Ristretto – Luìs Inácio da Silva, giĂ Presidente della piĂą grande democrazia latinoamericana, ha subito ieri un altro duro colpo che mette in serissima difficoltĂ la sua carriera politica. Il tribunale Supremo ha negato, con una votazione thrilling conclusasi 6 contro 5, l’habeas corpus, la richiesta di libertĂ presentata dal collegio difensivo.
L’ex inquilino del Palacio do Planalto di Brasilia era stato condannato in appello a dodici anni ed un mese per corruzione, avendo l’accusa rinvenuto nella compravendita di un attico di 240 metri quadrati a Guarujá, sul litorale di San Paolo, la prova che quello fosse la tangente offerta a Lula. Tangente per cosa? Per favorire l’assegnazione di una serie di appalti da parte della Petrobras, l’azienda petrolifera di stato, alla societĂ di costruzioni OAS. Il valore dell’immobile è stato stimato in 2,4 milioni di reais (circa 800 mila euro).
Fig. 1 – Sembra finita per Lula: le porte del carcere stanno per aprirsi (e chiudersi dietro di lui)
Con questa pronuncia, l’ex sindacalista potrà essere condotto in carcere o entro brevissimo tempo (la mezzanotte del giorno 10) o dopo l’eventuale ricorso (di forma e non di merito) al Tribunal regional federal della IV regione (il Paranà ), cioè al massimo nel giro di 20 giorni.
Lula si appresta a diventare un carcerato, dunque. Ma potrebbe comunque candidarsi anche da dietro le sbarre. Solo se il Tribunale Superiore Elettorale applicherĂ la legge che vieta la candidatura per tutti i condannati in secondo grado, Lula sarĂ veramente impossibilitato a prendere parte alla competizione elettorale. E’ comunque molto probabile che Lula presenterĂ la sua candidatura, entro il 15 agosto, ma in tal caso rischia la cancellazione .  E qua la situazione si complica non poco. Cosa farĂ il PT (Partito dei Lavoratori)? AndrĂ avanti fino a fare di Lula un simbolo? FarĂ prevalere le leggi della democrazia? Il bello è che ad oggi Lula è comunque il favorito per la vittoria finale. A chi converrebbe un presidente carcerato con altri cinque processi in corso? La strategia è ancora da scrivere ma chi ne beneficia oggi è soprattutto Jair Bolsonaro, candidato della destra. Ma questa, per ora, è un’altra storia.
Andrea Martire
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