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Lo scandalo email-gate: ostacolo per Hillary Clinton?

Caffè AmericanoSia Donald Trump che Hillary Clinton hanno procedimenti penali in corso: il magnate è accusato di aver evaso le tasse per un valore di circa 40 milioni di dollari, mentre Clinton è indagata per lo scandalo email-gate. Cerchiamo di capire di cosa si tratta e se ci saranno ripercussioni sulla sua corsa alla Casa Bianca.

LO SCANDALO – Hillary Clinton è stata accusata di aver sottratto, negli anni in cui era Segretario di Stato, migliaia di email dagli archivi federali per trasferirle in un server privato. L’indagine è appena stata conclusa dall’Ispettore generale del Dipartimento di Stato, un attore indipendente le cui decisioni non sono vincolanti. Questo ha trasmesso al Congresso il risultato delle investigazioni, mentre l’FBI continua a raccogliere prove per l’inchiesta penale. L’indagine del Bureau, in un primo momento, avrebbe dovuto concludersi a breve, o comunque prima di arrivare all’apice della campagna elettorale delle presidenziali. In realtà, il capo dell’FBI ha detto che non sono stati imposti limiti temporali, anche se molti si aspettano un verdetto entro l’estate. Clinton si è resa disponibile per essere interrogata dalle forze dell’ordine ma non a rispondere alle domande dell’Ispettore del Dipartimento. Le accuse vanno dall’aver violato diverse leggi federali sulla sicurezza di informazioni classificate e di intelligence all’aver ignorato i numerosi avvertimenti che già dal 2010 avevano lo scopo di intimarle di non usare un server privato per conservare informazioni strettamente confidenziali. Inoltre, Hillary è accusata di non aver lasciato in eredità al Segretario di Stato che ha preso il suo posto le email riguardanti le attività del Dipartimento scambiate dal 2009 al 2013. All’inizio della campagna elettorale, Clinton aveva ribadito più volte di essere completamente estranea ai fatti, guadagnandosi perfino l’appoggio di Sanders, il quale, durante un dibattito, aveva sottolineato come le discussioni tra i candidati avrebbero dovuto essere incentrate su cosa i politici possono fare per migliorare il Paese, non sugli scandali. Con il passare del tempo e con l’intensificarsi delle accuse, Clinton ha ammesso la violazione, giustificandosi dichiarando che, in realtà, tutti i Segretari di Stato che l’hanno preceduta hanno agito esattamente come lei.

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Fig. 1 – Un altro grattacapo per Hillary Clinton

CI SARANNO CONSEGUENZE? –  Da quando lo scandalo delle email è scoppiato, forse ci saremmo aspettati una risonanza maggiore. Al contrario, non ci sono state particolari ripercussioni sulla campagna elettorale della ex First Lady, visto il vantaggio guadagnato da Clinton su Sanders negli ultimi mesi. Hillary ha dichiarato che si sente sicura del fatto che il popolo statunitense guarderĂ  all’insieme delle sue capacitĂ  e dei suoi valori e non agli scandali, e che la sua campagna elettorale non verrĂ  danneggiata. E forse ha ragione: i polls del Partito Democratico la danno in vantaggio, mancano pochi delegati per arrivare alla nomination e l’email-gate non sta avendo gli effetti che ci aspettavamo. Questo anche grazie alla cattiva gestione dello scandalo da parte di Sanders. Il senatore del Vermont avrebbe potuto usare le accuse a Clinton per passare in vantaggio, per convincere il popolo a votare un uomo con la fedina penale pulita, ma la possibilitĂ  non è stata sfruttata. Sanders ha deciso di rimanere in disparte e di assumere una posizione quasi imparziale, dichiarando che sarĂ  il popolo a decidere quanta importanza dare ad uno scandalo del genere. Certo, il senatore spera che le conseguenze per la campagna elettorale della Clinton ci siano, ma non è parso particolarmente aggressivo. Invece, alcuni giornalisti hanno intimato Hillary a lasciare la corsa presidenziale, insieme a professori e analisti che non hanno mancato di sottolineare come lo scandalo sia cominciato con il diniego e finito con la confessione, chiaro simbolo dell’ambiguitĂ  dell’ex Segretario di Stato.

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Fig. 2 – Trump, intanto, sorride per i problemi della sua rivale

TRUMP INTANTO GONGOLA… – L’unica certezza che abbiamo è che Trump non si lascerĂ  sfuggire l’occasione di attaccare Hillary anche su questo fronte, aggiungendo le accuse su email-gate al video contro Bill Clinton uscito pochi giorni fa sul suo account Instagram. E mentre alcuni democratici urlano alla cospirazione, i repubblicani cercano di denigrare Clinton sottolineando come non sia concepibile avere un Presidente di cui non ci si può fidare, specialmente riguardo alla difesa e alla sicurezza di materiale classificato. L’impatto dello scandalo, al centro della copertura dei media dopo la consegna del rapporto dell’Ispettore del Dipartimento di Stato al Congresso, lo vedremo solo dopo le primarie del 7 giugno. Teniamo conto, però, che la famiglia Clinton è sempre sopravvissuta agli scandali e, probabilmente, sopravvivrĂ  anche a questo.

Giulia Mizzon

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą

Non è sicuro che Hillary Clinton venga incriminata: secondo indiscrezioni, molte email da lei conservate non erano classificate come top secret al momento dell’invio e, se ciò venisse dimostrato, non sussisterebbe nessuna violazione delle leggi federali. [/box]

 

Foto: SynergyByDesign

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Giulia Mizzon
Giulia Mizzon

Nata a Imperia nel 1992, laurea magistrale in Politiche Europee e Internazionali all’UniversitĂ  Cattolica di Milano. Affascinata dalle dinamiche della politica internazionale, frequento un Master in International Relations all’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali. Confesso di essere un’amante degli States, sempre presenti nei miei programmi futuri, e una lettrice accanita di qualsiasi cosa mi capiti sottomano.

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