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Argentina: la prima volta di Alberto Fernandez in Europa

In 3 sorsi – Lo scorso febbraio l’Europa è stata la meta prescelta dal Presidente argentino Alberto Fernández per cercare l’appoggio dei leader europei riguardo alla rinegoziazione del debito pubblico argentino con il FMI. Quali sono stati i risultati? Quali sono stati la posizione e il ruolo dell’Europa in questa situazione?

1. I PAESI VISITATI DA FERNÁNDEZ

Italia, Spagna, Francia, Germania sono alcuni dei Paesi che Alberto Fernández, leader del partito post peronista, oggi Partido Justicialista, ha visitato durante il tour europeo terminato il 6 febbraio scorso, per cercare l’appoggio e il supporto dei Governi dei principali Stati europei di fronte al Fondo Monetario Internazionale. Il Presidente argentino deve rinegoziare il debito pubblico del proprio Paese, che ammonta a circa 57 miliardi di dollari, ereditato dal precedente esecutivo di Mauricio Macri e che, al momento, equivale a circa il 90% del PIL di Buenos Aires.
Particolarmente fruttuoso è stato l’incontro, breve ma necessario, che il leader peronista ha avuto in Spagna prima con il premier e leader del PSOE Pedro Sánchez e in seguito anche con il Re Felipe VI, che ha sottolineato la vicinanza a Fernández e che conferma la sintonia politica nella relazione bilaterale tra i due Paesi. Si consideri anche che la Spagna è il primo investitore europeo in Argentina e il secondo a livello mondiale, dopo gli Stati Uniti. Oltre al Paese iberico il leader argentino aveva precedentemente incontrato il Primo Ministro italiano Giuseppe Conte e la cancelliera tedesca Angela Merkel, per poi terminare il tour europeo in Francia, incontrando il Presidente Emmanuel Macron.
Non solo però riunioni politiche: il Presidente argentino ha incontrato anche numerose organizzazioni per i diritti umani e famiglie di desaparecidos nei tempi della dittatura militare argentina.

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Fig. 1 – Il Presidente argentino Alberto Fernandez e il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez durante l’incontro al Palazzo della Moncloa, Madrid, 04 febbraio 2020

2. L’IMPORTANZA, NON SOLO SIMBOLICA, DELL’APPOGGIO EUROPEO AL PRESIDENTE ARGENTINO

L’appoggio che i leader europei hanno promesso al Presidente Fernández si inserisce nel quadro di cambiamento del paradigma economico che si sta verificando all’interno dell’Unione Europea. Lo stesso ex Presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, aveva sottolineato gli aspetti negativi della troika sul debito greco e sulla conseguente situazione economica del Paese.
Trovandosi attualmente l’UE in una situazione di grande incertezza, con la recente uscita del Regno Unito per il processo Brexit, la gestione dell’emergenza Covid-19, la forte disuguaglianza economica che diventa sempre più marcata tra le varie economie europee e, non ultima, la delicata situazione dei rifugiati siriani al confine tra Grecia e Turchia, numerose sono le voci che hanno invitato a ridurre le misure di austerità sui Paesi con maggiori deficit fiscali.
“Dobbiamo crescere per poter pagare”, è stato il messaggio di Fernandez negli incontri istituzionali in Europa. La metafora, diventata famosa durante il suo viaggio, è racchiusa nella frase che il Presidente argentino ha ripetuto a tutti i suoi interlocutori europei: “Mi chiedete di ballare un tango, quando sono ancora in terapia intensiva” (“Me piden que baile un tango, y estoy todavia en terapia intensiva“), riferendosi al processo di ripresa economica che il Paese deve affrontare prima di poter estinguere il proprio debito.

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Fig. 2 – Bruxelles, 20 febbraio 2020. Gli agricoltori e i produttori di latte europei si riuniscono durante una manifestazione davanti al quartier generale del Consiglio dell’UE, protestando contro le riduzioni degli aiuti finanziari ai produttori europei.

3. UE-MERCOSUR: COME PROCEDERÀ IL TRATTATO?

Ci si chiede, nel frattempo, come procederà l’accordo commerciale tra Unione Europea e Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay siglato nel luglio 2019. Attualmente si trova in attesa di essere ratificato dai singoli Parlamenti nazionali dei Paesi coinvolti. Grandi proteste però si sono verificate in tutta Europa contro l’approvazione dell’accordo, che rischia di procurare danni dal punto di vista ambientale e climatico all’ecosistema mondiale, in particolare riguardo ai territori dell‘Amazzonia.
Durante la visita di Fernandez in Francia, il Presidente argentino si è mostrato preoccupato soprattutto per le conseguenze sull’industria nazionale, alle quali si sommavano le numerose proteste del settore agricolo francese, che potrebbero avere delle importanti ripercussioni e dar vita a tensioni sociali.
Numerose, poi, sono state anche le organizzazioni e ONG, sia europee che latinoamericane, che hanno fatto appello alla Commissione Europea per sospendere i negoziati e lottare contro la deforestazione e i disastri ambientali connessi inevitabilmente all’accordo.
Ad ogni modo, a differenza del suo predecessore Macri, che si allineò con l’agenda politica del Presidente Trump in America Latina, Fernandez è al contrario orientato a utilizzare il peso economico dell’Europa e la sua influenza sulla regione, anche per aumentare il commercio multilaterale e così creare una base per negoziare con il FMI. Inoltre questa convergenza tra l’Argentina e i principali Paesi europei potrebbe essere molto importante nell’agenda politica e geopolitica del Paese sud-americano, in un momento storico delicato in cui gli Stati Uniti, oltre ai forti legami politici già esistenti con il Brasile di Bolsonaro, sembrano ora apprestarsi a stringere alleanze sempre più importanti anche con il Regno Unito, dopo la Brexit.
Il viaggio che Fernandez ha realizzato in Europa, dunque, potrebbe essere solo l’inizio di una strategia multilaterale per aumentare il sostegno europeo nella regione.  

Rachele Renno

Dove si trova

Perchè è importante

  • Il Presidente argentino ha compiuto la sua prima visita in Europa.
  • Fernandez ha incassato il sostegno dei principali leader dell’UE.
  • Scopo dell’Argentina è rinegoziare il debito con il FMI.

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Rachele Renno
Rachele Renno

Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’Università “L’Orientale” di Napoli, dopo un’esperienza Erasmus in Spagna all’Università di Jaén decido di tornare in terra iberica per specializzarmi in Relazioni Internazionali con un Master post-laurea a Madrid. Sono appassionata di politica europea e ho svolto uno stage di ricerca presso il think-tank “Real Instituto Elcano” nel campo della “Politica dell’Unione Europea e della Spagna”.
Tra i miei principali interessi la lingua e cultura spagnola e la tutela del patrimonio artistico e culturale, motivo per il quale sono socia dell’associazione UNESCO Giovani.
Un detto spagnolo recita: “Compartir es vivir” (Condividere è vivere) e per me scrivere per il Caffè Geopolitico significa proprio questo: condividere con i lettori la mia passione per la politica internazionale.

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