Caffè Lungo – Ngozi Okonjo-Iweala sarà la prima donna alla guida dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Come Direttrice Generale dovrà affrontare molte sfide economiche e geopolitiche, ma la sua nomina potrebbe anche essere fondamentale per valorizzare il ruolo dei Paesi più poveri nel mondo. Qualificata e determinata, Okonjo-Iweala si propone come il volto della riforma della OMC.
LA FINE DELLA LUNGA IMPASSE DELL’OMC
Classe 1954, la nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala sarà la prima donna a dirigere l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Il suo mandato, rinnovabile, inizierà il 1° marzo e scadrà nell’agosto 2025. La nomina sblocca la paralisi dell’Organizzazione iniziata lo scorso maggio, quando il Direttore Generale Roberto Azevedo si dimise prima della fine del mandato.
A quel punto i rappresentanti dei 164 Paesi membri avrebbero dovuto nominare un Direttore Generale ad interim per consenso, ma non è stato possibile per il veto dell’Amministrazione Trump, che già da mesi stava bloccando i lavori dell’OMC, impedendo l’elezione dei giudici dell’Appellate Body, la corte d’appello che risolve le controversie tra gli Stati membri. Trump non ha mai fatto mistero della propria avversione nei confronti delle Istituzioni internazionali, manifestando più volte la volontà di ritirare gli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, come avvenuto per l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In seguito a lunghe sessioni negoziali la scelta degli ambasciatori nell’OMC si era ridotta a due candidate: la nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala e la coreana Yoo Myung-hee. L’Amministrazione Trump si era dichiarata contraria all’opinione più diffusa, che considerava Okonjo-Iweala la “candidata di consenso” e aveva manifestato l’appoggio per la rivale coreana.
I Paesi membri avrebbero potuto forzare la nomina della nigeriana attraverso la procedura del voto di maggioranza, ma ciò non avrebbe giovato al futuro operato della vincitrice, che avrebbe dovuto aggiungere alla lista delle numerose sfide da affrontare l’avversione della prima economia al mondo.
Si è dunque preferito aspettare il risultato delle elezioni americane: il neopresidente Biden non ha tardato a favorire la svolta alle sorti della OMC, esprimendo il proprio appoggio a Okonjo-Iweala.
Fig. 1 – Le due candidate finali alla guida dell’OMC, la coreana Yoo Myung-hee (sinistra) e la nigeria Ngozi Okonjo-Iweala
FIERA DELLE ORIGINI E DETERMINATA A FARE LA DIFFERENZA
Ngozi Okonjo-Iweala è un personaggio molto popolare nel proprio Paese.
È stata la prima donna in Nigeria a ricoprire la carica di Ministra delle Finanze (per due volte) e di Ministro degli Esteri. Ha conseguito una laurea a Harvard e una al MIT e ha acquisito la doppia cittadinanza americana. Soprattutto, nonostante le cariche importanti e la notorietà raggiunta, continua a lottare per il bene del proprio Paese, a vestire i capi tradizionali e a rifiutare un personale domestico numeroso.
Durante i suoi 25 anni di lavoro alla World Bank ha ispirato numerose iniziative per i Paesi in via di sviluppo. In particolare ha raccolto quasi 50 miliardi di dollari nel 2010 da donatori per la International Development Association, il fondo della Banca Mondiale per i Paesi più poveri.
In seguito ha rinunciato all’incarico nella World Bank per tornare a lavorare in Nigeria. Qui ha affrontato i dossier più caldi del Paese, tra cui la regolamentazione del settore petrolifero e la corruzione dilagante, superando pericolose ostilità. Già nel 2005 aveva guidato un team di politici ed economisti nel negoziato per la cancellazione di $18 miliardi di debito nigeriano.
Okonjo-Iweala è anche consigliera della Lazard Investment Bank, siede nel consiglio d’amministrazione di Twitter, presiede la GAVI Alliance per i vaccini e lo scorso luglio è stata nominata inviata speciale dell’Unione Africana nella lotta contro la pandemia.
La sua lunga carriera politica è un elogio alla forza e alla determinazione di una donna che da bambina viveva aiutando la nonna nei lavori domestici e che sopravvisse alla guerra del Biafra, che devastò il suo Paese e la sua famiglia.
Fig. 2 – Ngozi Okonjo-Iweala, allora Ministra delle Finanze della Nigeria, presiede nel 2015 l’avvio della ricostruzione di una scuola disrutta da Boko Haram a Chibok
RIVALI PERICOLOSI
Non sempre le riforme innovative proposte da Okonjo-Iweala sono state ben accette da tutti e, come da prassi nel mondo politico, si sono delineati dei rivali e dei concorrenti che l’hanno sottoposta a pesanti critiche e pressioni.
Nel 2012 sua madre, allora ottantenne, fu rapita e i sequestratori chiesero in cambio del rilascio, oltre a un risarcimento, le dimissioni di Okonjo-Iweala dalla carica di Ministro. Nonostante la paura, lei non acconsentì e la madre riuscì a scappare: le indagini rivelarono poi che i mandanti erano soggetti danneggiati dalla riforma sulle concessioni petrolifere.
Fig. 3 – Ngozi Okonjo-Iweala con Christine Lagarde, all’epoca Direttrice Generale del Fondo Monetario Internazionale, durante il meeting annuale di FMI e Banca Mondiale del 2017
LA NUOVA AGENDA DELL’OMC
A un anno dall’inizio della pandemia globale che ha stravolto i precari equilibri economici e sociali del nostro mondo fortemente globalizzato si percepisce la necessità di riscrivere i rapporti tra i Paesi, al fine di riavviare scambi economici più efficienti. I commerci internazionali sono stati fortemente penalizzati dalle recenti spinte protezionistiche e dalla crisi del multilateralismo, dovuta in primis alla guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina.
Per ricreare un equilibrio mondiale più solido, una profonda e innovativa riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio è uno dei primi passi da compiere.
In un’intervista al Guardian Okonjo-Iweala si è presentata come “un nuovo volto con una visione fresca” in grado di realizzare le riforme necessarie per far uscire dalla paralisi la OMC.
In primo piano si delineano diverse sfide, tra cui il delicato rapporto tra Cina e USA e le regole per la produzione dei vaccini contro la Covid-19. Al riguardo Okonjo-Iweala ha le idee chiare: è necessario eliminare i diritti di proprietà intellettuale e modificare alcune leggi riguardo al trasferimento di tecnologie per garantire un’equa distribuzione mondiale dei vaccini nel minor tempo possibile.
L’incremento del ruolo delle donne e delle loro imprese nel commercio internazionale è un altro obiettivo dell’agenda della nuova Direttrice Generale dell’OMC.
Negli ultimi anni diverse donne hanno conquistato posizioni di vertice nelle Istituzioni internazionali, ad esempio Christine Lagarde, a capo della Banca Centrale Europea e in precedenza Direttrice Generale del Fondo Monetario Internazionale, ruolo rivestito adesso da Kristalina Georgieva – entrambe, però, rappresentanti del Nord del mondo. La nomina di Okonjo-Iweala è dunque una novità che potrà giovare anche agli interessi dei Paesi in via di sviluppo, che stanno assumendo sempre più rilevanza sullo scacchiere globale.
Alessandra De Martini
“DG selection process 2020: Presentation to the General Council – Dr Ngozi Okonjo-Iweala, Nigeria” by World Trade Organization is licensed under CC BY-SA