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La relazione tra Austria e Russia: neutralitĂ , euroscetticismo, dipendenza energetica

Caffè Lungo – L’Austria, Paese del blocco occidentale, è neutrale militarmente sin dal 1955, anno del recupero della sua sovranitĂ . Tale aspetto le ha conferito un ruolo diplomatico significativo in Europa, mantenendo buone relazioni con la Russia, la quale ne ha approfittato per favorirne la dipendenza dalle forniture di gas e sostenere le forze politiche locali euroscettiche e pro Cremlino.

L’AUSTRIA TERRA DI NEUTRALITÀ E DIPLOMAZIA

La neutralitĂ  militare dell’Austria, ad oggi unico membro UE a non essere membro NATO, Irlanda a parte, risale alla fine della Seconda guerra mondiale, quando il Paese fu diviso in zone di occupazione alleata sul modello tedesco. Il Trattato di Stato del 1955 rappresentò un passo verso il disgelo nelle relazioni USA-Russia, in cui Khrushchev diede il benestare al ritorno della sovranitĂ  per l’Austria, a condizione della neutralitĂ  perpetua.
Tale modello ha consentito al Paese di sviluppare una economia di tipo occidentale senza rappresentare militarmente una minaccia per Mosca, a differenza di quanto avvenne in Germania con l’ingresso della Germania Ovest nella NATO e un fronte caldo come la Berlino divisa.
L’Austria ha mantenuto la sua neutralitĂ  anche dopo la fine dell’URSS, pur entrando nella UE nel 1995. Tale ruolo fa di Vienna una sede diplomatica internazionale, non solo per la terza sede ONU dopo New York e Ginevra, ma anche per la presenza di agenzie come l’AIEA (Agenzia Internazionale per l’energia atomica), sin dagli anni Sessanta esempio di diplomazia nel nucleare e interlocutrice con il Cremlino sulla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, occupata dai russi.
La posizione geografica del Paese, inoltre, le ha permesso un ruolo di osservatore privilegiato della Cortina di Ferro, con la vicinanza a Paesi come Ungheria, Cecoslovacchia e l’area balcanica che ne ha fatto anche hub di primo approdo per migliaia di profughi in fuga dai regimi repressivi comunisti e dalle guerre balcaniche degli anni Novanta.
Il primo leader europeo a incontrare di persona Putin dopo l’invasione dell’Ucraina è stato il cancelliere Nehammer, ricevuto con freddezza dal Presidente russo nonostante l’Austria mantenga le relazioni diplomatiche con Mosca, non fornisca materiale bellico all’Ucraina a causa della sua neutralitĂ  e abbia buoni rapporti con la confinante Ungheria che all’interno della UE è lo Stato piĂą filorusso.

Fig. 1 – Vienna International Center | Foto di Lorenzo Pallavicini

I RAPPORTI ENERGETICI TRA AUSTRIA E RUSSIA

L’Austria è uno dei Paesi europei più dipendenti dal gas russo, con una stima del 90% del fabbisogno totale. La relazione energetico-economica tra i due Paesi valeva circa 3 miliardi nel 2023 e la presenza dei contratti di fornitura a lungo termine con Gazprom è stata difesa dal Governo austriaco nell’interesse dei consumatori per evitare i rialzi dei costi energetici.
La dipendenza da Mosca per il gas è evidenziata dalle infrastrutture parte del gasdotto russo-ucraino che connette i giacimenti siberiani con diversi Paesi europei tra i quali l’Italia e il cui transito in Austria è tassello importante per la presenza dell’hub gasiero di Baumgarten, che Gazprom tentò di acquisire con il veto dell’UE nel 2012, e al suo utilizzo anche nell’ambito del gasdotto Turkish Stream, che connette la Russia all’Europa sud-orientale.
A causa di tale dipendenza, all’Austria è stata riconosciuta una deroga da parte delle autoritĂ  europee riguardo le importazioni di idrocarburi russi, elemento che la accomuna all’Ungheria, visto che entrambi non avendo sbocchi sul mare non possono avvalersi dei rigassificatori, soluzione usata da Stati come l’Italia per gli aumenti dell’import di GNL.
Il colosso energetico OMV, di cui il Governo austriaco detiene un terzo delle quote, ha avuto relazioni con Mosca anche per la compartecipazione ad alcuni giacimenti di gas come quello di Yuzhno-Russkoye, posseduto al 25% delle quote. Il decreto presidenziale russo della fine del 2023 con cui è stata nazionalizzata tale quota è parte delle dispute con Gazprom, compresa quella sui problemi di approvvigionamento che tramite arbitrato ha riconosciuto a OMV un diritto di risarcimento pari a circa 230 milioni di euro.
La risposta del Cremlino alla decisione dell’arbitrato internazionale è usare il gas come arma economica, con la scelta di Gazprom di interrompere le forniture di gas all’Austria, alla quale il Paese si era preparato grazie al riempimento degli stoccaggi, ma che evidenzia il nuovo tentativo russo di impattare sul prezzo del gas naturale nell’ambito del mercato europeo.

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Fig. 2 – Lo strategico hub gasiero di Baumgarten, che Gazprom tentò inutilmente di acquisire nel 2012

L’INFLUENZA RUSSA SULL’EUROSCETTICO PARTITO DELLA LIBERTĂ€ AUSTRIACO (FPO)

Le infiltrazioni russe nella politica austriaca si sono concentrate, in particolare, sul partito euroscettico FPO, la cui retorica anti-immigrazione e il sostegno ai legami diplomatico-energetici con Mosca hanno fatto presa su parte dei cittadini austriaci. Nel Parlamento UE l’FPO è parte del gruppo dei Patrioti Europei guidati dal leader ungherese Orban e ha rapporti privilegiati con Ungheria e Slovacchia, le quali hanno programmi di Governo simili al suo.
La FPO non ha eliminato il rapporto politico esistente dal 2016 con il partito di Putin, Russia Unita, con cui esiste lo stesso accordo firmato da altre forze politiche europee, come la Lega in Italia, e sul quale la Corte dei Conti austriaca ha provato a indagare su eventuali finanziamenti russi al partito.
Nella tornata elettorale dello scorso settembre il partito guidato da Herbert Kickl ha ottenuto un risultato pari al 30% dei voti che ha messo in luce la difficoltà della società austriaca a rompere i legami con Mosca e la resilienza del partito medesimo, che ha superato gli scandali dell’Ibiza Gate che portarono alle dimissioni il suo ex leader Strache. Allora una inchiesta giornalistica sotto copertura aveva infatti rivelato la sua disponibilità a fare gli interessi economici di alcuni oligarchi russi.
La guerra in Ucraina ha visto l’FPO contestare sia le sanzioni economiche, a cui il Governo austriaco ha aderito, sia l’invio di armamenti a Kiev, accomunandosi ad altre forze della destra europea, in primis l’AFD tedesco, con le quali Mosca mantiene rapporti al fine di propagandare le sue idee volte a sfilacciare il mosaico europeo e promuovere il sentimento euroscettico, un fattore importante per il Cremlino, che ha interesse nell’avere una Unione Europea divisa e poco forte.

Lorenzo Pallavicini

Foto di copertina: Lorenzo Pallavicini

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Perchè è importante

  • L’Austria diplomatica e neutrale militarmente.
  • La dipendenza energetica austriaca dal gas russo.
  • I tentacoli del Cremlino sulla politica austriaca e il sentimento euroscettico locale.

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Lorenzo Pallavicini
Lorenzo Pallavicini

Nato a Cuneo nel 1985, con esperienze politiche a livello locale e regionale in Piemonte,
viaggiatore con esperienza pluridecennale, autore di articoli di attualitĂ  locale e politica su
testate locali, da diverso tempo interessato alla scrittura a carattere geopolitico sulla situazione internazionale di diverse aree nel mondo, in particolare della realtĂ  europea e della Federazione Russa e dei paesi ex membri dell’URSS e della galassia comunista.

 

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