Analisi – Il Primo Ministro Starmer ha deciso di cambiare posto ad alcuni ministri dopo le dimissioni della sua vice Rayner, spostando Cooper agli Esteri e promuovendo Lammy alla posizione di vicepremier. Si dovrà aspettare per capire se il rimpasto avrà conseguenze sulla rotta dell’esecutivo a lungo termine.
LE DIMISSIONI DI RAYNER
Dopo le dimissioni della vicepremier britannica Angela Rayner, il premier Keir Starmer ha colto l’opportunità per fare degli aggiustamenti alla formazione del proprio Governo, a Downing Street da poco più di un anno.
La vicepremier Rayner, in carica dalle elezioni legislative dell’anno scorso, era stata da molti apprezzata per il suo carattere spontaneo e per la sua storia personale, che l’aveva portata dall’infanzia in una casa popolare e dal primo figlio nato quando aveva solo sedici anni, alla seconda carica dell’esecutivo di Londra. Rappresentava tutto quello che doveva incarnare il partito laburista, il quale cerca sempre di dare opportunitĂ anche ai piĂą deboli della societĂ . Tuttavia, quando nelle scorse settimane sono emersi alcuni fatti sul mancato pagamento delle imposte relative all’acquisto di una seconda casa, la sua posizione all’interno del Governo è diventata a dir poco traballante.
Fig 1 – Angela Rayner, ex vicepremier, dimessasi in data 5 settembre
UN RIMPASTO DI GOVERNO
Starmer dunque ha preso l’occasione, con le dimissioni della sua vice, di fare dei ritocchi alla forma del Governo. La decisione di mettere agli Esteri Yvette Cooper, ministra anche negli anni di Blair e Brown, sembra indicare un ritorno a una rotta piĂą centrista e piĂą di vecchio stampo rispetto a quello della cosiddetta “prima fase”. Cooper, che in questo primo anno di Governo si è fatta conoscere per l’approccio severo all’immigrazione clandestina, dovrĂ rendere piĂą diplomatici i propri toni, soprattutto quando si tratta di dialogare con l’UE.
Da questo rimpasto si desume anche che tra Starmer e David Lammy (Ministro degli Esteri uscente, nominato ora vicepremier) si sia instaurato un rapporto di maggiore confidenza. La carica di vicepremier, non essendo prevista dalla legge britannica, rimane perlopiĂą un titolo onorario, riservato ai collaboratori piĂą stretti del premier: la funzione è stata adoperata sporadicamente durante gli ultimi quarant’anni, indipendentemente dal partito di appartenenza del Governo di turno. Dunque, scegliere David Lammy, esponente dell’ala piĂą moderata del partito, suggerisce una volontĂ da parte di Starmer di assicurarsi e ripararsi da eventuali critiche dall’ala piĂą socialista del partito, la quale ha appena perso con Rayner un rappresentante nell’esecutivo
Fig 2 – David Lammy, nuovo vicepremier, con il suo omologo italiano, Antonio Tajani
UN GOVERNO A FASI
I ministri del Governo intervistati dai principali canali televisivi hanno minimizzato sull’importanza di questo rimpasto, segnalando tuttavia che si tratta di un ritocco necessario per poter meglio affrontare la prossima fase, che prevede maggiori riforme dopo la stabilizzazione della situazione economica rispetto a un anno fa. I britannici dovranno aspettare fino a novembre, quando la Cancelliera dello scacchiere Rachel Reeves presenterà la legge di bilancio, per sapere come i laburisti vorranno agire al Governo.
Pur avendo escluso aumenti delle imposte sui lavoratori durante la campagna elettorale, non è impossibile un incremento delle tasse di successione, ma neppure sulle accise sui carburanti. Il Governo si è dato, secondo quanto pubblicato sul sito del ministero delle Finanze, l’obiettivo di presentare una legge di bilancio per aggiustare un’economia che “non funziona abbastanza bene per i lavoratori”. Â
UN’OPPOSIZIONE VIGILE
Mentre Downing Street cerca di presentare il rimpasto come un passaggio del tutto tecnico, le opposizioni hanno sottolineato le difficoltà interne al Labour. I conservatori hanno parlato di un Governo già indebolito dopo appena un anno, mentre i liberaldemocratici hanno chiesto maggiore chiarezza in merito al caso Rayner. Anche dal fronte sindacale non sono mancate osservazioni sulla necessità di mantenere alta l’attenzione sulle politiche sociali.
PROSPETTIVE FUTURE
Il nuovo assetto ministeriale sarĂ messo alla prova nei prossimi mesi, in particolare con il numero crescente di manifestazioni antigoverno e con la necessitĂ di presentare una legge di bilancio in autunno che soddisfi tutti. SarĂ solo allora che si potrĂ valutare se il rimpasto avrĂ inciso realmente sulla direzione del Governo o se si tratterĂ soltanto di un aggiustamento di facciata.
Oliver Hearn
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