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"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

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Che cosa vogliamo? Semplicemente la libertĂ 

Che cosa vogliamo? Il regime sostiene di non aver idea di cosa vuole l'opposizione. E' difficile da credere… Non ci hanno forse visto manifestare, ascoltato i nostri slogan, letto ciò che scriviamo? Hanno facebook? Davvero, è scritto lì: "La soluzione è semplice: smetterla di sparare ai manifestanti, consentire le manifestazioni pacifiche, rilasciare tutti i prigionieri politici, ammettere il pluralismo politico e indire libere elezioni in sei mesi." Amina Abdullah, blogger siriana, è scomparsa a Damasco, rapita o forse arrestata. Vi proponiamo un suo recente articolo

di Amina Abdullah – tramite Notizie Radicali

E PER ASSAD? "Tu sarai l'orgoglio della Siria contemporanea, se trasformerai la Siria da dittatura a democrazia. I siriani ti sarebbero grati per questo, e riuscirci è possibile ". Ma forse è troppo semplice. Non è stata proprio Emma [1] a dichiarare in quel terribile articolo su Vogue che nella famiglia reale praticano la democrazia? Noi vogliamo la fine della dittatura. Vogliamo elezioni libere ed eque. Vogliamo libertà. Vogliamo che la Costituzione cambi, che sia eliminata l'ottava sezione e lo status speciale del Partito Baath[2]. Chiediamo l'abolizione del Fronte Nazionale Progressista [3] e dei divieti sugli altri partiti. Che siano lasciati organizzare apertamente per competere nelle votazioni e lasciare che sia il popolo a decidere … tutti, senza eccezioni: i partiti islamici, la Fratellanza [4], i partiti curdi, tutti – se un partito vuole correre con un programma di "Siriani per Israele", che falliscano alle urne!

Cerchiamo di discutere su come possiamo avere il sistema più democratico possibile per eleggere un parlamento che governi veramente; ci sono ottime idee che hanno funzionato in altri paesi che possiamo copiare o migliorare… Cambiamo il modo in cui il Presidente è scelto; non più referendum con un'unica scelta, ma un vero voto popolare. E forse, potremmo anche eleggere Bashar… E già che ci siamo, cerchiamo di avere una presidenza che non debba fornire alcuna prova religiosa; che il Presidente sia siriano dovrebbe essere sufficiente.

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ll popolo della Siria è uno, noi dobbiamo essere un tutto indiviso. Cerchiamo di metter fine al settarismo… ma non combattendo per il dominio, non discutendo chi tra Ali o Maometto o Maroun o Al Hakim o Kefa[5] è il più grande, ma piuttosto affermando che nessuna singola identità religiosa deve avere risalto rispetto alle altre, che tutte le le religioni siano uguali ed ugualmente libere… lo Stato non promuoverà né proibirà qualsiasi visione di Dio e lascerà che ciascuno professi la fede che preferisce.

Dobbiamo rimuovere le icone e gli idoli di questo regime. Vogliamo la fine della repressione, della censura sulla stampa, delle restrizioni su ciò che leggiamo e ciò che vediamo. Non siamo bambini.

Vogliamo la fine dell'uso della forza per sopprimere il dissenso. Vogliamo il diritto di protestare e il diritto di non avere paura. Vogliamo la fine delle incarcerazioni di gente che dà voce alle proprie idee. Vogliamo la fine di torture e abusi. Vogliamo una società basata sulle leggi, dove nessuno è al di sopra della legge e una legge vale per tutti. Ma soprattutto vogliamo la libertà.

 

Traduzione di Paolo Magnani

da Notizie Radicali – Voci dal Mondo

 

[1] Nome con cui era conosciuta a Londra Asma al-Assad, moglie del presidente siriano

[2] Partito socialista. Dal 1973 la Costituzione gli affida il ruolo guida della società e di fatto lo riconosce come partito unico dello Stato.

[3] Alleanza di dieci partiti ammessi dalla legge egemonizzata dal Baath

[4] I Fratelli Musulmani, organizzazione politica islamica

[5] Figure della mitologia religiosa araba

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