La rassegna del Caffè 100% Arabica – Speciale Medio Oriente
Il protagonista mediorientale di questa settimana è stato nettamente il referendum sul Kurdistan iracheno. Il successo di questa votazione ha dimostrato ancora una volta  il desiderio di autodeterminazione che la popolazione Curda cova ormai da troppo tempo (vi consigliamo questo breve video di Zana Curda che enuncia brevemente il messaggio del referendum). Tuttavia le cose sembrano mettersi sempre peggio per il popolo Curdo e, se è vero che il nemico del mio nemico è il mio migliore amico, allora i Curdi potrebbero far fiorire molte nuove amicizie. Incredibilmente il referendum è riuscito a mettere d’accordo Siria, ISIS, Turchia, Stati Uniti e Iran. Quali sono i motivi di questo unanime consenso anti-Curdo? Ce lo spiega Amjed Rasheed in questo articolo del The Guardian.
ISRAELE
1. Conosciamo Benjamin Netanyahu… ma forse in Italia pochi conoscono Avi Gabay, e ancora meno Ayelet Shaked… eppure tutti e tre stanno cambiando la politica in Israele, come ci spiega al-Monitor.
2. Come racconta il Times di Israele sembra sempre piĂą vicino il momento in cui i Paesi del Golfo normalizzeranno i rapporti con Israele. In particolare il Bahrain sembra quello piĂą vicino al traguardo storico. I legami con lo Stato ebraico crescono, così come l’avvertita e comune minaccia iraniana. Ecco tutte le indiscrezioni.
PENISOLA ARABA
1. L’Economist ci racconta che senza fare troppo rumore (ne avete sentito sui nostri media?) in Arabia Saudita il principe Muhammad bin Salman, erede al trono, ha iniziato a muovere le sue pedine…
2. Come riportato dal New York Times (e da tutte le principali testate internazionali) alle donne sarĂ finalmente concesso di guidare anche in Arabia Saudita. Le nuove disposizioni sono in linea con il tentativo di rinnovare l’immagine del regno.
SIRIAÂ
1.  Come spiega Foreign Policy, Israele non è per nulla soddisfatto dell’attuale sistemazione del caos siriano. Al contrario, teme l’espansione delle attivitĂ dell’Iran e dei gruppi e milizie ad esso collegati. Per questo si è da tempo attivato per limitare i danni.
2.  Immaginate se la guerra civile in Siria fosse scoppiata con un reattore nucleare funzionante e adatto a produrre materiale per armi nucleari… Come è stato evitato? Lo racconta War is Boring.