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Le nuove minacce alla sicurezza internazionale nel 2015

Il 2014 ci lascia in ereditĂ  un gran numero di crisi che, per loro natura quanto per gravi lacune del processo di governance internazionale, si protrarranno ancora a lungo. Purtroppo non finisce qui. Il 2015 si prospetta come un anno difficile, con molti spazi geopolitici che rischiano di trasformarsi in pesanti minacce alla sicurezza internazionale

Il Team di Miscela Strategica ne propone una selezione, 5 nuovi “Hot Spots” che nel 2015 potrebbero scoppiare aggiungendosi a Ucraina, Libia, Siria. Nel nostro ranking teniamo conto sia della probabilità che quanto illustriamo si verifichi che della gravità che ciascun caso avrebbe per la comunità internazionale

1) Cyberspace – Un contesto geopolitico oggi non comprende solo Stati e attori non statali che insistano su una regione fisica. Un contesto geopolitico è oggi uno spazio multidimensionale all’interno del quale anche forze e interessi privi di dimensione territoriale possono modificare dinamiche e trend degli attori classici delle relazioni internazionali. Nel 2015 le attivitĂ  lecite e illecite nel cyberspazio continueranno a crescere, così il confronto inter-statale e tra Stati e non-Stati. La minaccia è di rilevanza assoluta in quanto, sebbene poco identificata/identificabile, può causare danni comparabili a quelli di un conflitto, pur collocandosi al di fuori dell’ambito militare in senso stretto. Punti critici l’assenza di dottrina e di un quadro legislativo chiaro – a livello internazionale in primis – e, di conseguenza, la mancata identificazione dei decision maker deputati a prevenire, attaccare o contrattaccare in questo dominio. Invece, i cyber attack oggi perpetrati sono sempre piĂą sofisticati e innovativi e sono in grado di colpire pesantemente anche la dimensione economica e finanziaria del soggetto preso di mira.

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2) Collasso del Pakistan – Quando è arrivata la notizia degli attacchi di Peshawar, il nostro team aveva già posto il Pakistan come secondo teatro di minaccia alla sicurezza internazionale. L’ennesima recrudescenza della lotta interna tra il Governo e le multiple entità non statali (i talebani, al-Qaida, i baluchi, ecc.) rende insicura l’intera regione sulla quale il Pakistan insiste, ma non solo, visto il ruolo di culla per il jihadismo internazionale. Lo scenario peggiore che può prospettarsi è un collasso del Paese, che metterebbe a repentaglio la sicurezza di molti attori internazionali, creando un effetto domino sugli Stati della regione, Afghanistan in primis. Stati Uniti, India, Cina e Iran sarebbero costretti a intervenire proporzionalmente agli interessi in gioco. Sarebbero coinvolti, in questo caso, anche i molti Paesi interessati a mantener sicure le rotte lungo l’Oceano Pacifico.

3) Collasso dello Yemen – Anche lo Yemen, come il Pakistan, presenta una situazione interna strutturalmente precaria e, per contro, un gran numero di attori internazionali coinvolti. La ribellione degli Houthi e quella di al-Hirak sono le due dispute più calde in corso – rispettivamente a nord e a sud del Paese, – ma il panorama etno-religioso dello Yemen comprende almeno una ventina di gruppi, molti dei quali mal sopportano la presenza di un Governo centrale. Inoltre, il terrorismo di al-Qaida continua a imperversare su una fetta consistente del Paese. Gli obiettivi concordati dal Governo yemenita con il Gulf Cooperation Council in cambio di supporto politico ed economico non sono stati ancora conseguiti e continuano ad accumulare ritardo, aggravando quindi la fragilità del sistema-Paese, che abbisognerebbe di pesanti riforme strutturali. Anche in questo caso un aggravarsi dello scontro tra il Governo e gli attori non-statali sul suo territorio rappresenterebbe un importante focolaio di insicurezza internazionale, coinvolgendo i Paesi arabi, gli Stati Uniti e i Paesi europei. E ancora una volta, la sicurezza della navigazione internazionale verrebbe messa a repentaglio a causa dell’instabilità geopolitica, in particolare intorno al passaggio obbligato di Bab el-Mandeb.

4) Instabilità in Nigeria – La Nigeria continua a essere minacciata nella propria integrità dall’avanzare del movimento islamista e terroristico Boko Haram. Il Paese ricopre un ruolo importante nella compagine regionale, di cui rappresenta una delle principali potenze militari e un modello di sviluppo per via della sua sensibile crescita economica. Abuja contribuisce a importanti missioni di peacekeeping in Africa occidentale, sia sotto il cappello delle Nazioni Unite che per conto di ECOWAS, del quale è anche uno dei maggiori finanziatori. Il ritiro di truppe o risorse economiche nigeriane dalla regione per far fronte alle esigenze interne causerebbe problemi nella gestione della sicurezza in Africa occidentale, oltre a determinare il peggioramento delle economie regionali a essa correlate (Benin, Camerun, Ciad e Niger). L’erosione dello spazio geopolitico dell’Africa occidentale comporterebbe inoltre, con ogni probabilità, il coinvolgimento di Stati Uniti e Paesi europei, allargando quindi l’entità della crisi.

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5) Surriscaldamento del Mar Cinese – Il Mar Cinese rappresenta un’area divenuta ormai sensibile per la sicurezza internazionale. Il 2015 potrebbe riservare qualche sorpresa inaspettata, ma non troppo. La regione del Mar Cinese presenta sette dispute territoriali principali tra undici diversi Paesi (Brunei, Cambogia, Cina, Corea del Sud, Filippine, Indonesia, Malesia, Singapore, Taiwan, Thailandia, Vietnam), in aggiunta alla complessa gestione della sicurezza dello stretto di Malacca. Nonostante le tensioni che hanno caratterizzato il 2014 e il crescente riarmo da parte di tutti i Paesi coinvolti, non si prevede che le frizioni possano sfociare in veri conflitti convenzionali. In effetti, l’interdipendenza economica tra gli Stati della regione suggerisce che una guerra non converrebbe a nessuno. Tuttavia, il crescente attivismo cinese e giapponese, il pivot to Asia statunitense, le ambizioni indiane e i trend del terrorismo internazionale sono elementi di pressione che potrebbero distruggere il fragile equilibrio della regione. Un evento inatteso o un incidente internazionale potrebbero facilmente fungere da miccia per innescare pericolose escalation. Situazione statica, insomma, ma miscela esplosiva.

Team Miscela Strategica

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Un chicco in piĂą

Questo pezzo fa parte de “Il Giro del Mondo in 30 Caffè”, il nostro outlook per il 2015. Lo potete trovare per intero qui. Buona lettura!

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Foto: theglobalpanorama

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