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La lunga giornata di Kerry a Roma

Il segretario di Stato Kerry è arrivato a Roma: in programma gli incontri con Letta su Libia e Siria, e con Netanyahu sui negoziati tra Israele e Palestina. L’ampliamento dello scandalo ‘Datagate’ all’Italia, però, sarà un altro importante argomento di confronto.

 

1. KERRY A ROMA – Stamani, il presidente Letta incontrerà il segretario statunitense Kerry a Palazzo Chigi. Al centro del dibattito, che giunge a pochi giorni dalla visita del Primo Ministro italiano a Washington, ci saranno soprattutto tre argomenti, ossia la Libia, la Siria e i negoziati tra Israele e Palestina, considerato che Kerry vedrà oggi proprio a Roma il premier israeliano Netanyahu. Tuttavia sarà inevitabile il riferimento al riacuirsi dello scandalo “Datagate”, dopo le recenti notizie apparse sulla stampa francese, con l’eventualità che anche il nostro Paese sia stato interessato dalle intercettazioni della National Security Agency. Già ieri, durante la visita a Parigi di Kerry, il ministro degli Esteri Fabius ha chiesto spiegazioni chiare sulla vicenda, al punto che, addirittura, i temi principali dell’incontro, ossia la Siria e la preparazione di una seconda conferenza di Ginevra, sono passati in secondo piano.

 

2. ‘DATAGATE’, SEZIONE ITALIA – Riguardo al ramo italiano del “Datagate”, ieri il Garante per la protezione dei dati personali, Soro, ha affermato che il Governo debba accertare «se la raccolta, l’utilizzo e la conservazione di informazioni relative alle comunicazioni telefoniche e telematiche abbia coinvolto anche i cittadini del nostro Paese», un’ipotesi che per molti osservatori è pressoché certa. Per esempio, secondo Fava, membro del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR), durante il viaggio del Comitato stesso negli USA tre settimana fa sarebbe stato confermato che i nostri servizi fossero a conoscenza dei fatti. Il Presidente del COPASIR, Stucchi, ha però replicato negando che dagli USA sia emersa una qualche informazione in merito: «Abbiamo avuto la conferma che il Governo non sapeva del programma PRISM. Fava ha dato una sua interpretazione». Allo stesso modo, D’Alema, già a capo del Comitato, ha dichiarato che da Roma non sia mai stata concessa alcuna autorizzazione agli USA per l’intercettazione di cittadini italiani. Oggi, comunque, il COPASIR ascolterà l’audizione di Minniti, sottosegretario con delega ai servizi segreti.

 

3. IL NEGOZIATO ISRAELE-PALESTINA – L’altro fronte importante a Roma sarà l’incontro tra Kerry e Netanyahu, previsto, secondo la stampa israeliana, nel pomeriggio. Il Segretario di Stato tenterà di sondare il campo per capire quali siano le reali intenzioni della controparte, soprattutto circa i confini dello Stato palestinese, confermando allo stesso tempo che Washington non proporrà alcuna riduzione delle sanzioni all’Iran fintanto che Teheran non avvierà concretamente le misure promesse sul programma nucleare. Kerry si è detto fiducioso, essendo convinto che la frequenza con la quale USA e Israele si stanno incontrando (tredici volte da luglio) è un segnale delle buone intenzioni di Netanyahu. Da parte sua, Abu Mazen, Presidente palestinese, ha ribadito di non essere disposto ad accettare il controllo militare israeliano delle frontiere. In merito al negoziato, Letta si è definito ottimista: «Sono molto felice della scelta di Roma per i colloqui. Roma è la città della pace».

 

Beniamino Franceschini

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Beniamino Franceschini

Classe 1986, vivo sulla Costa degli Etruschi, in Toscana. Laureato in Studi Internazionali all’Università di Pisa, sono docente di Geopolitica presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Pisa. Mi occupo come libero professionista di analisi politica (con focus sull’Africa subsahariana), formazione e consulenza aziendale. Sono vicepresidente del Caffè Geopolitico e coordinatore del desk Africa.

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