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La Cina si riavvicina

In 3 sorsi – La recente visita di Stato di Mattarella in Cina, ricca di incontri ed eventi non solo ha consentito una sostanziale ripresa dei rapporti diplomatici, tesi dopo il mancato rinnovo del Memorandum of Understanding che segnava l’ingresso italiano nella Belt and Road Initiative (BRI), ma ha portato a un possibile partenariato strategico onnicomprensivo, foriero di nuove prospettive.

1. LA VISITA DI MATTARELLA IN CINA

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato lo scorso novembre la Cina compiendo passi significativi verso la ricostruzione di un partenariato minato dal mancato rinnovo del Memorandum of Understanding, stipulato dal Governo Conte, che i Governi successivi hanno cercato di rinsaldare. I colloqui bilaterali hanno contribuito a spianare i contrasti, nell’ottica di una cooperazione equilibrata, radicata su rapporti culturali e commerciali di ampio respiro. L’incontro con il Presidente Xi Jinping ha confermato l’interesse della Cina al rafforzamento dei reciproci legami, con l’obiettivo di migliorare le opportunità di collaborazione in vari settori, tra i quali la moda, il design e l’agroalimentare, onde tentare di incentivare la persistente carenza di propensione al consumo dei cinesi, con un focus particolare sull’ambito culturale, per il quale Mattarella ha ricordato la lunga tradizione di scambi tra Roma e Pechino. In particolare, a fronte di un arretramento dell’insegnamento e della diffusione della lingua inglese in Cina, rimane notevole la promozione della lingua italiana, la valorizzazione del patrimonio artistico e il rafforzamento delle collaborazioni accademiche. Le tradizionali sinergie nel campo della ricerca, dell’arte e della cultura hanno trovato nuovi approdi in uno sviluppo sostenibile, incentivando collaborazioni volte al “green”, in un’ottica attenta al cambiamento climatico, alla sicurezza alimentare e alla tutela della biodiversità.

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Fig. 1 Il Presidente cinese Xi Jinping e quello italiano Sergio Mattarella partecipano alla cerimonia di benvenuto presso la Grande Sala del Popolo a Pechino, 8 novembre 2024

2.   OPPORTUNITĂ€ E NUOVE SFIDE

Nonostante i numerosi successi ottenuti durante il viaggio, culminati nella visita alla mostra dedicata a Marco Polo, simbolo storico dei legami tra Oriente e Occidente, il rafforzamento delle relazioni tra Italia e Cina non è privo di problematiche. Il contesto geopolitico internazionale, caratterizzato da crescenti tensioni tra Cina e Stati Uniti e da non poche frizioni con questi ultimi e l’UE, potrebbe mettere a dura prova un partenariato strategico che postula un costante adattamento alle nuove dinamiche. Inoltre, la competizione globale, sempre più esacerbata da guerre commerciali e da conflitti armati, anche per il reperimento delle risorse, crea continue criticità che postulano un costante bilanciamento tra interessi economici e posizionamento strategico. L’attuale contesto geopolitico magmatico, che per alcuni versi sta minando alcuni pilastri della globalizzazione, produce non poche criticità alla Belt and Road Initiative (BRI), una delle principali strategie di Pechino per estendere la propria influenza, in parte materialmente interrotta dalle guerre in corso, ma d’altro canto sempre più dirottata verso il continente americano.

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Fig. 2 – Un cantiere del progetto del nodo della stazione ferroviaria di Nanjing Nord, nella provincia di Jiangsu, Cina, 14 gennaio 2025

3.  PROSPETTIVE FUTURE

La crisi globale, le tensioni geopolitiche e i cambiamenti economici stanno poi spingendo le imprese a rivedere strategie produttive e commerciali, con un focus crescente sull’innovazione, per una riorganizzazione della produzione e degli approvvigionamenti. La tendenza europea al “reshoring” contrasta con la necessitĂ  di prevedere una presenza nella RPC, per provare a competere sul quel mercato, che richiede una revisione delle reti distributive, la digitalizzazione delle imprese, l’alto efficientamento energetico e la sostenibilitĂ . Per sfruttare le opportunitĂ  commerciali senza abdicare ai valori fondanti del nostro Stato di diritto, sarĂ  necessario coniugare tecnologie avanzate, nuove strategie digitali e politiche industriali innovative (auspicando una strategia comune europea!), con l’obiettivo di bilanciare principi e realismo economico, mantenendo competitivitĂ  e resilienza. Dal canto suo il Dragone apre nuove prospettive di posizionamento geopolitico, qualificandosi come potenza responsabile, che coopera alla stabilitĂ  globale in un contesto equo. Sta quindi all’Occidente procedere alla luce dei propri valori, che occorre difendere e non calpestare, come troppe volte accaduto. Il futuro delle relazioni Italia-Cina dipenderĂ  dalla capacitĂ  di navigare questa  complessitĂ .

Elisabetta Esposito Martino

Silk Road” by Croydon Clicker is licensed under CC BY-ND

Dove si trova

Perchè è importante

  •  La visita di Stato di Sergio Mattarella in Cina nel novembre 2024 ha segnato un passo importante nella ricostruzione dei legami diplomatici tra Italia e Cina, dopo il mancato rinnovo del Memorandum of Understanding.
  • I numerosi incontri al vertice hanno rinsaldato il partenariato strategico, con nuove opportunitĂ  di cooperazione in molteplici ambiti, con un focus su innovazione e sostenibilitĂ .
  • Queste nuove prospettive di cooperazione richiedono un attento confronto tra opportunitĂ  economiche e sfide geopolitiche, per tenere alti i valori fondanti delle democrazie, molte volte disattesi.

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Elisabetta Esposito Martino
Elisabetta Esposito Martinohttp://auroraborealeorientale.wordpress.com/

Sono nata nello scorso secolo, anzi millennio, nel 1961. Mi sono laureata in Scienze Politiche, Indirizzo Internazionale, presso La Sapienza con una tesi sul consolidamento della Repubblica Popolare cinese (1949 – 1957); ho conseguito il  Diploma in Lingua e Cultura Cinese presso l’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente di Roma ed il Perfezionamento in Lingua Cinese presso l’ISMEO. Sono stata delegata italiana per l’International Youth culture and study tour presso la Tamkang University Taipei, e poi docente di discipline giuridiche ed economiche. Ho lavorato come consulente sinologa e svolto attivitĂ  di ricerca. Ora lavoro in un ente di ricerca e continuo la mia formazione (MIP Business School del Politecnico di Milano e dalla SDA Bocconi School of Management, Griffith College di  Dublino, Francis King School of English di Londra, EC S.Julians di Malta). Ho pubblicato sull’”Osservatorio Costituzionale”, dell’associazione italiana dei costituzionalisti  (AIC) , su “Affari Internazionali” e su “Mondo Cinese”.
Dopo aver sfaccendato tra pappe e pannolini per quattro figli, da quando sono cresciuti ho ripreso alla grande la mia antica passione per la Cina, la geopolitica  e le istituzioni politiche e costituzionali. Suono la chitarra, preparo aromatici tè ma non mi sveglio senza… il caffè!

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