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Stati Uniti e Messico: la ripresa del Dialogo Economico di Alto Livello

In 3 sorsi – Stati Uniti e Messico voltano pagina: ripristinato il Dialogo Economico di Alto Livello per discutere di Covid-19, supply chains, sviluppo sostenibile e tanti altri propositi la cui realizzazione resta, almeno per ora, un’incognita.

1. ‘UNA NUOVA VISIONE’

La costruzione di “una nuova visione dell’America del Nord” è l’auspicio declamato dal Segretario alle Relazioni Estere messicano Marcelo Ebrard durante l’incontro che ha ufficializzato il ripristino del Dialogo Economico di Alto Livello (HLED) tra Stati Uniti e Messico.
Sin dalla sua istituzione nel 2013 l’HLED ha rappresentato una piattaforma utile alla promozione delle rispettive priorità economiche e commerciali, volta a intervenire laddove povertà e disuguaglianza costituiscono un ostacolo tangibile agli obiettivi di crescita e sviluppo che le controparti si impegnano a perseguire. Le frizioni che negli ultimi anni hanno contraddistinto le relazioni tra i due Paesi, però, ne hanno determinato la sospensione a partire dal 2016. Pertanto il suo rilancio fornisce un’occasione per valutare il possibile avanzamento di una relazione che, come sottolineato pure dalla Rappresentante per il commercio degli Stati Uniti Katherine Tai, difficilmente può essere eguagliata per importanza.

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Fig. 1 – Washington, DC, 9 settembre. La vicepresidente Kamala Harris incontra il Segretario alle Relazioni Estere messicano Marcelo Ebrard

2. I QUATTRO PILASTRI DEL PROGRAMMA DI LAVORO

Secondo quanto sostenuto dalla vicepresidente Kamala Harris, il Messico è un partner strategico la cui stabilità economica è nell’interesse degli Stati Uniti. L’elevata interdipendenza economica e umana che lega i due Paesi, dunque, è il motore della cooperazione basata su quattro pilastri di cui si fa promotore l’HLED.

I. Ricostruire insieme una realtà informata dalla pandemia in atto, operando gli aggiustamenti necessari per far fronte ai disagi che questa ha generato. Nel 2020 il Messico rappresentava il 13,6% delle importazioni e il 14,8% delle esportazioni totali degli Stati Uniti, mentre questi fornivano il 43,8% delle importazioni ed erano mercato d’arrivo del 79,1% delle esportazioni totali messicane (UN Comtrade).

Questa intensa attività commerciale è dovuta alla presenza di supply chains verticali tra i due Paesi, laddove opera uno schema di produzione basato su cicli di esportazione di prodotti intermedi, lavorazione in loco ed esportazione di prodotti finiti. Questo modello si applica soprattutto al settore automobilistico – in cui si parla di “connessioni multilivello” tra gli Stati Uniti, i fornitori e i punti di assemblaggio messicani – e, più in generale, a quello dei computer e dell’elettronica, con una rinnovata attenzione verso i semiconduttori. Inoltre gli Stati Uniti si dimostrano disponibili a supportare il programma di rimboschimento Seminando Vita e Giovani costruendo il Futuro, quest’ultimo volto a favorire l’occupazione giovanile in America Centrale e Messico meridionale, fornendo così un’alternativa alla migrazione che attualmente interessa oltre 11 milioni di messicani, il 97% dei quali si trova negli Stati Uniti. Infine vengono ribaditi i concetti di co-responsabilità e cogestione del confine condiviso, esemplificati dalla 21st Century Border Management Initiative.

II. Promuovere uno sviluppo economico e sociale sostenibile in America Centrale e Messico meridionale attraverso la cooperazione tecnica bilaterale in materia di catene del valore, energia pulita e sviluppo rurale, e incentivando i flussi commerciali e finanziari regionali.

III. Assicurare gli strumenti per la prosperità futura favorendo la compatibilità normativa e la gestione del rischio in domini quali la cybersicurezza, le tecnologie dell’informazione e i flussi di dati, agevolando pure l’interoperabilità tra sistemi.

IV. Investire sulle persone, inteso non solo come formazione di forza-lavoro qualificata, ma pure come accesso equo a risorse economiche e supporto a Piccole e Medie Imprese.

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Fig. 2 – Washington, DC, 9 settembre. La vicepresidente Kamala Harris all’avvio del Dialogo Economico di Alto Livello US-Messico

3.  LA FASE SUCCESSIVA

Un concetto sovente ribadito nel corso dell’assise è quello di una “nuova fase” nelle relazioni tra Stati Uniti e Messico. Difatti le contingenze attuali richiedono la riconfigurazione di un rapporto che negli ultimi anni ha riscosso tanti risultati quanti sono stati gli attriti che si è portato dietro. Il grado di interdipendenza tra i due Paesi esige un’azione congiunta per reagire alle difficoltà incontrate dall’economia messicana – quantificabili in una contrazione del PIL dell’8,2% nel 2020 – e gestire l’annosa questione migratoria. Mentre le disposizioni contenute nell’HLED si collocano in una promettente cornice cooperativa, la loro reale efficacia sarà oggetto di valutazione futura.

Annagrazia Caricato

Photo by LionFive is licensed under CC BY-NC-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • Dopo quattro anni di sospensione, lo scorso 9 settembre è stato ripristinato il Dialogo Economico di Alto Livello tra Stati Uniti e Messico.
  • I temi oggetto di discussione riflettono le prioritĂ  e gli interessi condivisi da entrambi i Paesi: supply chains, cogestione del confine, sviluppo sostenibile e valorizzazione delle persone.
  • I proponimenti avanzati si collocano in un contesto critico: la pandemia pesa sull’economia messicana e la questione migratoria si fa sempre piĂą problematica. La loro reale efficacia, quindi, è una variabile ancora da determinare.

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Annagrazia Caricato
Annagrazia Caricato

Classe 1998, di origini meridionali ma profondamente legata a Bologna, dove ho conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere. Attualmente sono impegnata in un programma di doppio titolo magistrale in Relazioni Internazionali tra l’Università di Torino e la Tongji University di Shanghai. Mi affascina l’America Latina, riscoprirla in ogni parola letta e descriverla attraverso gli occhi di una sinologa.

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