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Russia e Cina: solida alleanza o espediente temporaneo?

In 3 sorsiIl 3 e il 4 luglio scorsi il Presidente cinese  Xi Jinping è tornato in Russia per un incontro formale con Vladimir Putin. Si tratta del loro secondo vertice quest’anno dopo quello di marzo e i due leader hanno confermato la comunanza di vedute su numerose questioni internazionali. Molti però continuano a dubitare dell’amicizia sino-russa, adducendo diverse tensioni latenti tra i due Paesi. E’ dunque prematuro parlare di blocco geopolitico tra Mosca e Pechino nella regione asiatica?

1. GLI ACCORDI COMMERCIALI: NON SOLO PETROLIO – Che i vertici fra Russia e Cina abbiano per un buon 75% dei fini commerciali è noto: nel vertice di marzo, ad esempio, il petrolio era stato al centro del dialogo, grazie a una serie di importanti accordi tra cui quello tra il gruppo russo petrolchimico Sintez e la compagnia cinese di energia elettrica State Grid e quello tra il gruppo En+ con la China Development Bank (CDB). Nella stessa sede la  CDB aveva siglato anche un’intesa promettente con la Mbc Corporation, gigante minerario della Federazione Russa.
Per quanto riguarda il petrolio, le forniture russe alla Cina potrebbero raggiungere  i 38 miliardi di metri cubici nel 2018. Inoltre la Cina negli ultimi sei anni, si è riconfermata il piĂą forte partner commerciale di Mosca e non a caso Putin quest’anno ha piĂą volte sottolineato l’importanza di “prendere nelle nostre vele economiche il vento cinese”. Basta pensare che  nel solo nel 2016, il commercio bilaterale ha raggiunto i 70 miliardi di dollari, e le stime per il futuro sono in crescita, dato l’intenso volume che negli ultimi anni sta raggiungendo un settore in costante evoluzione come quello dell’e-commerce, in particolare grazie alla piattaforma di AliExpress che fa capo al colosso Alibaba.
Infine, recentemente è stato siglato anche un accordo per lo sfruttamento delle miniere di carbone in Siberia da parte di un consorzio sino-russo. I due Paesi dunque sono sempre più legati, almeno economicamente. Ma la loro partnership non si ferma qui.

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Fig. 1 – Stretta di mano tra Putin e Xi Jinping durante il loro ultimo vertice a Mosca, 4 luglio 2017

2.UNITI SU COREA DEL NORD E SIRIA – Le due capitali hanno mostrato una indubbia sintonia in alcune delle questioni più spinose che dominano la scena attuale. Nelle parole di Yurij Ushakov, consigliere di Putin per la politica internazionale, le relazioni fra i due  sono “le migliori di sempre”.
Questa concordanza di idee si è dimostrata in crisi come quella siriana, o recentemente, nel caso della Corea del Nord. Già da tempo si registra infatti un fitto scambio di informazioni fra i due Paesi nel tentativo di trovare una strategia comune per gestire il riarmo nucleare e missilistico di Pyongyang. Gli sforzi congiunti sino-russi sono culminati proprio nel corso del vertice di pochi giorni fa  in una proposta  che coinvolge non soltanto la Corea del Nord, ma anche gli Stati Uniti.
Il  piano avanzato da Xi Jinping e Putin è quello di proporre a Kim Jong-un una moratoria sul nucleare, ma allo stesso tempo spingere affinchĂ© la Corea del Sud e gli Stati Uniti si astengano da esercitazioni militari su larga scala. Nelle dichiarazioni a margine del vertice di Mosca è stata condannata la presenza di una ”potenza militare non regionale nel Nord dell’Asia e il suo pretesto di contenere i programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord”, colpendo neanche poi tanto velatamente gli Stati Uniti.

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Fig. 2 – Xi Jinping depone una corona di fiori sulla Tomba del Milite Ignoto a Mosca, 4 luglio 2017

Per quanto riguarda la Siria, entrambi i Paesi hanno posto il veto sull’ultima risoluzione ONU contro l’uso di armi chimiche: entrambi hanno giustificato la loro decisione come critica al testo della risoluzione, che accusava il Governo siriano di aver causato l’attacco di Idlib dell’aprile scorso. Sia Mosca che Pechino hanno detto di essere contro l’uso di armi chimiche e si sono dichiarate favorevoli a sostenere una nuova risoluzione in merito ma con un testo differente.
A differenza della Russia, la Cina ha preferito mantenersi al margine di un intervento armato, ma la sua posizione è chiara su un punto: devono essere Assad e i siriani a gestire il conflitto. La posizione di non ingerenza negli affari interni di uno stato è il leitmotiv della politica estera cinese, che non appoggia mai interventi invasivi in territorio sovrano.

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Fig. 3 – Il diplomatico Xie Xiaoyan, Inviato Speciale del Governo cinese sulla crisi siriana

3 . ALLEATI PER DAVVERO?  Storicamente, le relazioni fra Russia e Cina sono complicate: nel periodo sovietico moltissime furono le dispute relative ai confini (si pensi ad esempio a quella del fiume Ussuri risoltasi soltanto nel 2008) durate decenni e in alcuni casi degenerate in veri e propri scontri armati. Le acredini si sono parzialmente sopite dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, ma ciò nonostante i due Paesi hanno mantenuto un atteggiamento di reciproco sospetto. Le relazioni energetiche, benché siano uno dei principali motivi di contatto fra i due Paesi, rappresentano anche una crescente preoccupazione in quanto la Russia teme gli effetti degli investimenti cinesi nella zona della Siberia, ricca di giacimenti ma scarsamente popolata. Allo stesso modo i rapporti intensi tra la Cina e le ex repubbliche sovietiche impensieriscono Mosca, che vede in Pechino un influente competitor. La Cina, per sua parte, paventa forniture insufficienti di petrolio e gas o rialzi improvvisi dei loro prezzi, entrambi devastanti per una economia fortemente orientata alla crescita. Dunque, sintonie e distonie rendono le relazioni tra le due potenze altalenanti e poco prevedibili.

Ilenia Maria Calafiore

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą

La geografia conta. Russia e Cina sono in questo momento i Paesi piĂą forti dell’Asia, un continente pieno di tensioni. E’ nel loro interesse prima di tutto trovare una soluzione per il conflitto siriano a ovest, che minaccia di alimentare lo scontento delle popolazioni musulmane nel Caucaso e nello Xinjiang. A est, invece, una Corea del Nord estremamente aggressiva con i suoi vicini e gli USA rischia di trascinare l’intero continente in una pericolosa crisi internazionale. Inoltre non dobbiamo dimenticare che Mosca e Pechino condividono un lungo e controverso confine, che ha giĂ  generato in passato notevoli tensioni tra i due Paesi.[/box]

Foto di copertina di Svalin Licenza: Attribution-ShareAlike License

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Ilenia Maria Calafiore
Ilenia Maria Calafiore

Nata nel 1989, mi sono laureata in Comunicazione Internazionale presso l’UniversitĂ  di Palermo, per poi spostarmi in Toscana e specializzarmi in Studi Internazionali a Pisa, dove ho conseguito la laurea nel 2014 con la tesi “Spunti per uno studio delle politiche della Federazione Russa nel bacino del Mar Nero”. L’amore per i paesi slavi e per la Russia viene sancita da un internship a Tolyatti, nella Russia Occidentale. Ma ho approfondito anche  le relazioni transatlantiche grazie ad un progetto Nato ed uno con l’Onu che mi hanno portato alla scoperta di New York. Oltre all’interesse per le relazioni internazionali, mi occupo di comunicazione attraverso il web.

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