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Accordo provvisorio tra Cina e Filippine per ridurre le tensioni nel Mar Cinese Meridionale

In 3 sorsiLe tensioni tra Cina e Filippine nel Mar Cinese Meridionale hanno raggiunto livelli critici, specialmente nell’area contesa intorno al Second Thomas Shoal. Recentemente, entrambe le nazioni hanno raggiunto un accordo provvisorio al fine di ridurre i conflitti nella regione.

1. SECOND THOMAS SHOAL: UN NODO CRITICO NELLE RELAZIONI SINO-FILIPPINE

Il Second Thomas Shoal, conosciuto come Ayungin Shoal nelle Filippine e Ren’ai Jiao in Cina, è una barriera corallina sommersa delle Isole Spratly e situata a circa 200 chilometri dall’isola filippina di Palawan e oltre mille chilometri dall’isola cinese di Hainan. Nonostante le dimensioni ridotte, questa area ha un significato strategico importante, situandosi all’interno della Zona Economica Esclusiva (ZEE) delle Filippine, che è ricca di risorse energetiche e giacimenti petroliferi. 
La presenza sulla barriera corallina della BRP Sierra Madre, una nave da trasporto della Marina filippina fatta intenzionalmente arenare nel 1999, ha acceso i riflettori su questa disputa. La nave serve da punto di avvistamento per i militari filippini, simboleggiando la determinazione del Paese nel difendere le proprie pretese marittime. Negli ultimi anni, le tensioni sono aumentate poichĂ© la Cina ha intensificato la propria presenza marittima e le attivitĂ  militari nel Mar Cinese Meridionale, rivendicando quasi l’intera area. Tuttavia, una sentenza del 2016, emessa dalla Corte Permanente di Arbitrato (CPA) con sede all’Aia, ha stabilito che le rivendicazioni cinesi non hanno base legale. 

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Fig. 1 – Il Mar Cinese Meridionale e le varie aree al centro delle dispute tra la Cina e gli altri Paesi rivieraschi

2. L’ACCORDO PROVVISORIO: DETTAGLI E IMPLICAZIONI

Secondo il recente accordo provvisorio, Manila e Pechino hanno concordato di consentire missioni di rifornimento umanitario verso la Sierra Madre senza interferenze ostili. L’accordo è stato raggiunto dopo una serie di consultazioni diplomatiche a Manila, evidenziando l’impegno di entrambe le parti a ridurre le tensioni attraverso il dialogo e la consultazione. Tuttavia, sebbene l’accordo rappresenti un passo significativo verso la de-escalation, permangono dubbi sulla sua efficacia a lungo termine. I dettagli dell’accordo non sono ancora stati resi noti, ma resta inteso che nessuna delle parti farĂ  alcuna concessione territoriale. Esperti e osservatori internazionali restano scettici riguardo alla volontĂ  della Cina di attenuare le proprie rivendicazioni territoriali, suggerendo che Pechino potrebbe utilizzare l’accordo come strumento per rafforzare ulteriormente l’influenza sulla regione. 

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Fig. 2 – Un vascello della guardia costiera cinese usa un cannone d’acqua contro una nave filippina impegnata nel rifornimento della BRP Sierra Madre, 5 marzo 2024. Le recenti tensioni tra Pechino e Manila nell’area alimentano i timori di un ampio conflitto nell’Indo-Pacifico

3. L’IMPATTO REGIONALE E LE REAZIONI INTERNAZIONALI

L’accordo tra Cina e Filippine arriva in un momento di crescente tensione nel Mar Cinese Meridionale, una delle rotte marittime piĂą vitali al mondo e un potenziale punto critico nella rivalitĂ  geopolitica tra Stati Uniti e Cina. Il Mar Cinese Meridionale è cruciale per il commercio globale, ospita risorse marine e giacimenti di idrocarburi sottomarini e rappresenta un’importante via di navigazione internazionale. 
La reazione internazionale all’accordo è stata mista. Gli Stati Uniti, alleati delle Filippine, hanno espresso preoccupazione per la sicurezza nella regione e hanno ribadito il loro impegno nel rispetto del trattato di difesa reciproca con Manila, che include il Second Thomas Shoal. Inoltre, i Paesi membri dell’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico), come il Vietnam e la Malesia, che condividono contese territoriali simili con la Cina, osservano con attenzione gli sviluppi come potenziali precedenti per risolvere le proprie dispute. 
La comunitĂ  internazionale ha espresso preoccupazione per le azioni aggressive della Cina nel Mar Cinese Meridionale, condannando l’uso della forza come avvenuto nel violento scontro di giugno, in cui la guardia costiera cinese ha speronato navi filippine e confiscato armi e rifornimenti. Questo evento ha sollevato timori di un possibile conflitto aperto che potrebbe coinvolgere le potenze regionali e globali. 
Tale accordo di de-escalation, seppur provvisorio, rappresenta un’importante opportunitĂ  per ridurre le tensioni nel Mar Cinese Meridionale, ma la sua efficacia dipenderĂ  dalla volontĂ  delle parti di rispettare i termini stabiliti e di impegnarsi in un dialogo costruttivo e continuativo. Le dinamiche geopolitiche nella regione resteranno un tema centrale nell’arena internazionale, con implicazioni significative per la sicurezza regionale e globale.

Raffaele Gallo

  “Rizal Monument” by Jorge Lascar is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • Il Second Thomas Shoal, parte delle contese Isole Spratly, è cruciale per le Filippine ma rivendicato dalla Cina. La nave BRP Sierra Madre simboleggia la resistenza filippina, e la Corte Permanente di Arbitrato ha respinto le rivendicazioni cinesi nel 2016. Le tensioni però rimangono alte.
  • Cina e Filippine hanno raggiunto un accordo per permettere rifornimenti alla Sierra Madre, ma restano dubbi sulla sostenibilitĂ  dell’accordo. La Cina potrebbe usarlo per aumentare la propria influenza, mentre nessuna concessione territoriale è stata riconosciuta.
  • L’accordo arriva in un periodo di tensione nel Mar Cinese Meridionale. Gli Stati Uniti supportano le Filippine e i Paesi ASEAN osservano attentamente. Le azioni aggressive della Cina aumentano i timori di conflitto, ma l’accordo potrebbe aiutare a ridurre le tensioni, se rispettato.

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Raffaele Gallo
Raffaele Gallo

Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza all’UniversitĂ  di Salerno, ho intrapreso un viaggio accademico che mi ha portato a immergermi nella complessitĂ  delle relazioni e dinamiche sia globali che regionali. Recentemente, ho coronato questo percorso con un M.Sc. in Global Studies presso l’UniversitĂ  di Roskilde in Danimarca. Attraverso la mia passione per la geopolitica e con uno sguardo attento alle tensioni e alle opportunitĂ  che plasmano il nostro mondo, mi propongo di contribuire attivamente alla comprensione delle questioni geopolitiche piĂą urgenti del nostro tempo.

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