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Gli Occhi nel Jihad: 16 – 31 gennaio

Miscela Dark – Gli avvenimenti principali riguardanti la galassia jihadista nella seconda metà di gennaio.

AFGHANISTAN
  • I talebani hanno condotto un violento attentato con camion bomba contro il complesso fortificato Green Village nella parte orientale di Kabul. Le Autorità afghane hanno detto che almeno 45 persone sono state uccise e 113 sono rimaste ferite. Tra i morti anche un 55enne americano, Paul Kamaleson, direttore operativo della First MicroFinance Bank in Afghānistān.
  • Sette poliziotti afghani sono stati uccisi e altri tre sono rimasti feriti a seguito di un attacco talebano a un posto di blocco di sicurezza nella zona di Zakhil, nella città di Kunduz.
  • Militanti talebani hanno condotto un attacco suicida con un mezzo Humvee rubato, carico di esplosivi, schiantatosi all’ingresso di un complesso di addestramento provinciale dei servizi di intelligence afghani. L’attacco, avvenuto a Maidan Shahr, capitale della provincia di Wardak, situata a 50 chilometri a sud della capitale Kabul, ha provocato la morte di circa 120 persone. Secondo fonti locali in seguito all’esplosione due uomini armati hanno tentato di entrare nella base militare prima di essere uccisi.
  • Un’autobomba talebana ha colpito un convoglio di veicoli che trasportavano il governatore provinciale di Logar e il capo dell’agenzia di intelligence della regione. Otto uomini delle forze di sicurezza afghane sono state uccise e altre 10 sono rimaste ferite. L’autobomba è esplosa sull’autostrada tra Logar e Kabul. Logar si trova a circa 74 chilometri a sud di Kabul ed è un gateway strategico fondamentale per il Governo centrale.
  • Aerei da combattimento afghani hanno compiuto diversi raid nel villaggio di Kokchili, nel distretto di Ab Kamari, nella provincia occidentale di Badghis, uccidendo 10 militanti talebani. I bombardamenti aerei hanno anche distrutto un deposito di armi del gruppo.
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Fig. 1 – Il complesso militare di Maidan Shahr attaccato dai Talebani

IRAQ
  • Le forze di sicurezza irachene hanno disinnescato 55 cariche esplosive posizionate in diverse aree dai militanti dello Stato Islamico nella provincia di Anbar.
  • Un bombardamento aereo dell’aviazione irachena nel villaggio di al-Mahkour, nella regione petrolifera di Kirkuk, ha ucciso 3 terroristi dello Stato Islamico.
  • Le forze di sicurezza irachene hanno scoperto una fabbrica di esplosivi usata dall’ISIS nella città di Rawa, prima della sua liberazione. Secondo una dichiarazione rilasciata dall’intelligence militare sono stati trovati 1.200 detonatori, 50 esplosivi, 15 mortai, 15 bombole di gas per detonazione, 15 bombe a tempo, 14 ordigni esplosivi, dispositivi di detonazione a controllo remoto e componenti elettronici utilizzati nella fabbricazione di ordigni esplosivi.
  • Lo scienziato iracheno Suleiman al-Afari ha dichiarato in un’intervista, di aver aiutato lo Stato Islamico a produrre armi chimiche da utilizzare in Siria e Iraq, dopo che Daesh aveva conquistato Mosul nel 2014. Per un periodo di 15 mesi, inoltre, il Califfato ha supervisionato la produzione di tossine letali. Al-Afari, che è stato catturato da soldati statunitensi e curdi nel 2016 ed è ora prigioniero a Erbil, ha anche affermato: «Erano diventati il ​​Governo e abbiamo lavorato per loro. Volevamo lavorare per poter essere pagati».
  • L’artiglieria della forza paramilitare irachena Al-Hashd Al-Shaabi ha compiuto numerosi bombardamenti transfrontalieri sulle posizioni dei militanti dello Stato Islamico (IS) ad al-Baghouz in Siria, uccidendo 43 terroristi e distruggendo i loro veicoli e le loro riserve di carburante.
FILIPPINE
  • Lo Stato Islamico ha rivendicato la responsabilità di due attentati suicidi presso la cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo a Jolo, nella provincia di Sulu. L’attentato ha ucciso 20 persone e ne ha ferite 81. L’agenzia di stampa del gruppo terroristico, Amaq, si è assunta la responsabilità delle esplosioni. Funzionari della sicurezza filippina affermano che la prima bomba è esplosa vicino alla cattedrale di Jolo durante la messa domenicale, seguita da una seconda esplosione fuori dal complesso, mentre le forze governative stavano rispondendo all’attacco. L’isola di Jolo è stata a lungo sconvolta dalla presenza dei militanti di Abu Sayyaf, che il 23 luglio 2014, tramite il leader Isnilon Hapilon, ha prestato giuramento di fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdādī. L’attentato ha elevato il timore di un aumento delle violenze terroristiche e separatistiche nella regione autonoma del Mindanao musulmano, in seguito al referendum delle scorse settimane, in cui una grande maggioranza degli elettori ha sostenuto l’autogoverno (l’80% delle Filippine è cattolico).
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Fig. 2 – La cattedrale cattolica di Jolo town dopo l’attentato

SIRIA
SOMALIA
  • Droni americani hanno compiuto un raid aereo a Jilib, nella regione del Medio Juba, uccidendo 52 membri di al-Shabaab.
YEMEN
  • Le forze di sicurezza dello Yemen, supportate dagli Emirati Arabi Uniti, hanno condotto una vasta operazione anti-terrorismo contro i militanti di al-Qāʿida nel distretto di Mudiyah, nella provincia meridionale di Abyan. Durante gli scontri, durati circa tre ore, sette qaedisti sono stati uccisi e altri quattro arrestati. Sei membri delle truppe yemenite sono rimasti feriti durante l’operazione anti-terrorismo.
  • Le forze di sicurezza yemenite hanno smantellato una cellula terroristica operativa nella città di Lahj, arrestando 8 persone.
NIGERIA
  • L’esercito regolare nigeriano ha riconquistato la città nord-orientale di Rann, che era stata occupata in precedenza dai militanti dello Stato Islamico dell’Africa occidentale (ISWA), la fazione di Boko Haram che ha deciso di giurare fedeltà al Califfato nel 2016, dopo una battaglia di oltre tre ore.
  • L’esercito regolare nigeriano ha respinto un attacco dei terroristi di Boko Haram, che hanno cercato di colpire una base militare a Buni Yadi nello Stato di Yobe, nel Nordest della Nigeria.
  • Combattenti di Boko Haram appartenenti all’ISWA hanno assaltato la città di Geidam nello Stato di Yobe, uccidendo otto uomini, tra soldati dell’esercito nigeriano e forze di polizia. Durante il mercato cittadino mattiniero i militanti, arrivati a bordo di un convoglio di 12 camion, hanno saccheggiato diversi negozi di alimentari, prima di bruciarli. Hanno in seguito attaccato una base militare, facendo fuoco sulle forze di sicurezza presenti.
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Fig. 3 – La bandiera del gruppo Boko Haram

MALI
  • Jama’a Nusrat ul-Islam wa al-Muslimin (JNIM), “Gruppo per sostenere Islam e Musulmani”, legato ad al-Qā’ida, ha condotto un attacco contro una base delle Nazioni Unite nell’area nordorientale di Aguelhok, che ha provocato la morte di 10 soldati della missione ONU MINUSMA. Oltre 25 sono invece rimasti feriti.
  • JNIM ha attaccato un convoglio militare maliano, che trasportava genti appartenenti alla minoranza Dozo, vicino a Toye, nella regione di Segou. Nell’attacco, respinto dall’esercito maliano, un soldato è rimasto ucciso. Non è la prima volta che JNIM cerca di colpire i Dozo, poiché la formazione legata ad al-Qā’ida accusa il Governo maliano di favorire questo gruppo rispetto alle altre minoranze.
BULGARIA
RUSSIA
  • Il servizio di sicurezza russo ha annunciato lo smantellamento, nella regione di Krasnodar, di un gruppo che raccoglieva fondi per l’ISIS in Siria, mascherando le operazioni con attività di beneficenza. Il valore dell’ultima partita di fondi raccolti e confiscati ammontava a circa 10 milioni di rubli (circa 150mila dollari).
MAROCCO
  • L’Ufficio investigativo giudiziario del Marocco (BCIJ) ha arrestato 13 persone, di età compresa tra i 22 e i 44 anni, con l’accusa di aver tentato di creare una cellula legata allo Stato Islamico. Durante le incursioni anti-terrorismo le Autorità hanno sequestrato dispositivi elettronici, coltelli, maschere, manoscritti che promuovono l’ideologia jihadista e un documento in cui i membri hanno giurato fedeltà al leader dell’IS. Il gruppo progettava di fare propaganda dell’ideologia del Califfato e di organizzare attacchi terroristici nel Paese.
PAKISTAN
  • Le Pak Forces hanno ucciso dopo una sparatoria due terroristi appartenenti a un gruppo pakistano legato a Daesh, in un’azione di antiterrorismo a Faisalabad, nella provincia del Punjab. Secondo il Dipartimento antiterrorismo pakistano (CTD) i terroristi stavano organizzando un attentato agli uffici di un’agenzia di intelligence.
  • Hafiz Mohibullah, un alto comandante militare del gruppo dei talebani strettamente coinvolto nei colloqui di pace con gli Stati Uniti, è stato arrestato a Peshawar, vicino al confine con l’Afghanistan, dalle forze anti-terrorismo pakistane. Dopo il suo arresto, le Autorità pakistane hanno intrapreso numerose incursioni in molte altre aree sotto il controllo dei terroristi. I talebani hanno poi comunicato che Mohibullah è stato rilasciato pochi giorni dopo.
  • Le forze anti-terrorismo pakistane hanno ucciso quattro militanti talebani di TTP (Tehrik-i-Taliban Pakistan) nel distretto di Hangu, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. Il comandante talebano pakistano, Muhammad Islam, era tra i militanti uccisi nel raid. L’esercito pakistano sta attualmente conducendo l’operazione di intelligence e controterrorismo Radd-ul-Fasaad nel Nordovest del Paese.
LIBIA
  • Le forze dell’esercito nazionale libico guidate dal maresciallo Khalifa Haftar hanno lanciato un’operazione per ripulire il Sud del Paese da militanti e criminali islamici. Le operazioni mirano a eliminare bande, terroristi e criminali dello Stato Islamico nella regione.
EGITTO
  • Le forze di polizia egiziane hanno ucciso 14 terroristi islamisti legati a Daesh in una sparatoria nella città di El-Arish, nella parte settentrionale della penisola del Sinai. Le forze di polizia hanno sequestrato numerosi esplosivi e armi. L’Egitto lo scorso anno ha lanciato una vasta operazione di sicurezza focalizzata sulla penisola del Sinai sia contro i gruppi affiliati allo Stato Islamico (Wilayat Al-Sinai), che di al-Qāʿida nella Penisola del Sinai.
  • I vertici dell’esercito egiziano hanno affermato che almeno sette soldati, tra cui un ufficiale, sono stati uccisi negli scontri armati delle recenti operazioni nella penisola del Sinai. I militari hanno anche annunciato che sono stati uccisi 59 terroristi e arrestati altri 142. I raid aerei hanno distrutto 56 veicoli contenenti armi e munizioni nel Deserto Occidentale, nelle aree di confine sud e nord-est della penisola.
REGNO UNITO
  • Un uomo britannico di 25 anni, Salim Wakil di Fleet, nell’Hampshire, è stato riconosciuto colpevole di aver finanziato il terrorismo, inviando 2.500 sterline alla sorella Sumaiyyah, che all’età di 16 anni, nel 2014, si era unita al gruppo dello Stato Islamico (IS) in Siria.
JIHADIMEDIA
  • Islamic State (IS): Ha pubblicato un poster propagandistico su diversi social media per incitare i militanti ad attaccare Londra. Il poster rappresenta la bandiera dell’ISIS che sventola sul Big Ben semi-danneggiato, con i combattenti dell’ISIS in primo piano e un’immagine sbiadita del defunto portavoce del gruppo Abu Muhamad Al-Adnan sullo sfondo. Il poster è intitolato con una citazione del Corano (9:41), che esorta i musulmani a impegnarsi nel Jihād: «Leggeri o pesanti, lanciatevi nella missione e lottate con i vostri beni e le vostre vite. Questo è meglio per voi, se lo sapeste!».
  • Islamic State Wilayat Somalia (ISS): Ha pubblicato un video in cui mostra un uomo che afferma di essere un medico canadese e che indossa uno stetoscopio seduto davanti a un fucile e alla bandiera dell’ISIS. Nel video, della durata di 15 minuti, l’uomo esorta i sostenitori dello Stato Islamico in tutto il mondo a intraprendere la strada del Jihād.

Daniele Garofalo

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Daniele Garofalo
Daniele Garofalohttps://independent.academia.edu/DanieleDaniele13

Sono nato a Salerno nel 1988. La storia, la geografia, la politica e i viaggi, sono da sempre le mie grandi passioni. Sono ricercatore e analista del Terrorismo Islamista e di Geopolitica. Ho collaborato con la rivista digitale Geopolitical Report dell’ASRIE, l’“Association of Studies, Research and Internationalization in Eurasia and Africa”, con il centro studi Geopolitica.info e con Notizie Geopolitiche.net. Collaboro con Babilon news & magazine e da maggio 2018 con il Desk Asia del Caffè Geopolitico. Per il Caffè Geopolitico mi sono occupato di monitoraggio del jihadismo globale con la newsletter “Gli Occhi nel Jihad“.

Sono Analista del terrorismo per il Centro Studi e ricerca Analytica for Intelligene and Security Studies.

Ad Aprile 2020 è stato pubblicato il mio primo libro: “Medio Oriente Insanguinato”(Enigma Edizioni), un’analisi geopolitica del contesto mediorientale e del terrorismo islamista.

Mi occupo principalmente della ricerca, studio e analisi del terrorismo islamista, dell’area mediorientale e saheliana, dell’Asia Centromeridionale.

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