In 3 sorsi – A fronte della capillarità raggiunta dal Comando Vermelho in Brasile, lo Stato di Rio ha organizzato un’operazione speciale di sicurezza trasformatasi in una mattanza con oltre 100 morti. L’operazione è stata conforme al piano proposto da Donald Trump.
1. UN MOVIMENTO CHE SCRIVE LA STORIA
Rapinare le banche per finanziare la rivoluzione: è il contropotere rosso. Rosso che in portoghese si dice proprio “vermelho”. Battezzato dalla stampa come Comando Vermelho, il movimento nasce come resistenza politica durante la dittatura dei Gorilas. Erano gli anni Settanta quando la condanna di alcuni affiliati rinchiuse insieme dissidenti politici e detenuti comuni nel carcere di Ilha Grande. Complice la violenza interna perpetrata dalle guardie penitenziarie, tra i due gruppi nacque una complicità che sfociò nella creazione di sottogruppi volti all’autoprotezione contro gli abusi di potere e mossi da ideali di giustizia sociale. Tutto cambiò con la Legge di Amnistia del 1979, che liberò i dissidenti condannati duranti gli anni più violenti della dittatura, ma lasciò in carcere gli ultimi affiliati. E così solo un anno dopo, prese il via una serie di evasioni sistematiche dalla prigione. Una volta che la maggior parte acquisì la libertà, l’interdipendenza tra delinquenti e dissidenti produsse un nuovo tipo di negozio: il commercio illegale di cocaina. Profittando della fama colombiana, gli ormai narcotrafficanti brasiliani si posero al centro delle rotte commerciali che arrivavano in Europa. Nel 1990 si registrarono in Brasile picchi di criminalità mai raggiunti prima. Il Comando Vermelho si affermò in maniera definitiva come prima organizzazione criminale a Rio de Janeiro.
Fig. 1 – Presunti componenti del Comando Vermelho arrestati durante l’Operaciòn Contenciòn
2. UN’OPERAZIONE DIVENUTA STRAGE
È in questo contesto che, nello scorso aprile, il Governo di Rio affida alla GAECO, Gruppo di Attuazione Speciale contro il Crimine Organizzato, la redazione di un report investigativo contro il Comando Vermelho, considerato una delle bande narcocriminali più grandi e temute del Paese. L’investigazione culmina sei mesi dopo con il via all’Operaciòn Contenciòn, il cui obiettivo è arrestare i componenti del gruppo, attaccando un’area di 9 milioni di metri quadrati. All’alba del 28 ottobre, 2.500 agenti del corpo di polizia entrano armati nei quartieri di Alemao e Penha pronti ad assaltare le abitazioni dei sospettati. Intento non riuscito, perché i membri del Comando sono nascosti tra i 300 metri d’altezza del bosco della Serra della Misericordia. È lì che inizia lo scontro: 121 morti (4 agenti e i restanti narcos), 113 detenuti, ma nessuna traccia del presunto leader del Comando, soprannominato il Doca. L’operazione risulta la più letale mai registrata a Rio dal 1990, “una vittoria” secondo il Governatore Claudio Castro.
Fig. 2 – Gli abitanti dei quartieri colpiti dall’Operaciòn Contenciòn in protesta contro il Governatore Claudio Castro
3. UN PIANO TRUMPIANO
L’affermazione del bolsonarista Castro riflette pienamente la sua linea politica allineata con l’Amministrazione Trump: combattere le organizzazioni narcotrafficanti classificate come terroristiche. A fronte di ciò, il Governo statunitense ha dato il via ad attacchi militari che, senza alcun tipo di ordine giudiziale, stanno bersagliando le imbarcazioni che transitano nel Mar dei Caraibi con il presupposto che commercino droga. Negli ultimi due mesi, sono 61 i morti in mare. È con questa strategia che Castro si presenterà alle elezioni nazionali del 2026 in Brasile. Al contrario, l’attuale Presidente Lula arriverà alle votazioni per quello che potrebbe essere il suo quarto mandato con un’altra idea: combattere il crimine organizzato attraverso la defiscalizzazione, riducendone il potere finanziario. Definendo “disastrosa” l’Operaciòn Contenciòn, Lula ha avviato un’investigazione in merito alla presunta violazione di diritti umani e inviato al Congresso una proposta di legge, denominata Antipandillas, che, tra le altre, incrementa la pena in caso di uccisioni e di commercio transnazionale e incentiva la creazione di un’unica banca dati nazionale per uniformare le ricerche sulle bande criminali. In concomitanza con l’azione del Governo, la Corte costituzionale sta lavorando a una sentenza che presenta nuovi obblighi per gli agenti di polizia, i cui abusi di potere non possono essere giustificati dalla lotta alla criminalità organizzata.
Marzia Siano
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