Ristretto – Lo scandalo sui finanziamenti libici a Nicolas Sarkozy si è aggravato e l’ex Presidente è in stato di fermo per essere interrogato dagli inquirenti francesi
L’ex Presidente francese Nicolas Sarkozy è stato posto in stato di fermo questa mattina a Nanterre (Parigi) per essere interrogato su presunti finanziamenti illeciti ricevuti dal dittatore libico Muammar Gheddafi. L’allora leader libico, secondo gli inquirenti, avrebbe finanziato con 5 milioni di euro la vittoriosa campagna elettorale di Sarkozy del 2007, che portò il leader gollista all’Eliseo. L’inchiesta, aperta nel 2013 (le prime rivelazioni avvennero nel 2012, a opera del sito Mediapart) sarebbe a un punto di svolta, secondo Le Monde. Sarkozy potrà rimanere in stato di fermo per un massimo di 48 ore, dopodiché i giudici dovranno decidere se liberare l’ex Presidente o sporgere accuse formali.
Paradossalmente, fu proprio Sarkozy a giocare un ruolo chiave nella caduta di Gheddafi. Nel marzo 2011 l’allora inquilino dell’Eliseo fu uno dei fautori dell’intervento occidentale che portò all’abbattimento del regime di Tripoli e all’uccisione del leader libico.
Sarkozy, sconfitto da François Hollande nel 2012, aveva cercato di ritornare sulla scena politica candidandosi alle elezioni presidenziali del 2017, ma, contro tutti i pronostici, era stato nettamente sconfitto alle primarie della destra gollista. Ora, il peggioramento della sua situazione giudiziaria rappresenta l’ultima e forse definitiva battuta d’arresto della carriera politica dell’ex uomo più potente di Francia.
Davide Lorenzini
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