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Negoziati a Washington: Meloni incontra Trump

In 3 Sorsi Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni e il Presidente statunitense Donald Trump si sono incontrati a Washington il 17 aprile 2025 per negoziati di alto livello. La buona sintonia dimostrata rivela l’importanza dell’affinità ideologica tra i due leader.

1. LA RISPOSTA ITALIANA AI DAZI

Il 2 aprile 2025 l’Amministrazione Trump ha introdotto dazi ai danni di tutti gli Stati con un surplus commerciale verso gli USA. Qualche giorno dopo le misure sono state sospese per 90 giorni per consentire rinegoziazioni. Attualmente, i dazi americani verso l’UE rimangono al 25% su alluminio, acciaio e derivati e al 10% su tutti gli altri prodotti, ma sono destinati a salire al 20% a luglio in assenza di un nuovo accordo. La maggioranza di Governo italiana si è pronunciata in maniera unanime contro i dazi, invitando però la UE alla calma e alla cautela. Da un lato, il Ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini preferirebbe stringere accordi bilaterali, iniziativa che comunque non è possibile secondo i Trattati europei e che rischierebbe di isolare l’Italia dai suoi partner europei sul fronte diplomatico ed economico. Diversamente, il Ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani promuove unitarietà tra gli Stati Membri dell’UE, tra cui l’Italia può fungere da ponte tra Bruxelles e Washington.

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Fig. 1 – Trump annuncia i dazi americani durante il “liberation day” il 2 aprile 2025

2. I NEGOZIATI ALLA CASA BIANCA

Prima di incontrare Trump a Washington il 17 aprile 2025, Meloni ha tenuto stretti contatti con Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea. Nonostante il mandato negoziale per il mercato unico europeo spetti formalmente alla Commissione, Meloni ha ottenuto da Trump la promessa di un “accordo commerciale equo con l’UE.” Cooperazione su economia, sicurezza e tecnologia sono stati i principali temi delle consultazioni alla Casa Bianca. Durante la conferenza stampa conclusiva, il coinvolgimento militare in Ucraina è risultato essere il principale dei pochi punti di divergenza tra i due leader. Contrariamente all’Amministrazione americana (che però ha poi raggiunto con Kiev un accordo per l’utilizzo dei giacimenti di minerali critici), il Governo italiano sostiene con convinzione l’Ucraina. Meloni oppone il dispiegamento diretto di truppe proposto dalla “coalizione dei volenterosi”, ma appoggia le posizioni dell’UE e della NATO, essenziali per mantenere buoni rapporti politici e commerciali con i propri alleati.

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Fig. 2 – Meloni e Trump durante i colloqui alla Casa Bianca, a Washington, il 17 aprile 2025

3. PROSPETTIVE DI COOPERAZIONE

Gli Stati Uniti sono il terzo maggior importatore di beni italiani dopo Germania e Francia, rappresentando il 10,4% delle esportazioni italiane nel 2024, pari a €64,8 miliardi. Nello stesso anno, il valore delle importazioni italiane dagli Stati Uniti è stato di €25,9 miliardi. L’Italia è quindi il terzo Stato Membro con il più alto surplus commerciale verso gli Stati Uniti – €38,9 miliardi. Le esportazioni verso gli USA sono significative e strategiche per la manifattura italiana. Se i dazi americani tornassero al 20% a luglio in assenza di una rinegoziazione, il Prodotto Interno Lordo (PIL) italiano potrebbe ridursi dello 0,4-0,6% nei prossimi due anni. Il Ministero delle Finanze ha già dimezzato le stime ufficiali di crescita del PIL per il 2025, abbassando l’incremento previsto da +1,2% a +0,6%. I dazi potrebbero anche gravare sul tasso di disoccupazione, annullando la progressiva riduzione registrata negli ultimi anni fino al 6,5% raggiunto nel 2024, leggermente al di sopra della media UE.
Nonostante le limitate finanze pubbliche, Meloni ha promesso di aumentare gli acquisti italiani di gas naturale liquefatto americano e incrementare la spesa per la difesa dall’attuale 1,5% al 2% richiesto dalla NATO, avvicinandosi al 5% proposto da Trump. Inoltre, i due leader hanno concordato di rafforzare la catena di approvvigionamento transatlantica per l’industria militare. Nello specifico, l’Italia contribuirà a rilanciare la cantieristica navale statunitense, mentre gli USA sosterranno l’Italia nello sviluppo di tecnologie di cloud computing e intelligenza artificiale e finanzieranno il Piano Mattei, il programma italiano di investimenti pubblici per lo sviluppo infrastrutturale in Africa. Gli impegni presi da entrambi i Governi gettano le fondamenta per una cooperazione economica e diplomatica a lungo termine, facilitata dalla somiglianza ideologica tra Meloni e Trump. Un comune “nazionalismo occidentale” basato su conservatorismo di destra, nazionalismo e contrarietà all’immigrazione garantisce alla premier italiana un rapporto privilegiato con il Presidente degli USA. Meloni è infatti stata l’unica leader dell’UE invitata alla cerimonia di insediamento di Trump. Questo posizionamento strategico nei rapporti tra l’UE e gli Stati Uniti migliora la legittimazione internazionale del Governo italiano, il quale ambisce a rafforzare il potenziale di Roma come crocevia di dialogo geopolitico e multilaterale. La capitale italiana ha ospitato il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance subito dopo il viaggio di Meloni a Washington, ed è anche la sede delle attuali negoziazioni sul nucleare tra gli USA e l’Iran (tramite l’ambasciata dell’Oman). Durante i rimanenti due anni di mandato, Meloni ambisce a rappresentare il trait d’union tra gli interessi europei e statunitensi, consentendo il dialogo tra le due sponde dell’Atlantico, altrimenti ideologicamente distanti.

Anna Toso

Photo by christoph-mueller is licensed under CC BY-NC-SA

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Perchè è importante

  • Trump ha promesso di fare presto una visita ufficiale in Italia, durante la quale potrebbero avvenire colloqui formali anche con rappresentati dell’UE.
  • Durante il mandato di Meloni e Trump, le positive relazioni tra USA e Italia grazie all’affinità ideologica dei due leader costituiscono un fattore strategico per l’equilibrio geopolitico transatlantico.

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Anna Toso
Anna Toso

Nata nel 2004 e cresciuta tra la provincia di Rovigo e Verona, attualmente studio Liberal Arts and Sciences con specializzazione in Governance, Economics and Development presso il Leiden University College de L’Aia (NL). Mi interesso principalmente di geopolitica, migrazioni nell’area mediterranea e conflitti civili, combinando economia e analisi di istituzioni e politiche pubbliche. Sono però sempre curiosa di spaziare ed approfondire nuovi temi e le loro intersezioni. Amo viaggiare e scoprire come altre persone vedono il mondo, soprattutto parlandone assieme davanti ad un buon caffè o durante una passeggiata!

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