Dopo aver eliminato Repubblica Ceca, Polonia e Russia, la piccola ma agguerrita compagine slovena si è avvicinata al mondiale sudafricano da vera e propria sorpresa. Una squadra giovane e con alcuni talenti interessanti che aveva iniziato il mondiale con una vittoria, seppur fortunosa, sull'Algeria. Poi prima gli Usa e poi l'Inghilterra di Fabio Capello hanno interrotto il sogno di una piccola nazionale che torna a casa con il rammarico di non aver superato un girone forse alla sua portata.
IL PAESE
Ventimila chilometri quadrati ed appena due milioni di abitanti. L'ex Repubblica Socialista di Slovenia, denominazione abolita nel 1992 in seguito allo scioglimento della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, si presenta nonostante le sue ridotte dimensioni come una delle più floride realtà dell'area. Entrata nella moneta unica nel 2006, la Slovenia ha aderito agli Accordi di Schengen l'anno successivo ricoprendo la la presidenza di turno dell'Unione Europea nel 2008.
Il paese gode di un'invidiabile situazione economica che sembra essere in controtendenza rispetto alle più grandi realtà europee. I salari sono in costante aumento, le imprese locali richiedono sempre maggiore manodopera e conseguentemente il divario socio-economico coi 15 grandi d'Europa si attenua sempre più col passare dei mesi. Gli imprenditori investono con rinnovata fiducia nel paese tanto che all'interno della classifica della competitività stilata dal World Economic Forum, Lubiana si attesta al 37esimo posto nel mondo: ben undici posizioni davanti l'Italia.
I dati dell'economia la rendono a tutta ragione uno degli stati più ricchi dell'area orientale dell'Europa e le stime di crescita portano a pensare che a breve il paese potrà competere anche con economie più sviluppate.
CAFFE' IN PILLOLE
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Come tutti i paesi nati in seguito allo smembramento della Repubblica Jugoslavia, fin dalla sua nascita la Slovenia ha dovuto combattere dure battaglie politiche per il riconoscimento dei suoi confini. Da tempo è in essere una diatriba con la Croazia concernente la Baia di Pirano. I due paesi hanno recentemente deciso di affidarsi ad un arbitrato internazionale che funga da mediatore fra le parti.
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Anche il turismo gioca un ruolo fondamentale per l'economia locale. Il paese offre un mix di soluzioni di mare e montagna il tutto a prezzi estremamente bassi rispetto alla vicinissima Italia. Oltre a questo il paese può anche vantare un importante patrimonio artistico, a partire dai numerosi nuclei medievali che si trovano sparsi nel paese.
LA SLOVENSKA NOGOMETNA REPREZENTANCA
Un cammino folgorante quello intrapreso fin dalle qualificazioni ai mondiali. Eliminate nel girone Repubblica Ceca e Polonia ed ai playoff la Russia niente di meno che la Russia del mago Guus Hiddink. Il secondo mondiale conquistato dagli uomini di Matjaz Kek si presentava dunque come un'occasione da sfruttare al massimo proprio perché conquistata meritatamente contro avversari certamente più blasonati. Tuttavia dopo un ottimo inizio con la modesta Algeria, la Slovenia ha incredibilmente pareggiato con gli Usa dopo una partita dominata ed ha prevedibilmente perso con l'Inghilterra. Questi due ultimi risultati hanno condannato la compagine slovena rispedendola a Lubiana prima del tempo.
La squadra si presenta con buone personalità sebbene manchi, almeno per ora, una stella che spicchi fra le altre. Insieme al portiere Samir Handanovic, che milita nell'Udinese, in questo mondiale hanno spiccato le figure del centrocampista Robert Koren, oggi al centro del calciomercato internazionale, ed il fantasista Valter Birsa. Il ragazzino prodigio Rene Krhin, che veste la maglia dell'Inter, non ha avuto occasione per mettere in mostra il proprio talento ma è sicuramente su di lui che la federazione punterà per vincere le future sfide che attendono la nazionale.
GEOPALLONE
Oltre che con la già citata Croazia, la Slovenia vanta dispute territoriali anche con l'Italia. Il piazzale della Transalpina a Gorizia ha storicamente rappresentato una divisione netta fra i due paesi, divisione che è stata spesso causa di tensioni anche calcistiche. Durante i frequenti incontri calcistici fra le due nazionali non sono mancate violente manifestazioni da parte dei tifosi. In particolare nel 2002 un'amichevole in Agosto disputata a Trieste si trasformò in una vera e propria battaglia sugli spalti con cariche e scontri su ambo i fronti.
A dividere le due nazioni il problema del reciproco rispetto delle minoranze presenti nei due paesi, ma soprattutto le accuse, bipartisan, di aver fatto ricorso alla pulizia etnica per affermare il rispettivo predominio sul territorio.
Una questione quella del passato dominio italiano sull'Istria, Fiume e sulla Dalmazia che ancora oggi è molto sentita in determinati ambienti politici e se possibile ancora di più da alcune tifoserie calcistiche del Friuli Venezia Giulia ed in particolare di Trieste.
Marco Di Donato