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Anno nuovo, vita vecchia: la Turchia sotto attacco

In 3 sorsi – Ripercorriamo gli eventi dell’altra notte a Istanbul, quando uno (o forse piĂą) terroristi hanno ucciso 39 persone in un attacco ad un nightclub. La Turchia è da mesi sotto attacco dell’ISIS: è il frutto delle spregiudicate politiche di Erdogan

1.ANCORA TERRORISMO, ANCORA TURCHIA – Il Paese è stato colpito la notte di Capodanno, quando un attentatore ha aperto il fuoco sulla folla in un frequentato nightclub nella zona europea di Istanbul. I morti sono stati 39 con una settantina di feriti. Al di lĂ  della modalitĂ  d’attacco, simile a quella di Parigi nel novembre 2015 (compreso il fatto che si tratta sempre meno di attentatori kamikaze), il fatto rimette in luce la situazione precaria della Turchia. Il Paese, ricordiamo membro della NATO e con stretti rapporti con l’UE, è oggetto di attentati provenienti da piĂą fronti con ormai una periodicitĂ  allarmante. Basti ricordare che sono passati solo una ventina di giorni dall’omicidio dell’Ambasciatore russo e dalle esplosioni alla Vodafone Arena di Istanbul (rivendicate dal TAK, un gruppo per l’indipendenza dei curdi, e che hanno fatto 38 vittime).

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Fig. 1 – Ieri, all’esterno del nightclub oggetto dell’attacco terroristico

2.LA SPREGIUDICATEZZA DEL “SULTANO” – L’abbiamo giĂ  detto in passato e lo ripetiamo ancora: molto è dovuto alle mosse di politica estera di Erdogan. Prima ha flirtato piĂą o meno esplicitamente con gruppi jihadisti (tra cui ISIS) per provocare la caduta di Assad in Siria e arrestare i curdi protagonisti militari nel nord del Paese. La Turchia ha costituito retroterra logistico e punto di transito per il contrabbando delle risorse petrolifere. Il culmine di questa strategia è stato nel “restare a guardare e chiudere almeno un occhio” durante l’assedio di Kobane da parte delle milizie del Califfato. In seguito, visto fallire il piano anti-Assad, è avvenuta la svolta anti-jihadista con il riavvicinamento alla Russia e all’Iran, favorito dal fallito golpe del 15 luglio (Mosca e Teheran sono state le prime a solidarizzare con Erdogan) e culminato nel cessate il fuoco approvato sotto l’egida di questo novello triumvirato mediorientale.

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Fig. 2 – Il 2017 è iniziato nel modo peggiore per Erdogan

3.ED ORA? – Ora il Paese è al centro del mirino del terrorismo islamico. Quest’ultimo può colpire piĂą facilmente che in altri teatri grazie alla prossimitĂ  geografica e alla fitta rete di contatti e cellule presenti nel territorio. Da non sottovalutare inoltre la capacitĂ  di propaganda e radicalizzazione, aumentata anche dal riavvicinamento con Mosca. Si è visto ad Ankara, quando un poliziotto radicalizzatosi ha colpito alle spalle l’Ambasciatore russo gridando vendetta per quanto avvenuto ad Aleppo.

Emiliano Battisti

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą

I festeggiamenti del Capodanno da parte di numerosi turchi rappresentano uno dei numerosi elementi di secolarizzazione del Paese, un processo iniziato negli anni ’20 del secolo scorso durante il regime di Ataturk. Oggi la laicitĂ  della Turchia è messa in discussione dalle politiche di Erdogan, che stanno favorendo una re-islamizzazione della societĂ .

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Emiliano Battisti
Emiliano Battisti

Consulente per la comunicazione per un’azienda spaziale e Project Officer and Communications per OSDIFE, sono Segretario Generale e Direttore della comunicazione dell’APS Il Caffè Geopolitico e Coordinatore dei desk Nord America e Spazio. Ho pubblicato il libro “Storie Spaziali”.

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