In 3 sorsi – Dopo aver ha nominato un nuovo Governatore della Banca centrale turca per far fronte all’alta inflazione della lira turca, il Presidente turco Recep Tayyp Erdoğan continua a intervenire sulla nomina del personale dell’Istituto con l’intento di agire sui problemi economici del Paese ancora irrisolti.
1. ERDOGAN E IL PROBLEMA DELL’INFLAZIONE
Secondo il Presidente della Repubblica di Turchia i tassi d’interesse alti sarebbero alla base di una crescita economica lenta e dell’aumento dell’inflazione della lira. La prima parte del ragionamento è generalmente condivisa dalla maggior parte degli economisti, in quanto dei tassi d’interesse elevati da parte di una Banca centrale rendono difficile la richiesta di prestiti da parte delle banche, che quindi prestano denaro ai privati al proprio tasso d’interesse, più elevato. Conseguentemente a questo rincaro dei tassi d’interesse meno privati richiedono un prestito, causando un rallentamento della crescita economica. Dei tassi d’interesse elevati non possono, però, dirsi la causa di un aumento dei prezzi, come Erdoğan sostiene. Al contrario tale aumento dovrebbe spingere i consumatori a spendere meno, diminuendo quindi l’inflazione. Malgrado gli avvertimenti degli economisti Erdoğan ha voluto agire secondo la sua teoria, secondo la quale tassi d’interesse inferiori possono frenare l’inflazione. A settembre il Presidente ha quindi esercito pressioni per attuare un taglio sul tasso d’interesse principale della Banca centrale turca, facendolo passare dal 19% al 18%. Il risultato di tale taglio? La lira turca è crollata, fino a raggiungere un tasso di cambio record di 9,35 TRY in dollari americani il 18 ottobre.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Il Presidente turco Erdogan al Summit G20 di Roma il 31 ottobre 2021
2. IL GOVERNATORE
In tutto questo il Governatore della Banca centrale turca, Kavcioglu, designato a tale incarico da Erdoğan stesso, non ha potuto nulla. Chiaramente non spetterebbe al Presidente della Repubblica scegliere dei tassi d’interesse da applicare, ma Erdoğan sembra agire come se non ci fosse nessuno al di sopra di lui in Turchia, tantomeno in ambito monetario. La nomina di Kavcioglu a Governatore a marzo 2021 è giunta in seguito al licenziamento dei tre Governatori precedenti, tra il 2019 e il 2021, sempre per mano di Erdoğan e sempre a causa di dissidi sulle politiche monetarie da applicare. Questa continua ingerenza da parte dell’esecutivo turco mina chiaramente alla credibilità dell’intero sistema bancario e finanziario del Paese. Ad ogni modo Erdoğan potrebbe aver finalmente trovato qualcuno che accetti di stare al suo gioco nella persona di Kavcioglu, che, per ora, asseconda il Presidente nel suo desiderio di mantenere i tassi d’interesse bassi.
Embed from Getty ImagesFig.2 – Il Presidente turco Erdogan insieme al Direttore della Banca centrale turca, Sahap Kavcioglu
3. CONTINUE INTROMISSIONI
Nuove intromissioni da parte dell’esecutivo sono sopraggiunte anche negli scorsi giorni: tramite un decreto emesso a mezzanotte del 14 ottobre Erdoğan ha infatti licenziato tre alti funzionari della Banca centrale turca. Due di questi occupavano la posizione di vicegovernatori della Banca centrale, Semih Tümen e Uğur Namik Küçük, mentre il terzo, Abdullah Yavaş Mr. Tümen, era membro del Comitato di Politica Monetaria. Una mossa curiosa che avviene in concomitanza all’avvicinarsi della prossima riunione del Comitato di Politica Monetaria sulle misure da varare per poter far fronte a un tasso d’inflazione che continua a destare preoccupazione. I tre licenziamenti sono stati inoltre seguiti dalla nomina immediata di due nuovi membri al Comitato, sconosciuti ai più e con alle spalle scarsa esperienza in politica monetaria. Sembrerebbe che Yavas e Küçük si trovassero entrambi in disaccordo con il taglio del mese scorso voluto dal Presidente, da qui la decisione di eliminarli dall’Istituto bancario. Quest’ultima mossa presidenziale potrebbe portare definitivamente le redini della Banca Centrale nelle mani di Erdoğan, anche se non in maniera formale.
Alice Durì
Immagine di copertina: “Press Conference” by World Humanitarian Summit 2016 is licensed under CC BY-ND