In 3 Sorsi – Negli ultimi anni la crescita economica della Tanzania è stata accompagnata da una progressiva repressione dei diritti umani e dell’opposizione alla Presidente Samia Suluhu Hassan.
1. TANZANIA, TRA CRESCITA ECONOMICA E REPRESSIONE DEI DIRITTI UMANI
A seguito dell’elezione di John Magufuli nel 2015 la Tanzania ha raggiunto una stabilità economica mai vista prima, con una crescita costante del PIL e una progressiva riduzione dell’inflazione.
Tuttavia, i dati economici positivi registrati negli ultimi anni non sono stati al passo con la tutela dei diritti umani e l’aumento della ricchezza nazionale non ha portato a un progressivo ampliamento delle libertà individuali.
Secondo un rapporto stilato da Amnesty International, le Autorità tanzaniane hanno minato nel tempo i diritti alla libertà di espressione della popolazione e dei media attraverso leggi sempre più repressive, soprattutto nei confronti delle organizzazioni non governative e dei partiti politici.
La costante violazione dei diritti umani non sembra essersi fermata nemmeno in seguito alla morte del Presidente Magufuli nel 2021, che ha portato al potere la prima donna nella storia del Paese, Samia Suluhu Hassan.
Nonostante le grandi speranze riposte nella nuova Presidente, il suo Governo ha proseguito la deriva autoritaria del predecessore, limitando le forze di opposizione.
Fig. 1 – La Presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan, Parigi, 14 maggio 2024
2. LA DERIVA AUTORITARIA DELLA PRESIDENTE SULUHU HASSAN
I segnali di un netto cambiamento di rotta nella politica di Sama Suluhu sono diventati sempre più evidenti agli inizi del 2024, quando 400 membri di Chadema, il principale partito di opposizione, sono stati arrestati prima di una manifestazione.
A settembre dello stesso anno, Mohammed Kibao, tra i più noti esponenti dell’opposizione, venne ritrovato privo di vita con segni evidenti di torture in tutto il corpo.
Nonostante questi avvenimenti, il culmine della repressione è stato raggiunto nell’aprile del 2025, quanto le Autorità locali hanno arrestato il candidato Tundu Lissu, leader di Chadema e maggiore contendente della Presidente alle prossime elezioni di ottobre, tornato nel 2023 dopo cinque anni di esilio.
È ormai evidente la svolta autoritaria intrapresa da Suluhu Hassan, che negli ultimi mesi del suo mandato si trova ad affrontare un’opposizione sempre più agguerrita.
Numerose ONG, tra cui Amnesty international, hanno espresso in più occasioni la profonda preoccupazione per le violazioni dei diritti umani e le misure oppressive attualmente in atto nel Paese.
Lissu si trova tuttora detenuto con l’accusa di tradimento per aver pianificato una ribellione contro il Governo in carica, reato per il quale è prevista la pena di morte.
In segno di protesta, il partito Chadema ha rifiutato di sottoscrivere il codice etico richiesto per candidarsi alle elezioni, risultando quindi definitivamente escluso.
A seguito della vicenda, il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione che richiede il rilascio di Lissu e denuncia la repressione del dissenso in Tanzania: l’atto, però, non ha sortito alcun effetto.
Lissu resta ancora oggi incarcerato nel braccio della morte senza possibilità di libertà sotto cauzione.
Fig. 2 – Il leader dell’opposizione in Tanzania, Tundu Lissu, all’aeroporto di Dar es Salaam, di ritorno dopo cinque anni di esilio, 25 gennaio 2023
3. QUALE SARÀ IL DESTINO DELLA TANZANIA?
Dopo aver raccolto numerosi consensi all’inizio del mandato per le premesse più democratiche, la Presidente Suluhu Hassan è diventata oggetto di critiche da parte delle organizzazioni umanitarie per il mancato rispetto dei diritti umani e la repressione della libertà di pensiero nel Paese, con numerosi arresti e sparizioni in quello che oramai è stato definito un vero e proprio regime dittatoriale.
Negli ultimi mesi i partiti di opposizione hanno denunciato il crescente clima di repressione politica, accusando il Governo di portare avanti le politiche autoritarie di Magufuli per accaparrarsi la vittoria alle elezioni previste per il 28 ottobre di quest’anno.
Nonostante le accuse la Presidente Suluhu Hassan ha dichiarato che il Governo assicurerà delle votazioni libere ed eque per tutti i cittadini, ribadendo la volontà di mantenere l’ordine e la stabilità nazionale durante tutto il periodo elettorale.
Non resta quindi che aspettare di vedere cosa accadrà da qui a ottobre, nella speranza di un cambiamento di rotta verso la tutela dei diritti e della democrazia.
Alessia Tolu
“Tanzania Grunge Flag” by Grunge Love is licensed under CC BY


