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Il “Darién gap”: la crisi umanitaria irrisolta

In 3 sorsi Centinaia di migliaia di persone continuano ad attraversare la pericolosa foresta del Darién tra Colombia e Panama con lo scopo di arrivare negli Stati Uniti. Ora però, visti gli importanti appuntamenti elettorali in arrivo, la situazione potrebbe cambiare.

 1. IL ‘DARIÉN GAP’: COSA È E COSA RAPPRESENTA

La foresta del Darién è uno dei luoghi più pericolosi, inospitali e inaccessibili del pianeta, eppure ogni giorno centinaia di persone provenienti da tutto il mondo tentano di attraversarla con il sogno di raggiungere gli Stati Uniti. Ne avevamo già parlato l’anno scorso, ma purtroppo la situazione non è cambiata e continua a rappresentare una crisi umanitaria impossibile da ignorare. Solo nei primi cinque mesi del 2024 più di 170mila persone hanno tentato di oltrepassare la foresta, mentre nel 2023 erano state più di mezzo milione. L’UNICEF stima che 160mila minori potrebbero percorrere la rotta quest’anno, con un aumento del 34% rispetto ai 113mila del 2023. In inglese la foresta viene chiamata Darién Gap, perché di fatto coincide con un “buco” di oltre 100 chilometri all’interno del quale la grande autostrada che collega tutto il continente americano, la Pan-American Highway, si interrompe perché la vegetazione è troppo fitta e ostile. Per farsi un’idea della pericolosità della tratta da percorrere, qui un video che mostra quello che affrontano le persone che intraprendono questo viaggio mortale. Il fenomeno è stato a lungo ignorato, ma ora diversi Governi della regione sembrano intenzionati a prendere importanti misure per restringere il flusso di persone nel Darién. Inoltre, con l’avvicinarsi delle elezioni americane e venezuelane, questa foresta potrebbe assumere un ruolo ancora più centrale nel dibattito pubblico sudamericano.

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Fig. 1 – Migranti in transito per il Darién

2. L’ACCORDO TRA USA E PANAMA

Una delle notizie recenti più importanti per le persone che tentano di attraversare il Darién è la ratifica di un accordo siglato tra il Governo degli Stati Uniti e quello di Panama per la deportazione a spese americane di persone che arrivano a Panama illegalmente. L’accordo prevede, inoltre, l’invio di forze statunitensi nel Paese per addestrare la polizia locale ed è stato presentato da entrambi i Governi come necessario per fermare la migrazione irregolare, garantire sicurezza e combattere i gruppi criminali che lucrano sulle persone in movimento nella regione. La verità, però, sembra essere legata alla preoccupazione per l’Amministrazione Biden di apparire agli occhi degli elettori americani troppo morbidi sul tema dell’immigrazione, che è invece al centro della campagna elettorale di Trump. Nel 2024 gli arrivi irregolari negli Stati Uniti sono aumentati rispetto agli scorsi anni e Trump proverà a capitalizzare su questi dati in vista delle elezioni di novembre. Dunque, la decisione di Biden sembra apparire più come un messaggio agli elettori americani conservatori che una vera soluzione a un fenomeno molto complesso, che non si fermerà certo con questo accordo. In questo senso, dopo il ritiro annunciato da Biden, sarà interessante capire come la nuova candidata del Partito democratico Kamala Harris intenderà affrontare la sfida. Analogamente, il Presidente di Panama José Raúl Mulino, che ha incentrato la propria campagna elettorale sul contrastare la migrazione irregolare, potrebbe aver deciso di raggiungere questo accordo più per aumentare il consenso interno che per fornire una soluzione definitiva alla crisi umanitaria in atto.

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Fig. 2 – Il Presidente di Panama Jose Raul Mulino durante la cerimonia di insediamento al Centro Congressi Atlapa di Panama City il 1° luglio 2024

3. ELEZIONI VENEZUELANE E SVILUPPI FUTURI

Un altro evento chiave per le dinamiche relative al fenomeno migratorio attraverso la foresta del Darién è legato all’esito delle elezioni venezuelane tenutesi il 28 luglio. Da anni i venezuelani rappresentano la stragrande maggioranza delle persone che tentano di giungere a Panama tramite la foresta del Darién. È stato calcolato che l’anno scorso circa l’1% della popolazione venezuelana ha attraversato il Darién Gap, per un totale di un cittadino venezuelano ogni 37 ore. Adesso, con lo scoppio delle grandi proteste a seguito dell’apparente vittoria di Maduro, che la maggior parte dei cittadini non riconosce come valida, la situazione potrebbe diventare ancora più drammatica. La crisi umanitaria all’interno del Paese potrebbe acuirsi, spingendo ancora più persone a migrare verso gli Stati Uniti e a percorrere la foresta del Darién rischiando la vita. Urge quindi che i Governi dei Paesi interessati lavorino a una reale soluzione a lungo termine che permetta alle persone di migrare in sicurezza. Al momento non è stata fornita alcuna alternativa legale a chi scappa da contesti di crisi e e i migranti si trovano costretti a esplorare altre strade sempre più rischiose. 

Giulio Mandarino

Crossing a river along the Harpy Eagle trail – Darien – Panama_134442212_iOS” by fveronesi1 is licensed under CC BY-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • Continua il flusso migratorio attraverso la foresta del Darién, mentre Panama e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per contrastare il fenomeno.
  • Saranno importanti i risultati delle elezioni in Venezuela e negli USA per le persone in movimento nella regione.

 

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Giulio Mandarino
Giulio Mandarino

Nato a Roma nel 2000, laureato in Scienze Politiche, attualmente seguo un corso magistrale in Relazioni Internazionali all’Università di Bologna. Appassionato di viaggi e politica estera,amo gli sport, basket e calcio su tutti.

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