In 3 sorsi – Quest’anno si sono tenute le elezioni dei vertici politici della Chiesa Svedese, ovvero i consigli locali, regionali e nazionali che guidano e definiscono l’indirizzo delle attivitĂ e del budget della Chiesa sul territorio e nel mondo. Nonostante il calo d’affluenza, lo spoglio ha riservato risultati inaspettati per i principali partiti del Paese, attivi anche dentro la Chiesa.
1. L’UNICITĂ€ DELLA CHIESA SVEDESE
Il 19 settembre 2021 si sono svolte le elezioni interne alla Chiesa Svedese, comunitĂ evangelico-luterana di grande rilievo nella societĂ scandinava, che fino al 2000 era addirittura parte integrante dello Stato.
La Chiesa Svedese si autodefinisce di stampo “teologico liberal-progressista”, il che si traduce in vere unicitĂ nell’universo cristiano, quali ad esempio che non c’è alcuna distinzione di genere nel sacerdozio (dal 1958), il diritto al matrimonio è slegato dall’orientamento sessuale (coppie omosessuali ed eterosessuali si sposano in modo identico dal 2009), vengono promosse profonde relazioni e collaborazioni interreligiose con l’Islam (poichĂ© si crede nello stesso Dio), e si adottano approcci femministi alla figura di Dio.
L’autocritica del potere e del suo utilizzo all’interno delle organizzazioni religiose, nonchĂ© la progressiva scomparsa di alcune classiche posizioni mutuate dal cristianesimo (via via che la societĂ svedese si andava secolarizzando al passo con la salda politica socialdemocratica), hanno reso la struttura verticale dei ranghi della Chiesa sempre piĂą “democratica”, fino al punto che le cariche al vertice dei consigli ecclesiastici sono elettive dal 1994.
2. DEMOCRATICHE ELEZIONI IN CHIESA
In una legge del 1998 entrata in vigore nel 2000 si definisce la definitiva scissione della Chiesa dallo Stato, stabilendone le regole generali per il suo proseguimento come organo esterno. Tra queste c’è l’obbligo per la Chiesa di continuare a tenere democratiche elezioni per le posizioni nei consigli locali, regionali e nazionali, che quindi vengono organizzate dalle parrocchie di tutto il territorio ogni quattro anni. Precedentemente si tenevano in contemporanea con le elezioni politiche e venivano organizzate dallo Stato. Gli aventi diritto al voto sono tutti i fedeli dai 16 anni in su (al 2020 circa la metĂ della popolazione svedese), i quali ricevono automaticamente una scheda elettorale via posta esattamente come succede per le elezioni politiche.
La stretta relazione tra Stato e Chiesa è tuttavia in parte tenuta in vita dai gruppi che competono in campagna elettorale, i quali sono ancora molto legati ai principali partiti politici del Paese, socialdemocratici in prima linea.
3. I RISULTATI DEL VOTO 2021
Salta così all’occhio la polemica che ha dominato la campagna elettorale di questo settembre 2021. Essendo la maggior parte degli attuali seggi occupata dai socialdemocratici, ed essendo la Chiesa Svedese a forte vocazione liberal-femminista, c’è grande preoccupazione per i tentativi di influenza che il partito dei Democratici Svedesi sta strenuamente tentando di ottenere negli ultimi 20 anni. Democratici Svedesi è il nome che nasconde le radici neo-naziste del partito populista e conservatore che siede in Parlamento con il 17,5% dei consensi nazionali, e che a queste ultime elezioni ecclesiastiche sembra non essere riuscito a raddoppiare i consensi, come invece alle passate tornate (hanno perso 5 dei 24 seggi che occupavano).
Anche il gruppo ecclesiastico legato ai socialdemocratici ha subito un calo di consensi, passando da 76 seggi a 70 (sui circa 250 totali), mentre viene registrato il boom della Sinistra (nei sondaggi politici così come in Chiesa), che conquista ben il doppio dei seggi (18) rispetto al 2017.
Si può dire davvero che tra i due litiganti il terzo gode, considerando che la campagna elettorale di socialdemocratici e Democratici Svedesi è stata totalmente incentrata gli uni contro gli altri.
Debora Russo
Immagine in evidenza: “Göteborg Cathedral” by blondinrikard is licensed under CC BY