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Ecuador, uno sguardo alle elezioni del 20 agosto

In 3 sorsi Si avvicinano le elezioni presidenziali in Ecuador che decreteranno il successore di Guillermo Lasso tra crimine e violenza, come dimostra la morte del candidato Fernando Villavicencio

1. GUILLERMO LASSO E LA ‘MUERTE CRUZADA’ 

Il 20 agosto in Ecuador si terranno le elezioni presidenziali in un clima di incertezza dato anche dalle condizioni in cui queste sono state indette. Il Presidente in carica Guillermo Lasso, infatti, ha sciolto il Parlamento a maggio per bloccare il tentativo di impeachment portato avanti contro di lui per un caso di appropriazione indebita riguardante una compagnia petrolifera statale. Per evitare il processo, Lasso si è servito di un meccanismo costituzionale noto come “muerte cruzada“, che permette al Presidente di sciogliere il Parlamento e annunciare elezioni anticipate nei successivi 90 giorni. Gli elettori dovranno dunque nominare i nuovi 137 membri del Parlamento in una gara che ad oggi appare molto combattuta. Il nuovo Presidente resterà in carica fino alla fine del mandato di Lasso, che scade nel 2025, dopodiché riprenderanno le elezioni regolarmente programmate ogni sei anni. Per ora la grande novità è che Guillermo Lasso non si ricandideràcome ha lui stesso annunciato.

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Fig. 1- Il Presidente dell’Ecuador Guillermo Lasso parla durante il processo di impeachment all’Assemblea Nazionale il 16 maggio 2023 a Quito, Ecuador

2. SONDAGGI E PROTAGONISTI PRINCIPALI

A questo punto della campagna elettorale la lotta appare molto serrata. Secondo i sondaggi, però, in vantaggio ci sarebbe Luisa Gonzalez. Candidata del partito dell’ex Presidente Rafael Correa, oggi in esilio in Belgio per sfuggire a una condanna per corruzione, Gonzalez è stata ministro del Lavoro e del Turismo durante i suoi Governi. Il programma elettorale da lei proposto prevede la creazione di un’assemblea costituente per riscrivere la Costituzione del Paese. Gonzalez è considerata un personaggio vicino alla sinistra in campo economico, ma conservatrice su temi sociali, come dimostra la sua contrarietà all’aborto. Dopo di lei c’è Yaku Perez, arrivato terzo alle elezioni del 2021 grazie a un’intensa campagna contro le attività petrolifere e minerarie in Ecuador. Noto attivista per i diritti delle minoranze indigene, Perez punta sul supporto degli elettori più giovani con le proprie politiche ambientaliste. Inoltre, il suo partito ha proposto una riforma costituzionale per contrastare la corruzione nelle Forze dell’Ordine. Il colpo di scena di queste elezioni potrebbe tuttavia essere l’assassinio di Fernando Villavicencio. Ucciso durante un comizio mercoledì 9 agosto nella capitale Quito, Villavicencio era famoso per le battaglie contro la corruzione nel Paese condotte prima da giornalista e poi da politico. Aveva dichiarato di aver ricevuto minacce di morte da parte del cartello di Sinaloa, ma ad oggi l’attacco è stato rivendicato da un altro gruppo criminale, chiamato Los Lobos.

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Fig. 2- Luisa Gonzalez, candidata alla presidenza per la coalizione Revolución Ciudadana, parla ai sostenitori durante un comizio elettorale il 31 luglio 2023 a Quito, in Ecuador

3. TRA VIOLENZA, NARCOTRAFFICO E INSICUREZZA

Il tema che sembra interessare maggiormente gli elettori è quello della criminalità organizzata, specialmente dopo l’omicidio di Villavicencio. L’Ecuador sta infatti assistendo a un aumento esponenziale della violenza sul proprio territorio: di recente il Sindaco di Manta, cittadina costiera del Paese, è stato assassinato in pieno giorno per strada. Lunedì 24 luglio, poi, un totale di 90 guardie carcerarie sono state prese in ostaggio dai detenuti di cinque prigioni diverse, portando alla morte di 6 persone. Queste ondate di crimini sono legate al narcotraffico e al nuovo ruolo che l’Ecuador gioca nelle tratte del commercio di cocaina dall’America Latina al resto del mondo. Il Paese ha assunto una funzione essenziale per i cartelli della droga sudamericana data la sua vicinanza ai due più grandi produttori del mondo, Colombia e Perù. Questa violenza genera un clima di paura e insicurezza che rischia di indebolire la sua condizione democratica. Una recente analisi riporta all’87% il tasso di insoddisfazione nei confronti della democrazia da parte dei cittadini ecuadoregni. Il 20 agosto vedremo quanto questa insoddisfazione, unita ai recenti avvenimenti, potrà influire sul voto, magari portando al potere un candidato che favorisca politiche dure contro il crimine sebbene poco democratiche, similmente a ciò che stiamo vedendo accadere in El Salvador con il Presidente Bukele.

Giulio Mandarino

PRESIDENTE DE LA ASAMBLEA NACIONAL VIRGILIO SAQUICELA, RECIBE EL PROYECTO DE LEY REFORMA A LA LEY DE VICTIMAS. ECUADOR, 07 DE SEPTIEMBRE DE 2022” by Asamblea Nacional del Ecuador is licensed under CC BY-SA

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Perchè è importante

  • Il 20 agosto si terranno le elezioni anticipate in Ecuador per rimpiazzare il Presidente Guillermo Lasso.
  • Luisa Gonzalez indicata come favorita dai sondaggi, l’eredità dell’ex Presidente Rafael Correa.
  • Al centro della campagna il tema dell’insicurezza legata alla violenza del narcotraffico, soprattutto dopo l’uccisione di uno dei candidati alla presidenza.

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Giulio Mandarino
Giulio Mandarino

Nato a Roma nel 2000, laureato in Scienze Politiche, attualmente seguo un corso magistrale in Relazioni Internazionali all’Università di Bologna. Appassionato di viaggi e politica estera,amo gli sport, basket e calcio su tutti.

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