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Come stanno i leader africani?

  • Negli ultimi anni in tutto il continente africano si sono verificati cambiamenti socio-politici epocali, che hanno destabilizzato regimi di lunga data e costretto molti leader a rinunciare al potere dopo decenni
  • Secondo gli analisti, le ragioni per cui i leader africani tendono ad essere così longevi sono molteplici
  • La creazione di percorsi di integrazione economica interregionali e l’inclusione politica delle istanze di altre fazioni etniche potrebbero essere la chiave per promuovere forme di governo piĂą democratiche

Negli ultimi cinque anni il continente africano è stato attraversato da cambiamenti socio-politici che hanno destabilizzato regimi di lunga data e spinto molti leader ad abbandonare le proprie cariche istituzionali dopo decenni. Contestualmente è emersa una nuova generazione di capi di stato e di Governo che, ponendo al centro dei propri programmi politici il rinnovamento dell’establishment e la lotta alla corruzione, ha dato inizio a un vero e proprio cambio di paradigma.

Per decenni, i leader africani emersi nel periodo post-coloniale sono riusciti a mantenere il potere a causa della mancanza di una solida opposizione politica, ma anche del clientelismo e della rinuncia da parte di istituzioni regionali e attori internazionali a intervenire se non con l’imposizione di dure sanzioni. La sfida per i nuovi leader africani sarà promuovere una gestione meno personalistica del potere, che tenga conto delle istanze di tutti i cittadini – e non soltanto del proprio gruppo etnico di appartenenza – e al contempo, favorire percorsi di integrazione economica che servano a rinvigorire i rapporti commerciali tra i Paesi africani.

Caterina Pucci

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Caterina Pucci
Caterina Pucci

Nata nel 1990, il giornalismo è una vocazione che ho cominciato a coltivare sin dall’adolescenza. All’università, ho scelto di assecondare l’interesse per le lingue straniere, specializzandomi in inglese e arabo. Intanto, scrivevo per una rivista della mia città, Altamura. Nel 2013, il grande passo: mi sono trasferita a Milano per studiare Relazioni Internazionali. Sacrificando l’estate del 2014, ho trascorso un mese a Rabat per seguire un corso intensivo di lingua araba. L’ultimo semestre della mia vita accademica l’ho passato a Gent, in Belgio. Nel 2015, mi sono laureata con una tesi in Storia dell’Asia Islamica sul pensiero di Ali Shariati e la rivoluzione iraniana. Ho cominciato a lavorare come Assistente alla Comunicazione per l’Istituto di Cooperazione Economica Internazionale (ICEI) di Milano. In quel periodo, ho cominciato a scrivere per Il Caffè Geopolitico e ad ottobre 2016 sono diventata Responsabile del desk Africa. Continuo a occuparmene con passione da allora, mentre nella vita lavoro come redattrice. Continuando a perseguire il sogno di diventare una brava giornalista.

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