Ristretto – Stanotte il Presidente USA Donald Trump sembra aver prima autorizzato un attacco militare contro installazioni radar e di difesa antiaerea iraniana, per poi annullare l’ordine prima che fosse eseguito.
Al di lĂ dei motivi della scelta ultima, indica quanto velocemente le due parti stiano scivolando verso azioni reciproche drammatiche. L’abbattimento del drone USA è stata una scelta iraniana molto azzardata anche se purtroppo nella naturale evoluzione di una escalation di questo tipo, e mostra il rischio di ulteriori passi drammatici da parte di entrambi. Nella Scala dell’Escalation di Kahn siamo al gradino 8. E stanotte abbiamo rischiato di arrivare al 9.
Per chi se lo chiede, la guerra vera è a 12. Ma non è detto che tutti i gradini vengano saliti nell’ordine teoricamente indicato.
Esiste possibilitĂ di de-escalation? Sì, e parte dalla notizia, riportata da Reuters, che Trump abbia avvisato l’Iran del possibile attacco tramite l’Oman, suggerendo invece la necessitĂ di parlare con la leadership iraniana. Questo non deve sorprendere: se fossimo il POTUS (soprattutto se “alla Trump”) e volessimo aumentare pressione senza attaccare davvero, arriveremmo a un passo dall’attacco, ma mostrando poi di essere quelli che lo fermano. Facendo, però, intendere che non potremo farlo per sempre. Quindi diremmo in via riservata che siamo disposti a parlare ma anche che la finestra di dialogo si sta chiudendo.
Non è una cattiva mossa (giunti a questo punto di crisi) e apre a de-escalation ma è comunque una situazione pericolosa ed è da vedere come viene giocata da entrambi.
Trump spera ancora in un meeting che lo faccia apparire come il grande dealmaker, ma potrebbe non rendersi conto di quanto sia andato vicino all’abisso. E c’è da sperare che nessuno faccia errori di calcolo.
Lorenzo Nannetti