Le recensioni del Caffè – Quando si parla di immigrazione non si pensa mai: «Ma se fossimo noi al loro posto?». È proprio questo scambio di prospettive che Janne Teller propone in un libretto per ragazzi che può insegnare tanto anche agli adulti.
Il dibattito pubblico sull’immigrazione è diventato più frequente in questi ultimi anni, visti i flussi in aumento anche a causa dei tanti conflitti in corso dall’altra parte del Mediterraneo. Tuttavia per molti non è sempre facile comprendere cosa voglia dire per un rifugiato di guerra lasciare il proprio Paese e cercare un futuro migliore all’estero, tra culture differenti, diffidenza di chi ospita, nostalgia di casa e sogni infranti.
[box type=”shadow” align=”alignright” ] [/box]La scrittrice danese Jan Teller, già mediatrice per UE e ONU, ci guida in un universo nel quale è l’Europa a essere in guerra, obbligando noi che leggiamo, italiani, a fuggire nell’unico posto sicuro: il Nord Africa. E a toccare in prima persona il dramma di chi fugge per sopravvivere, in un’eccellente inversione dei punti di vista. Teller originariamente ha scritto il libro ambientandolo in Scandinavia, la sua terra, ma ha fatto sì che ogni versione tradotta venisse adattata al Paese dove sarebbe stato pubblicato.
Si potrebbe storcere il naso davanti al prezzo, forse un po’ alto per un piccolo libretto che un lettore medio finirà in uno-due giorni, ma va ricordato come sia una versione illustrata per ragazzi, peraltro in un riuscitissimo formato che imita proprio un passaporto. Ma in un mondo dove si spende molto di più per tante cose superflue, varrebbe la pena non lasciare che il costo ci blocchi dal leggere questo gioiellino davvero toccante.
Lorenzo Nannetti