House of Coffee – La quinta puntata del 2021 non poteva non parlare della fine dell’impegno statunitense in Afghanistan. Lo fa partendo dalla foto scattata all’ultimo militare a lasciare il Paese e seguendo con alcune considerazioni sul ritiro in generale.
Venti anni sono tanti e le risorse usate sono state veramente ingenti. Per gli USA da soli siamo nell’ordine delle migliaia di miliardi di dollari. Il problema, secondo me, sta nel quando la missione degli Stati Uniti si è trasformata dalla semplice caccia ai terroristi di Al Qaeda e ai talebani a quella di “nation building”, ossia di costruzione di un nuovo Stato afghano che avesse anche istituzioni piuttosto democratiche oltre che diverse libertà “all’occidentale”. La conformazione geografica (tutte montagne e valli) e sociale (divisione in tribù ed etnie) rendevano l’obiettivo veramente difficile da raggiungere, forse impossibile, anche se non ci fossero state diverse inefficienze, come la corruzione di parte della dirigenza afghana che ha contribuito a far perdere buona parte delle risorse. Forse, ma è solo un forse, il germe del fallimento afghano sta nell’aver spostato l’attenzione verso l’Iraq dal 2003, quando i talebani erano ridotti al lumicino.
Un piccolo avviso: il primo episodio del podcast “Civil War” è in fase di montaggio e arriverĂ questo mese.
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Emiliano Battisti