidente e ciò è riscontrabile nel 19% di schede nulle e bianche di questa elezione: difatti Morales ha invitato i suoi sostenitori a boicottare le elezioni invalidando i voti. Al momento, il candidato con il maggior numero di consensi è Paz, figlio dell’ex Presidente boliviano Jaime Paz Zamora. Stando alle analisi degli studiosi, Paz intercetta i consensi sia tra i sostenitori del MAS, delusi dalle lotte interne, sia dall’elettorato boliviano conservatore. Presentandosi come un leader democristiano in lotta contro la corruzione e il deterioramento della politica boliviana, Paz conquista una parte dell’elettorato con lo sloganCapitalismo per tutti, non per una minoranza”. Si proclama come l’unico capace di conoscere “la Bolivia profonda” e insieme al candidato alla vicepresidenza Edmand Lara, un ufficiale di polizia noto per la sua lotta contro la corruzione, ha percorso l’intera Bolivia, 230mila chilometri di strada per l’esattezza, per incontrare di persona i suoi sostenitori. Le sue proposte elettorali, fondate su un programma di credito accessibile, sull’eliminazione delle tariffe doganali sull’importazione di prodotti dall’estero e sulla riduzione delle imposte, mirano a rafforzare il potere d’acquisto dei cittadini e stimolare i consumi interni. Il secondo candidato con il maggior numero di voti è Quiroga, vicepresidente della Bolivia tra il 1997 e il 2001, nonché Presidente ad interim dopo le dimissioni del Presidente Hugo Banzer Suárez nel 2002. La sua campagna elettorale si basa sulla promessa di recuperare gli anni “perduti” durante l’era Morales, rilanciando il Paese sia livello economico sia a livello internazionale. Quiroga promette un’apertura al libero mercato e alla proprietà privata con il motto “Sono qui per cambiare tutto, intensamente e radicalmente”. Tra i suoi obiettivi, troviamo lo smantellamento di alcuni pilastri dell’Amministrazione evista: dalle risorse minerarie, attualmente sotto il controllo statale, che verranno gradualmente cedute in mano ai privati, ai rapporti con gli Stati Uniti d’America, con cui progetta la stipulazione di un trattato commerciale di libero scambio.

Embed from Getty Images

Fig. 2 – Un uomo intento a leggere il giornale che dà la notizia dei due futuri candidati al ballottaggio

3. L’APERTURA AL CAPITALISMO MIGLIORERÀ LE CONDIZIONI DEL PAESE?

La partecipazione elettorale boliviana al 79% dimostra un forte interesse dei cittadini verso questa fase di transizione politica, così come la svolta a destra segna una cesura rispetto al passato evista. Il cambiamento politico che si prospetta potrebbe attrarre nuovi investimenti esteri e rilanciare la crescita economica boliviana. Tuttavia, senza una politica di protezione sociale efficace potrebbe rischiare di accentuare le disuguaglianze sociali in un Paese storicamente attraversato da forti fratture. Il futuro della Bolivia, allora, dipenderà dalla capacità del nuovo Governo di conciliare l’apertura economica e l’inclusione sociale.

Martina Marradi

Photo by Kaufdex is licensed under CC BY-NC-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • Evo Morales non può presentarsi alle elezioni presidenziali del 2025.
  • Due candidati di centro e di destra aprono la strada a una svolta capitalista nel Paese.

Vuoi di più? Associati!

Scopri che cosa puoi avere in più associandoti

Martina Marradi
Martina Marradi

Fiorentina doc, laureata in Strategie della Comunicazione Pubblica e Politica e amante della scrittura. Appassionata di comunicazione politica e della geopolitica, ama viaggiare, acquisire nuove conoscenze e offrire una prospettiva analitica attorno agli eventi del continente latinoamericano.

Ti potrebbe interessare