- Negli ultimi anni in tutto il continente africano si sono verificati cambiamenti socio-politici epocali, che hanno destabilizzato regimi di lunga data e costretto molti leader a rinunciare al potere dopo decenni
- Secondo gli analisti, le ragioni per cui i leader africani tendono ad essere così longevi sono molteplici
- La creazione di percorsi di integrazione economica interregionali e l’inclusione politica delle istanze di altre fazioni etniche potrebbero essere la chiave per promuovere forme di governo più democratiche
Negli ultimi cinque anni il continente africano è stato attraversato da cambiamenti socio-politici che hanno destabilizzato regimi di lunga data e spinto molti leader ad abbandonare le proprie cariche istituzionali dopo decenni. Contestualmente è emersa una nuova generazione di capi di stato e di Governo che, ponendo al centro dei propri programmi politici il rinnovamento dell’establishment e la lotta alla corruzione, ha dato inizio a un vero e proprio cambio di paradigma.
Per decenni, i leader africani emersi nel periodo post-coloniale sono riusciti a mantenere il potere a causa della mancanza di una solida opposizione politica, ma anche del clientelismo e della rinuncia da parte di istituzioni regionali e attori internazionali a intervenire se non con l’imposizione di dure sanzioni. La sfida per i nuovi leader africani sarà promuovere una gestione meno personalistica del potere, che tenga conto delle istanze di tutti i cittadini – e non soltanto del proprio gruppo etnico di appartenenza – e al contempo, favorire percorsi di integrazione economica che servano a rinvigorire i rapporti commerciali tra i Paesi africani.
Caterina Pucci